4 erbe – alleate contro la stanchezza da stress o da ‘super lavoro’

Stress e/o virus ci hanno indeboliti? Ecco alcune piante che possono aiutarci a fare recuperare le energie perse.

Moringa

Un vero e proprio ‘coltellino svizzero’ della medicina ayurvedica perché si suppone che possa curare oltre 300 malattie. Molto ricco di vitamine A, C e B, sali minerali (più calcio del latte e più ferro degli spinaci) e acidi grassi buoni, aiuta a guarire le infiammazioni e le infezioni ma soprattutto rivitalizza tutto il corpo.

Le sue foglie si preparano come gli spinaci, in zuppe o in infusione. In forma di polvere, la moringa viene aggiunta nel cibo, nel succo di frutta o nel latte caldo (½ cucchiaino o una capsula al giorno e la dose può essere aumentata gradualmente fino al doppio). Si trova anche in compresse e capsule.

Guaranà

Con una grande quantità di caffeina, questa pianta amazzonica ha un effetto stimolante immediato. Attenzione, però, alle controindicazioni in caso di malattie cardiovascolari o ulcere perché non bisogna superare i 400 mg al giorno. Per un’azione a più lungo termine, è meglio combinare il guaranà con il ginseng o con l’eleuterococco.

Ginseng

Stella della farmacopea, il ginseng è usato per stimolare le persone stanche, per ripristinare la capacità di lavoro fisico e la concentrazione intellettuale.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ne riconosce l’uso nella lotta contro la fatica e nella stimolazione delle funzioni cognitive. Si raccomanda di consumare il ginseng al mattino così da non disturbare il sonno.Si consiglia di utilizzare 200 mg di estratto standardizzato una o due volte o 50 gocce tre volte al giorno. La sua radice essiccata si trova anche sotto forma di capsule (in farmacia).

Eleuterococco

A volte è ancora chiamato ‘ginseng siberiano’. I suoi effetti sono molto simili al ginseng ma una tradizione vorrebbe che il ginseng sia più adatto agli uomini e l’eleuterococco alle donne. Non è consigliabile se si sta assumendo un farmaco contro il diabete o per fluidificare il sangue.

L’eleuterococco può essere preparato anche ‘in casa’: 1 cucchiaio di radice in 25 cl di acqua fredda. Portare a ebollizione e cuocere a fuoco lento per 3 minuti. Togliere, poi, dal fuoco, coprire e lasciare in infusione 10 minuti. Filtrare e bere 1 tazza di mattina e a mezzogiorno per tre settimane.

Rodiola rosea

Si tratta di un alleato importante, soprattutto quando la fatica deriva dallo stress o dal  superlavoro.

In uno studio pubblicato su Complementary Medicine Research, assumendo 200 mg di estratto vegetale due volte al giorno per otto settimane, la rodiola rosea ha portato a un notevole miglioramento dalla stanchezza alla fine della prima settimana. Si può trovare sotto forma di integratore (chiedi al farmacista) e va preso di mattina e di pomeriggio.

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