Tre anni di dolore all’orecchio e isolamento, poi la svolta: Gabrio torna a vivere grazie a un intervento innovativo

La termomodulazione per il dolore auricolare è una procedura specialistica che mira a bloccare la trasmissione del dolore a livello nervoso mediante l’applicazione controllata di calore, rappresentando una soluzione efficace nei casi di dolore cronico resistente alle terapie convenzionali.

L’udito è un senso prezioso, che ci permette di comunicare, di emozionarci con la musica, di orientarci nello spazio e di vivere appieno le relazioni sociali. Quando si è giovani soprattutto, qualsiasi disturbo acustico — come acufeni, dolori persistenti o perdita parziale dell’udito — può diventare particolarmente pesante, perché limita la libertà, isola e condiziona le attività quotidiane. Oltre al fastidio fisico, questi problemi possono influire sull’umore, sul rendimento scolastico e sulla qualità della vita.

Convivere con un fischio costante: la storia di Gabrio

Lo sa bene Gabrio, un paziente del Niguarda di Milano che ha deciso di condividere la propria storia, pubblicata sul sito internet della struttura ospedaliera, a testimonianza del fatto che non bisogna mai arrendersi, e si può sempre ricominciare.

Tutto ha inizio nel 2015. Gabrio, all’epoca undicenne, scopre di avere un’otite perforata che gli provoca la perdita del 50% dell’udito. Da quel momento, convive con un fischio costante, simile al suono di un freno d’auto. I medici valutano un intervento di timpanoplastica, ma decidono di rimandare: l’operazione sarebbe troppo impegnativa. Nonostante i problemi di udito, Gabrio continua la sua vita tra amici, catechismo e oratorio, ignaro del calvario che lo attende.

Il dolore acuto e la timpanoplastica

Il 18 ottobre 2017, però, tutto cambia. “Stavo facendo la seconda media ed ero uscito per il compleanno di un mio amico” racconta Gabrio. “Ad un certo punto comincio a sentire un fortissimo dolore all’orecchio. Ero completamente basito, non avevo mai provato nulla di simile. Era come ricevere una coltellata”. Ricoverato pochi giorni dopo, il dolore localizzato tra il mastoide e il nervo occipitale fa capire ai medici che non si può più attendere: serve l’intervento.

Il giovane e la sua famiglia ripongono grandi speranze nella timpanoplastica, fissata per il 27 gennaio 2018. Tuttavia, il medico è cauto. “Il dottore aveva detto che le due cose potevano non essere collegate” ricorda Gabrio. “Lui ci garantiva la buona riuscita dell’intervento, ma non assicurava che non sentissi più male”. Purtroppo, le paure si rivelano fondate: il dolore persiste anche dopo l’operazione.

La fatica nello svolgere le attività quotidiane

Per Gabrio e la sua famiglia comincia un periodo di sconforto. Il ragazzo è costretto a ridurre drasticamente le uscite con gli amici e fatica a studiare. E non tutti intorno a lui comprendono la gravità della situazione. “Avevo un’insegnante che mi prendeva particolarmente di mira quando facevo le medie” ricorda. “Quando lei mi rimproverava che non facevo i compiti io le provavo a spiegare che stavo troppo male e che non ce la facevo. Lei, in tutta risposta, mi diceva – E agli esami cosa fai, non rispondi perché stai male? –. Non mi sentivo assolutamente capito”.

Anche la madre conferma quanto il dolore condizionasse ogni aspetto della vita del figlio. “Quello che in molti non comprendono è che il male che sentiva non era legato solo ai momenti di studio” racconta. “Qualsiasi cosa lui dovesse fare, che fosse giocare alla play station, leggere un libro o tenere in mano il telefonino, il dolore non gli dava mai tregua”.

L’arrivo al Centro di Terapia del Dolore del Niguarda

Nonostante le difficoltà, la famiglia non smette di lottare. Consultano diversi specialisti e girano vari ospedali, ma il dolore sembra sempre avere la meglio. La svolta arriva grazie a una scoperta casuale della madre: navigando in rete, legge della Giornata del Sollievo organizzata dall’Ospedale Niguarda di Milano. “Dopo avere scoperto l’esistenza di questo evento, abbiamo deciso di portarlo al Centro di Terapia del Dolore del Niguarda” racconta. “Abbiamo conosciuto medici eccezionali che ci hanno dato indicazioni su come trattare il dolore e ci hanno cambiato terapia”.

Gabrio si sottopone alla Scrambler Therapy e all’agopuntura, ottenendo risultati incoraggianti: il dolore si riduce notevolmente e si presenta solo durante la notte.

La tregua dura fino a un’estate in Sardegna. Durante una vacanza, il dolore si riaffaccia. “Prima un minuto, poi cinque, poi mezz’ora, finché il dolore non si è scatenato completamente, fino a durare mesi e mesi” racconta Gabrio. “Continuavamo con le terapie, ma non funzionavano più come prima. Il beneficio durava il tempo di scendere dal lettino dell’ambulatorio fino ad arrivare al parcheggio”.

Un nuovo intervento nel 2021 e la svolta: “Ho ripreso in mano la mia vita”

A quel punto, il centro decide di tentare una strada diversa: la termomodulazione, una tecnica che consiste nel ledere il nervo responsabile del dolore tramite una fonte di calore. “In pratica cercano di confondere il nervo attraverso l’utilizzo di un aghetto, di modo che il cervello non invii più le sensazioni di dolore” spiega Gabrio.

Il 5 maggio 2021, il giovane si sottopone all’intervento. La paura è tanta, ma anche la speranza di mettere fine a tre anni di sofferenze. Una settimana dopo, la svolta: il dolore è scomparso. “È stata la prima volta in cui mi sono sentito davvero felice e libero dopo così tanto tempo. Ho ripreso in mano la mia vita. Mi sento una persona nuova ora” racconta Gabrio. “I miei amici non mi hanno mai abbandonato, ma prima, dato che stavo male, non potevo uscire e quindi li vedevo di meno. Ora mi sento finalmente parte di un gruppo”.

Dopo anni di battaglie, il giovane e la sua famiglia possono finalmente tirare un sospiro di sollievo. Una vittoria conquistata a caro prezzo, ma da cui hanno saputo trarre forza e insegnamento. “I miei genitori mi hanno sempre spronato a non darla vinta al dolore. Col senno di poi, gli sono molto grato per avermi incitato ad andare avanti. Vorrei far sapere a tutti i ragazzi che sono nella mia stessa situazione che non bisogna mai abbattersi, che si può sempre trovare una soluzione. La mia è stata questo intervento” conclude Gabrio.

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L’intervento di termomodulazione per il dolore auricolare

La termomodulazione è una procedura interventistica utilizzata per trattare il dolore auricolare cronico, soprattutto quando altre terapie risultano inefficaci.

– L’intervento consiste nel ledere selettivamente un nervo coinvolto nella trasmissione del dolore tramite una fonte di calore controllata, solitamente una radiofrequenza.

L’obiettivo è interrompere o “confondere” la trasmissione degli stimoli dolorosi dal nervo al cervello, riducendo così la percezione del dolore auricolare.

– La procedura viene eseguita utilizzando un ago sottile che, sotto guida ecografica o radiologica, viene posizionato in prossimità del nervo da trattare. Attraverso l’ago viene erogata energia termica che provoca una lesione mirata del nervo responsabile del dolore.

Indicazioni

La termomodulazione viene proposta in casi di dolore auricolare cronico (ad esempio nevralgie) che non rispondono adeguatamente a terapie farmacologiche, infiltrative o fisioterapiche.

– È particolarmente indicata quando il dolore è di origine neuropatica, ovvero dovuto a un’alterazione del funzionamento dei nervi che trasmettono la sensazione dolorosa dall’orecchio.

Vantaggi e finalità

– L’intervento è mini-invasivo e può essere eseguito in anestesia locale.

– Permette di ottenere un sollievo dal dolore spesso duraturo, migliorando la qualità di vita del paziente.

– Non elimina la funzione generale dell’orecchio, ma agisce selettivamente sul nervo responsabile del dolore, riducendo il rischio di effetti collaterali sistemici rispetto alle terapie farmacologiche prolungate.

In conclusione, la termomodulazione per il dolore auricolare è una procedura specialistica che mira a bloccare la trasmissione del dolore a livello nervoso mediante l’applicazione controllata di calore, rappresentando una soluzione efficace nei casi di dolore cronico resistente alle terapie convenzionali.

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