Melone e diabete: si può mangiare?
Fresco, dolce e dissetante, il melone è protagonista dell’estate. Ma chi soffre di diabete di tipo 2 può gustarlo senza rischi?
Fresco, succoso, dolce… il melone è uno dei simboli dell’estate italiana. Ma chi ha diabete di tipo 2 può mangiarlo senza rischi?

Il dubbio è comprensibile: il melone è tra i frutti con un contenuto di zuccheri medio-alto e un indice glicemico (IG) elevato. Significa che può far aumentare rapidamente la glicemia, soprattutto se mangiato da solo.
La risposta degli esperti è rassicurante: il melone non è vietato ai diabetici, ma deve essere consumato con moderazione e nel contesto di un pasto equilibrato.
Indice dell'articolo
Il melone è troppo zuccherato per chi ha il diabete?
Il melone contiene in media 14 grammi di zucchero ogni 100 grammi, una quantità superiore a quella di frutti come fragole o arance. Il suo indice glicemico varia tra 65 e 70, a seconda della varietà e della maturazione.
Questo significa che il melone può provocare un aumento rapido della glicemia.
Tuttavia, non è necessario eliminarlo del tutto dalla dieta. Il trucco sta nel non mangiarlo da solo:
- Se consumato isolatamente, può causare un picco glicemico.
- Se associato a proteine, fibre o grassi buoni – ad esempio con prosciutto crudo o mozzarella – l’assorbimento degli zuccheri sarà più lento.
Quanta quantità di melone può mangiare un diabetico?
Le linee guida nutrizionali consigliano di non superare 150 grammi per porzione, equivalenti a circa un quarto di melone.
È bene ricordare:
- Non mangiare un melone intero in una sola volta: la carica glicemica sarebbe troppo elevata.
- Limitarsi a 2-3 porzioni di frutta al giorno, variando le tipologie.
- I frutti più zuccherini da moderare insieme al melone sono: banana, uva, mango e ciliegie.

Quando mangiare il melone se si è diabetici?
Il momento della giornata fa la differenza.
- Sconsigliato: come spuntino fuori pasto, perché gli zuccheri verrebbero assorbiti molto velocemente.
- Consigliato: all’interno di un pasto principale, come dessert o antipasto.
Abbinare il melone a cibi ricchi di proteine o fibre aiuta a ridurre l’impatto glicemico. Ad esempio: melone e prosciutto crudo, oppure melone con yogurt naturale senza zuccheri aggiunti.
Quali frutti scegliere in estate se si ha il diabete?
Il melone può essere inserito nella dieta di chi ha il diabete, ma non dovrebbe essere l’unico frutto consumato in estate. È preferibile puntare su frutti con indice glicemico più basso e meno zuccheri:
- Frutti rossi (fragole, lamponi, mirtilli, ribes)
- Agrumi (arancia, pompelmo, clementina)
- Kiwi
Questi frutti sono ricchi di fibre e vitamine e hanno un impatto minore sulla glicemia.
Un’attenzione particolare va alla anguria: è poco zuccherata ma ha un IG alto (circa 75), quindi va consumata con moderazione e mai da sola.
E i succhi di frutta?
I succhi, anche se fatti in casa, non sono una scelta ideale per i diabetici. Quando si spremono i frutti:
- Si perdono le fibre,
- Si aumenta la concentrazione di zuccheri,
- Si ottiene una bevanda a IG elevato, facile da consumare in eccesso.
Meglio sempre il frutto intero, che sazia di più e viene digerito più lentamente.
Consiglio
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