“Sudavo tre litri al giorno”: la malattia invisibile che ha cambiato la vita di Darcie

La testimonianza coraggiosa di una giovane scozzese colpita da una rara forma di sudorazione eccessiva

Quando Darcie Hamilton aveva solo dieci anni, qualcosa cominciò a cambiare. Notò che sudava più di chiunque altro nella sua scuola elementare. All’inizio poteva sembrare solo un dettaglio, un tratto personale. Ma con il passare del tempo, quel sudore si trasformò in un vero incubo quotidiano.

La sua testimonianza, raccolta in Scozia dove vive vicino ad Ayr, è diventata virale. Oggi, a 22 anni, Darcie racconta senza filtri la sofferenza fisica ed emotiva vissuta negli anni più delicati della sua crescita. E denuncia l’assenza di attenzione verso una malattia ancora troppo sottovalutata: l’iperidrosi, ovvero la sudorazione eccessiva.

Sudore costante e umiliazioni: “A scuola è stato un inferno”

La scuola per me è stata assolutamente orribile”, ricorda Darcie. “È stato uno dei motivi per cui sono stata bullizzata in modo grave. Ho dovuto lasciare la scuola a 14 anni, tanto era diventato insostenibile. Mi dicevano che ero sporca.”

All’epoca si faceva anche cinque docce al giorno, portava fino a tre cambi di vestiti e evitava di indossare giacche anche in inverno, pur di non sudare di più.

Il sudore arrivava dall’ascella fino alla vita”, racconta. “Più crescevo, più diventava evidente. Cominciavo a irritarmi, mi venivano eruzioni cutanee, vesciche, piaghe molto dolorose.”

Una diagnosi arrivata tardi: “Uno dei peggiori casi mai visti”

Solo a 16 anni Darcie ha ricevuto finalmente la diagnosi: “uno dei casi peggiori di iperidrosi” mai visti dai medici.

Sudavo tre litri di liquidi al giorno”, spiega. “Per questo cominciai a bere fino a cinque litri d’acqua al giorno per non disidratarmi.”

Una routine sfiancante: svegliarsi già bagnata di sudore, lavarsi i capelli e ritrovarli fradici ore dopo, vestiti da cambiare più volte al giorno anche solo per una passeggiata.

Ho buttato via vestiti per migliaia di sterline. Potevo indossarli una volta, massimo due, poi erano rovinati dal sudore.”

Dolore fisico, isolamento e vergogna

Mi ha distrutto la fiducia in me stessa”, ammette. “L’iperidrosi mi ha causato anche dermatite da contatto a causa della sudorazione costante.”

Le piaghe sotto le ascelle e sulle mani erano così forti da risultare insopportabili. “Avevo centinaia di minuscole vesciche sulle mani, ed era dolorosissimo.”

Darcie ha vissuto anni chiusa in casa, senza amici e con la voglia di nascondersi dal mondo. “Ero imbarazzata, non volevo uscire, passavo intere giornate a letto.”

Una cura che funziona… ma che ora le è stata negata

Nel 2019, dopo la diagnosi, Darcie ha ricevuto le prime iniezioni di tossina botulinica (Botox) tramite il Servizio Sanitario Nazionale scozzese (NHS). Una terapia che, almeno per un anno, ha cambiato la sua vita: “Niente più sudore, niente vesciche. Stavo benissimo.”

Ma pochi mesi fa è arrivata la notizia più dura: il trattamento è stato interrotto.

Sono crollata. Ho aperto la lettera e ho iniziato a piangere. Mi sentivo sconfitta.

La decisione è legata a un problema strutturale: mancano specialisti vascolari nel sistema sanitario locale. Alcuni consulenti sono andati in pensione e non sono stati sostituiti. Come conseguenza, le autorità sanitarie hanno dovuto dare priorità ai casi più urgenti, sospendendo le terapie considerate non vitali.

La denuncia: “L’iperidrosi non è presa sul serio”

Darcie ora è costretta a pagare di tasca propria le iniezioni, ma non riesce a permettersi trattamenti continui, e i sintomi stanno tornando.

Il Botox sta svanendo, e io ricomincio a sentire l’angoscia. Credo che sarà qualcosa con cui dovrò convivere per tutta la vita.”

Secondo lei, l’iperidrosi non viene riconosciuta come una vera malattia.

La gente vede qualcuno che suda e pensa che sia sporco o che non si lavi”, spiega. “Ma è una condizione medica reale, e ci sono persone vere che ci convivono ogni giorno.”

La risposta dell’NHS: “Priorità ai casi urgenti”

Vicki Campbell, direttrice dei servizi sanitari dell’NHS Ayrshire & Arran, ha commentato la sospensione della terapia.

I servizi vascolari nel nostro territorio vengono gestiti in rete con NHS Lanarkshire e NHS Dumfries & Galloway”, ha dichiarato. “Nonostante gli sforzi per assumere nuovi medici, ci sono ancora posti vacanti per specialisti vascolari, un problema che riguarda tutto il Regno Unito.

Il sistema ha quindi attivato un nuovo protocollo nazionale di riferimento, pubblicato a settembre 2025, che sostituisce il precedente. Le terapie come quelle per l’iperidrosi non sono più considerate prioritarie, perché ritenute spesso “estetiche” o non legate a patologie gravi.

Curiosità – Lo sapevi che…?

L’iperidrosi colpisce circa l’1% della popolazione mondiale, ma molti casi restano non diagnosticati. Si manifesta con sudorazione eccessiva anche in condizioni normali, senza legami con sforzo fisico o temperatura. Può essere localizzata (mani, ascelle, piedi) o generalizzata, e ha un forte impatto psicologico sui pazienti.

FAQ – Cos’è l’iperidrosi e come si cura?

Che cos’è l’iperidrosi?
Una condizione medica che provoca una sudorazione eccessiva, anche in assenza di stimoli evidenti.

È curabile?
Non esiste una cura definitiva, ma esistono trattamenti efficaci, tra cui antitraspiranti specifici, farmaci, terapie laser e iniezioni di Botox.

Il Botox funziona davvero?
Sì, può bloccare temporaneamente le ghiandole sudoripare. La sua efficacia può durare da 6 mesi a 1 anno.

È coperto dal sistema sanitario?
In alcune zone sì, ma il trattamento può essere sospeso in base alle priorità sanitarie locali.

È una malattia riconosciuta?
Sì, ma spesso è sottovalutata o non diagnosticata, soprattutto quando i sintomi non sono visibili.

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