Varicocele, come funziona l’intervento? Ogni uomo lo deve sapere

Leggi ora il nostro articolo e scopri tutte le informazioni sul funzionamento e sulle indicazioni dell'intervento contro il varicocele.

Il varicocele è una condizione che riguarda circa il 15% della popolazione maschile adulta in Italia. Diagnosticato, fino a pochi decenni fa, quasi sempre prima dei 20 anni in occasione della visita di leva, consiste in una dilatazione di natura varicosa delle vene del plesso panpiniforme.

Con questo termine medico, si inquadra un reticolo di venuzze che ha lo scopo di mantenere il sangue della suddetta parte del corpo a una temperatura leggermente inferiore rispetto al resto dei distretti anatomici. Parliamo infatti di 2/3° C in meno.

Nel 40% dei casi di varicocele, si ha a che fare con una diagnosi di infertilità maschile. Per risolvere la situazione, capita di frequente che si opti per l’intervento. Come funziona questa operazione? Scopriamolo assieme nelle prossime righe.

L’invito, anche in questo caso, è quello di rivolgerti al medico curante in caso di dubbi sulle tue condizioni.

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varicocele

A cosa serve l’intervento al varicocele

L’intervento al varicocele ha lo scopo di ristabilire valori normali relativamente agli spermatozoi maschili. La condizione a cui è dedicato questo articolo, infatti, provoca una riduzione del volume testicolare e, nel contempo, un decremento della produzione e della qualità del liquido seminale.

A circa 3 mesi dell’intervento è possibile – attenzione, non è certo – apprezzare un miglioramento dei risultati degli esami.

Per quanto riguarda le peculiarità dell’operazione, ricordiamo che l’intervento consiste nella chiusura delle vene del plesso pampiniforme che sono andate incontro a dilatazione. Durante l’atto chirurgico, non si concretizza alcuna forma di offesa ai vasi linfatici e alle arterie.

L’operazione al varicocele può comportare una piccola complicanza, ossia l’idrocele. Di cosa si tratta? Di una condizione che si contraddistingue per un anomalo accumulo di liquido a livello dello scroto.

In merito all’intervento contro il varicocele, è bene specificare il suo non essere indicato in tutti i casi in cui si palesa la diagnosi. Come mai? Fattori come l’età, infatti, possono rendere difficile la correzione dei parametri di infertilità.

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Nelle situazioni in cui si ha a che fare con il varicocele in pazienti molto giovani, si tende a ricorrere all’approccio microchirurgico.

Grazie a questa soluzione, è possibile apprezzare diversi vantaggi, tra cui la riduzione delle recidive (1% contro il 5% dell’intervento con approccio tradizionale). Inoltre, dopo la microchirurgia, nei casi in cui si opta per la fecondazione assistita si hanno più probabilità di essere candidati alla FIVET piuttosto che alla ICSI. La seconda tecnica è il gold standard nei casi in cui la motilità spermatica è talmente ridotta da non permette, anche su vetrino, l’incontro naturale tra ovulo e spermatozoo.

In caso di microchirurgia contro il varicocele, si può altresì apprezzare un’incisione estremamente ridotta, attorno ai 3 centimetri. La suddetta incisione viene effettuata alla base dello scroto.

Inoltre, si ha a che fare con un tasso di complicanze molto basso, gestibili con antinfiammatori e applicazione di ghiaccio a livello locale.

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