Valutazione Rischio amianto: perché è così importante

L’amianto (o asbesto) è un insieme di minerali che appartengono alla classe dei silicati ed é formato da fasci di fibre molto sottili. Fu utilizzato per la prima volta nell’industria alla fine dell’Ottocento. Nei primi anni del Novecento, ci fu un vasto impiego nelle metropolitane di Londra e Parigi con lo scopo di sostituire materiali facilmente infiammabili.

Negli anni ’50 inizió ad essere utilizzato anche in Italia; grazie alla sua capacità di isolante termico, ricopriva le carrozze ferroviarie. L’amianto risulta essere quindi molto resistente al calore, agisce da supporto e rinforzo, puó essere mischiato con il cemento ed è di facile lavorazione per la sua struttura fibrosa.

La pericolosità di questo minerale non era conosciuta fino a poco tempo fa. Successivamente è stato scoperto che le fibre di amianto, deteriorandosi, si disperdono nell’aria e possono essere facilmente inalate dall’uomo, depositandosi nelle vie aeree.

Le fibre possono causare patologie come l’asbestosi, carcinoma polmonare e il mesotelioma. Di solito queste malattie impiegano tempo per svilupparsi.

Obblighi del datore di lavoro in merito alla Valutazione del Rischio Amianto

Nell’articolo 249 del D.Lgs 81/08 viene definita la valutazione del rischio amianto nei luoghi di lavoro. Prima dei lavori, il datore di lavoro è obbligato ad effettuare la valutazione dei rischi, informando i lavoratori circa i danni che può causare questa sostanza. Egli dovrà poi procedere con monitoraggi ambientali e biologici per capire se vi è la presenza di fibre di amianto nell’aria.

Dopo aver raccolto gli elementi per la valutazione del rischio, si evidenziano tre tipi di situazioni:

  1. materiali integri non suscettibili al danneggiamento (in buone condizioni, poco danneggiabili),
  2. materiali integri suscettibili al danneggiamento, (in buone condizioni ma facilmente danneggiabili ed esposti a fattori di deterioramento),
  3. materiali danneggiati.

(Fonte: https://gruppomaurizi.it/valutazioni-di-dettaglio/#Rischio_Amianto)

La normativa in vigore

La normativa DM 06/09/94 prevede la nomina del Responsabile Rischio Amianto (RRA) in tutte le strutture ed edifici ad uso civile, commerciale o industriale in cui sono presenti materiali contenenti amianto. Verrà messo in atto un programma di controllo e manutenzione riducendo così l’esposizione degli occupanti.

Questo programma di controllo consiste nel mantenere in buone condizioni i vari materiali contenenti amianto, prevenendo la dispersione delle fibre, e nel fare revisioni periodiche sui materiali.

La manutenzione e il cambio dei filtri degli aspiratori, che portano ad un’elevata esposizione all’amianto, devono essere effettuate in un’area isolata per proteggere gli occupanti.

Al termine dei lavori, bisogna rimuovere eventuali residui e polveri con gli aspiratori ed è importante che i lavoratori siano muniti di mezzi di protezione.

Considerazioni importanti

Ormai è raro trovare nei posti di lavoro manufatti in ottimo stato di conservazione. L’utilizzo di questo minerale ha quindi dato il via ad una serie di norme che riguardano la valutazione del rischio, la gestione dei materiali, i programmi di controllo e così via.

Aumentano sempre piú i casi di tumori da amianto. In primis gli operai che lavorano nelle industrie sono a contatto ogni giorno con queste fibre, ma non solo. Anche i cittadini ormai rischiano, esposti inconsapevolmente all’inquinamento ambientale oppure alla presenza di strutture in cui i materiali contengono amianto.

I parametri sono molto variabili: alcune persone si ammalano anche con un’esposizione molto breve. Addirittura alcune patologie amianto-correlate, come il mesotelioma, possono manifestarsi dopo 50 anni dalla prima esposizione alle polveri di amianto.

Solo in Italia, più di 6000 persone all’anno perdono la vita. É quindi fondamentale essere a conoscenza di queste informazioni per la salute nostra e di chi ci circonda.

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