Vaginismo: cos’è, cause, sintomi e trattamento

Dolore fisico e angoscia al solo pensiero di una penetrazione vaginale, durante l’atto i muscoli si contraggono, non riesci a ad ‘andare oltre’. Non c’è nessuna alterazione anatomica e forse soffri di vaginismo.

Vediamo di cosa si tratta e quali possono essere le possibili cure.

Vaginismo, una vissuto sessuale angosciante

I problemi a letto con il tuo partner si stanno amplificando, già durante la giovane età ti accorgevi che solamente nel fantasticare una penetrazione vaginale ti sentivi male o pensavi di provare dolore, adesso vivi nella realtà dell’intimità ed è tutto più enfatizzato, vivido.

La tua autostima sembra risentirne, non solamente il rapporto con lui.

Lui cerca di comprenderti ma non riesce a capirti fino in fondo e forse neanche tu sai definire il tuo stato psico-fisico di disagio: sei davanti ad un problema chiamato vaginismo, un disturbo di tipo sessuale molto frequente, più di quanto ci si aspetti.

Si stima che una coppia su tre abbia problemi sessuali e parlarne è fonte di imbarazzo.

E questo disturbo interessa 1-2% della popolazione femminile in età post-puberale.

Cos’è il vaginismo?

Una contrazione spastica involontaria dei muscoli del pavimento pelvico intorno alla vagina determinando difficoltà nell’accogliere la penetrazione vaginale.

Secondo la Dr.ssa Graziottin (2005), il vaginismo si identifica come: “un disturbo sessuale caratterizzato da paura e angoscia nella penetrazione associate a variabile fobia nel rapporto e a una contrazione muscolare riflessa, e quindi involontaria, dei muscoli che circondano la vagina”.

Nonostante le contrazioni possano essere di diversa entità, il disagio viene percepito con grande intensità.

Secondo il DSM 5, il vaginismo rientra a far parte della categoria del “Disturbo del dolore genito-pelvico e della penetrazione”.

Per poterla meglio delineare, devono essere soddisfatti i seguenti criteri in maniera persistente o ricorrente:

  1. Penetrazione vaginale durante il rapporto.
  2. Marcato dolore vulvo-vaginale o pelvico durante il rapporto o i tentativi di penetrazione vaginale.
  3. Marcata paura o ansia per il dolore pelvico o vulvo-vaginale prima, durante o come risultato della penetrazione vaginale.
  4. Marcata tensione o contrazione dei muscoli del pavimento pelvico durante il tentativo di penetrazione vaginale.

I sintomi del Criterio A si sono protratti come minimo per circa 6 mesi.

I sintomi del Criterio A causano nell’individuo un disagio clinicamente significativo.

Quali sono le cause?

Le cause molto frequenti di questo disturbo non sono attribuibili ad aspetti anatomici-funzionali piuttosto ad una serie di fattori che possono riguardare l’educazione familiare, il tipo di contesto socio-culturale, esperienze da abusi nel passato.

Se prima andava tutto bene e il vaginismo si è manifestato in un secondo momento i problemi possono essere di tipo familiare, relazionale con il partner oppure dei problemi dell’apparato genitale.

Quali sono i trattamenti?

Per determinare il tipo di trattamento è importante capirne la causa scatenante, se un vaginismo primario o secondario.

È consigliato un percorso psicoterapico riabilitativo, l’utilizzo di lubrificanti oppure di SERM (modulatori selettivi dei recettori estrogenici, ancora in fase di valutazione), laser, onde elettromagnetiche.

Per ogni chiarimento rivolgersi ad uno specialista.

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