Vaccino contro il cancro: utopia o realtà vicina?
Negli ultimi anni, la ricerca sui vaccini contro il cancro ha fatto passi da gigante, puntando non solo alla prevenzione, ma anche alla cura delle neoplasie.
Sapevi che, secondo una ricerca pubblicata su The Lancet, sono attualmente in corso oltre 200 studi clinici dedicati allo sviluppo di vaccini contro il cancro?
La novità più interessante è che molti di questi non hanno più solo un obiettivo preventivo, ma mirano a diventare terapeutici, cioè capaci di aiutare il sistema immunitario a combattere un tumore già presente.
Il mondo scientifico sta affrontando questa sfida con un approccio radicalmente nuovo: trasformare il concetto di “vaccino” da scudo preventivo a vera e propria arma contro malattie oncologiche complesse come il melanoma, il cancro del pancreas, e persino tumori polmonari e mammari in fase avanzata.
Indice dell'articolo
Dalla prevenzione alla terapia: come stanno cambiando i vaccini contro il cancro
Per decenni i vaccini sono stati associati alla prevenzione delle malattie infettive. L’esempio più recente e noto è il ruolo fondamentale avuto nella lotta alla pandemia di Covid-19. Anche in oncologia esistono vaccini profilattici, cioè progettati per prevenire tumori legati a infezioni virali. Due esempi concreti:
- Il vaccino contro il Papillomavirus umano (HPV), in grado di ridurre drasticamente il rischio di tumore al collo dell’utero.
- Il vaccino contro l’epatite B, che contribuisce a prevenire il carcinoma epatico.
Ma oggi la vera rivoluzione riguarda i vaccini terapeutici. Questi non impediscono la formazione del tumore, ma “istruiscono” il sistema immunitario a riconoscere ed eliminare cellule tumorali già presenti nell’organismo.
Secondo The Lancet, in ambito clinico stanno emergendo risultati concreti:
- Nel melanoma e nel cancro del pancreas, alcuni vaccini sperimentali hanno ridotto la malattia residua al minimo, diminuendo il rischio di recidiva.
- Nei tumori polmonari e mammari avanzati e nei linfomi, vaccini “in situ” hanno indotto regressioni sistemiche.
Le innovazioni tecnologiche dietro ai nuovi vaccini anticancro
Il progresso di questa nuova frontiera è stato possibile grazie a innovazioni sia scientifiche sia tecnologiche. I ricercatori oggi comprendono meglio:
- Il microambiente tumorale, cioè il contesto di cellule e molecole che circondano il tumore e che spesso lo proteggono dalle difese immunitarie.
- Le strategie di fuga delle cellule cancerose, che le rendono invisibili al sistema immunitario.
In laboratorio sono stati sviluppati nuovi adjuvanti, sostanze che potenziano la risposta immunitaria e migliorano l’efficacia dei vaccini.
Inoltre, l’uso combinato con inibitori dei checkpoint immunitari sta dando risultati promettenti, stimolando una risposta anti-tumorale più intensa.
Un ruolo chiave lo gioca anche l’intelligenza artificiale, che accelera la progettazione di vaccini personalizzati, capaci di adattarsi alle caratteristiche genetiche specifiche di ogni tumore.
I limiti e le sfide ancora aperte
Nonostante i progressi, esistono ancora ostacoli importanti. Come spiega il dottor Joël Pitre, in un’analisi pubblicata sul Journal International de Médecine:
“Alcuni tumori sono poco immunogenici, cioè non riescono a stimolare una risposta immunitaria sufficiente. Questo limita l’efficacia dei vaccini terapeutici”.
Oltre alle sfide biologiche, c’è anche un problema di accessibilità: rendere queste terapie disponibili oltre i grandi centri di ricerca, così che possano raggiungere pazienti di tutto il mondo.

Il futuro dei vaccini anticancro
Il panorama della ricerca è in continua evoluzione. Alcuni scenari possibili per i prossimi anni includono:
- Vaccini personalizzati per ogni paziente, sviluppati in poche settimane.
- Terapie combinate che uniscano vaccini, immunoterapia e trattamenti mirati.
- Maggiore attenzione alla prevenzione secondaria, per evitare recidive dopo la rimozione chirurgica di un tumore.
Se la strada verso un vaccino universale contro il cancro è ancora lunga, la prospettiva di utilizzare queste tecnologie per migliorare la sopravvivenza e la qualità di vita dei pazienti è più concreta che mai.
Domande frequenti
I vaccini contro il cancro sono già disponibili?
Solo alcuni vaccini preventivi, come quelli contro HPV ed epatite B, sono già in uso. I vaccini terapeutici sono ancora in fase di sperimentazione.
Un vaccino terapeutico può sostituire la chemioterapia?
Al momento no. Può però essere utilizzato insieme ad altri trattamenti per potenziarne l’efficacia.
Quando potremo vedere questi vaccini sul mercato?
Se i risultati degli studi clinici saranno confermati, alcune soluzioni potrebbero essere disponibili entro pochi anni.
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