Utero artificiale in un robot: il progetto rivoluzionario dalla Cina

Nel 2025, un’azienda cinese ha mostrato al mondo un robot capace di “restare incinta”. Fantascienza? Forse no.

Un robot incinta. Detta così sembra una scena di un film ambientato nel 2100. Eppure, nel 2025, questa ipotesi è diventata una realtà sempre più concreta. A presentare questa tecnologia rivoluzionaria è stata la società cinese Kaiwa Technology, con sede a Guangzhou, che ha mostrato al pubblico il primo robot umanoide con utero artificiale integrato, progettato espressamente per la gestazione surrogata.

Una notizia che ha acceso il dibattito globale su scienza, etica, diritti e futuro della genitorialità.

Cos’è il robot umanoide con utero artificiale?

Durante la Conferenza Mondiale sulla Robotica 2025, tenutasi a Pechino, il fondatore di Kaiwa Technology, Zhang Qifeng — anche affiliato all’Università Tecnologica di Nanyang — ha mostrato al mondo un robot mai visto prima.

Questo umanoide, dall’aspetto vagamente umano, ha integrato nel proprio addome un utero artificiale, pensato per riprodurre tutte le fasi della gravidanza, dalla fecondazione fino al parto.

L’obiettivo dichiarato è far sì che il robot sia in grado di sostenere un’intera gestazione di circa dieci mesi e di “dare alla luce” un bambino in modo totalmente autonomo.

Cos’è l’ectogenesi?

Il termine scientifico che descrive questa innovazione è ectogenesi: si tratta della gestazione di un embrione o feto al di fuori del corpo umano, attraverso dispositivi artificiali o ambienti estremamente controllati.

Secondo una ricerca dell’Istituto Tecnologico di San Agustín, questa tecnologia potrebbe rivoluzionare il concetto stesso di riproduzione.

L’ectogenesi rappresenterebbe una soluzione per:

  • persone con infertilità;
  • donne con patologie che impediscono la gravidanza;
  • individui che, per ragioni biologiche o identitarie, non possono gestare.

Implicazioni sociali ed etiche della gestazione artificiale

Accanto all’entusiasmo per il progresso scientifico, emergono domande complesse e inquietudini profonde.

Lo stesso Zhang Qifeng ha confermato di aver già avviato colloqui con le autorità della provincia di Guangdong per esaminare gli aspetti etici del progetto. Inoltre, la questione è stata discussa anche in ambito politico e legislativo.

Tra i temi sollevati troviamo:

Implicazioni sociali

  • Disuguaglianza nell’accesso: la tecnologia potrebbe essere disponibile solo per chi ha grandi possibilità economiche, allargando il divario sociale.
  • Trasformazione dei modelli familiari: la possibilità di delegare la gestazione a un robot potrebbe cambiare radicalmente la visione tradizionale del ruolo di madre e padre.
  • Rischio di sovrappopolazione: senza una regolamentazione, la diffusione su larga scala dell’ectogenesi potrebbe aumentare la popolazione in modo incontrollato, con impatti ambientali e sociali.

Implicazioni etiche

  • Commercializzazione della vita umana: il rischio è di percepire i neonati come “prodotti” anziché esseri umani con diritti e dignità.
  • Questioni legali complesse: chi sarà legalmente riconosciuto come genitore, se non c’è gestazione umana? Questo potrebbe creare vuoti normativi e conflitti.
  • Selezione genetica: la possibilità di scegliere tratti fisici o cognitivi potrebbe favorire la discriminazione genetica, riducendo la diversità e rafforzando stereotipi sociali.

Cosa dice l’OMS

Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha affrontato questi temi all’interno delle linee guida sulle tecnologie riproduttive assistite.

L’OMS sottolinea l’urgenza di creare normative etiche e legali solide, che garantiscano equità, rispetto dei diritti umani e protezione dei soggetti coinvolti.

“La scienza può rendere tutto possibile, ma solo l’etica può renderlo giusto.” — Jonas Salk, virologo e medico statunitense, scopritore del vaccino contro la poliomielite.

Un business potenzialmente globale

Oltre alle implicazioni mediche e sociali, Kaiwa Technology ha evidenziato il potenziale economico del progetto.

Secondo Qifeng, il primo prototipo pienamente funzionante potrebbe essere pronto già nel 2026, con un prezzo inferiore ai 13.900 dollari, ovvero circa 258.000 pesos messicani nel 2025.

Una cifra elevata, ma non irraggiungibile per i mercati privati, cliniche di fertilità e ricerca scientifica.

Foto consigliata per l’articolo

📸 Prompt immagine AI orizzontale:
“Un robot umanoide futuristico con un addome trasparente che mostra un utero artificiale in funzione, ambientato in un laboratorio medico ad alta tecnologia, con luci fredde e atmosfera scientifica.”

FAQ – Le domande più comuni

Un robot può davvero portare avanti una gravidanza?
In teoria, sì. L’obiettivo è simulare ogni fase gestazionale attraverso un utero artificiale integrato.

Cos’è l’ectogenesi?
È la gestazione di un feto fuori dal corpo umano, in ambienti controllati o dispositivi meccanici.

Chi sarà il genitore legale di un bambino nato da un robot?
Al momento, non esiste una risposta chiara. È una questione aperta nel campo giuridico e bioetico.

Quanto costa un robot del genere?
Secondo Kaiwa Technology, meno di 13.900 dollari per il prototipo.

La tecnologia è già disponibile?
No, ma il primo modello funzionante potrebbe arrivare sul mercato nel 2026.

Iscriviti ai nostri canali:
– Telegram: seguici su SaluteLab Telegram
– WhatsApp: attiva gli aggiornamenti su SaluteLab WhatsApp

Articoli correlati