Un intervento chirurgico eccezionale e un dolore condiviso: la storia di Tiaba e Dior commuove l’Italia

Una delle due gemelle siamesi senegalesi di due anni e mezzo, sottoposte a un delicatissimo intervento di separazione all’ospedale San Gerardo di Monza, è morta durante la fase finale dell’operazione. Le bambine erano unite dalla testa, affette da una rarissima forma di craniopago verticale totale.

Due sorelline africane, unite da un legame speciale, erano partite insieme verso l’Italia inseguendo una speranza di cura e di vita. Purtroppo, una delle due non ce l’ha fatta, lasciando un grande vuoto e un profondo dolore nella famiglia e in chi ha seguito con il cuore questa storia di coraggio e amore. L’altra piccola continua a lottare, portando con sé il ricordo della sorella e la forza di chi non si arrende.

La vicenda

Una delle due gemelle siamesi senegalesi di due anni e mezzo, sottoposte a un delicatissimo intervento di separazione all’ospedale San Gerardo di Monza, è morta durante la fase finale dell’operazione. Le bambine erano unite dalla testa, affette da una rarissima forma di craniopago verticale totale, e l’intervento – durato 48 ore e preparato da mesi di lavoro multidisciplinare internazionale – ha rappresentato una delle procedure più complesse mai eseguite in Italia e nel mondo per questo tipo di condizione.

Tiaba non ce l’ha fatta, Dior continua a lottare

La piccola Tiaba non è riuscita a superare la fase conclusiva, mentre la sorella Dior è sopravvissuta e attualmente si trova ricoverata in terapia intensiva neurologica, dove sta mostrando progressivi miglioramenti che le permetteranno, per la prima volta, di avviare un percorso verso l’autonomia motoria. L’intervento, sostenuto da una rete internazionale di specialisti e associazioni, ha visto coinvolti oltre 60 tra medici, infermieri e tecnici, e ha richiesto anche simulazioni virtuali 3D e una lunga preparazione.

La vicenda ha suscitato grande commozione sia tra il personale sanitario sia nella comunità, che si è stretta attorno alla famiglia delle bambine in questo momento di dolore e speranza.

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I gemelli craniopagi e l’intervento di separazione

Le separazioni di gemelli craniopagi (uniti per la testa) sono eventi estremamente rari in Italia.

I gemelli craniopagi rappresentano circa 1 caso ogni 2,5 milioni di nascite, e dal 1950 a oggi sono stati registrati meno di 60 interventi di separazione nel mondo, di cui meno di 15 hanno riguardato le forme più rare, come quella verticale totale. In Italia, questi interventi sono ancora più eccezionali: l’ultimo caso analogo prima di quello avvenuto a Monza nel 2025 risaliva al 2017 presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.

Nel 2020, proprio al Bambino Gesù, è stato eseguito il primo intervento riuscito in Italia su due gemelline craniopaghe totali unite per la nuca, una delle forme più rare e complesse di fusione cranica e cerebrale. In Europa, negli ultimi 20 anni, si hanno notizia di soli due casi di craniopagi totali separati con successo, entrambi a Londra, mentre il caso italiano del 2020 è stato il primo con una conformazione posteriore.

Si tratta di interventi eccezionali, realizzati solo in presenza di condizioni cliniche favorevoli e con una preparazione multidisciplinare di altissimo livello.

La gratitudine dei genitori delle gemelline

I genitori di Tiaba e Dior hanno espresso parole di profonda gratitudine e riconoscenza verso il personale sanitario che ha accompagnato la loro famiglia in questo percorso estremamente difficile.

Hanno raccontato di aver trovato, sin dal loro arrivo in Italia, un’accoglienza totale: “Da quando siamo arrivati, lungo tutto il percorso, abbiamo incontrato persone eccezionali. Sin dall’inizio tutto lo staff, medici e infermieri, si è attivato per tranquillizzarci, ora per ora, minuto per minuto, rispetto alla situazione. Tutte le persone che abbiamo incontrato sono state straordinarie nell’aiutarci ad affrontare questa prova, e abbiamo percepito che volevano davvero bene alle nostre bambine. In parole semplici, si è creato un legame affettivo con loro. Anche nel momento di grande dolore, con la perdita di Tiaba, la tenacia dei medici nel curare ci ha dato forza e coraggio per affrontare quella perdita”.

I genitori hanno sottolineato come il personale sanitario abbia dimostrato un amore quasi materno verso le bambine e come, anche nei momenti più difficili, si siano sempre sentiti rassicurati: “Ci hanno trasmesso una grande fiducia, perché nei momenti difficili eravamo certi che le bambine fossero in mani sicure. Non esprimevamo il nostro disagio perché vedevamo che anche il personale lo stava vivendo con noi: per tutti loro, le bambine erano diventate anche ‘loro bambine’”.

Hanno inoltre raccontato che lo staff si è preoccupato dei loro bisogni anche materiali, chiedendo se avessero mangiato o se dormissero bene, e che si sono sentiti accolti “a 360 gradi, anche nei nostri bisogni più personali. Lo staff – a partire da Amal, Mimmo, Claudia, fino a tutti i medici e infermieri – è diventato una famiglia: qui hanno davvero sostituito la nostra”.

Il dolore per la perdita di Tiaba è stato enorme, ma i genitori hanno voluto rimarcare la gratitudine per il supporto umano e professionale ricevuto, che li ha aiutati ad affrontare una delle prove più dure della loro vita.

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