Trombosi e vaccino di AstraZeneca, come stanno le cose?

  • Fanno discutere i casi di trombosi venose cerebrali riscontrate dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca, seppur in un numero limitato di pazienti. L’AIFA ha deciso di sospendere il vaccino in Italia.
  • L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ritiene che non ci sia una correlazione tra il vaccino e i casi di trombosi rilevati.
  • La trombosi venosa cerebrale è una malattia cerebrovascolare, evento raro dato da una trombosi (ovvero la formazione di un trombo, un coagulo di sangue) a uno o più seni durali e/o vene cerebrali.

In questi giorni si parla molto della trombosi, l’effetto avverso provocato dal vaccino AstraZeneca sospeso in Italia dall’AIFA. Di cosa si tratta?

Trombosi e il caso AstraZeneca

Ad alimentare la psicosi e la paura per gli effetti avversi del vaccino AstraZeneca sono le trombosi venose cerebrali rilevate su 7 pazienti su un milione in Germania.

Recenti anche i casi in Italia, fatti che hanno portato l’Aifa alla sospensione della somministrazione del vaccino AstraZeneca in tutta la nazione.

L’EMA puntualizza il disaccordo: episodi di “coaguli di sangue, alcuni con caratteristiche insolite come un basso numero di piastrine, si sono verificati in un numero molto limitato di persone che hanno ricevuto il vaccino” AstraZeneca, ha detto l’Agenzia europea del farmaco in una nota. “Molte migliaia di persone – puntualizza l’ente europeo in una nota – sviluppano coaguli di sangue ogni anno nell’Ue per diversi motivi. Il numero di eventi tromboembolici complessivi nelle persone vaccinate non sembra essere superiore a quello osservato nella popolazione generale”.

Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità ritiene che i Paesi debbano continuare ad utilizzare il vaccino di AstraZeneca. “Sfortunatamente, le persone muoiono di trombosi ogni giorno, la chiave è se questo abbia qualche legame con il vaccino. Al momento non abbiamo riscontrato che ci sia una relazione tra il vaccino e i casi di trombosi rilevati. Infatti, le percentuali di trombosi tra i vaccinati sono addirittura inferiori a quelle della popolazione nel suo complesso. Nessun farmaco è sicuro al 100%, ma bisogna tenere conto dei vantaggi di vaccinare la popolazione”, ha detto Soumya Swaminathan, scienziato capo dell’Oms, nel briefing da Ginevra.

E la Società Italiana per lo Studio dell’Emostasi e della trombosi (Siset) ha preso ieri posizione ribadendo che i numeri non devono allarmare: fino al 10 marzo “il sistema di vigilanza europeo degli eventi avversi aveva registrato 30 casi di eventi trombotici in 5 milioni di soggetti vaccinati con il vaccino AstraZeneca.

Attualmente non è possibile stabilire un nesso di casualità tra la vaccinazione e gli eventi trombotici o se gli eventi siano avvenuti solo per coincidenza.

Cos’è la trombosi venosa cerebrale?

Le trombosi venosa cerebrale (TVC) è una malattia cerebrovascolare, un evento molto raro data da una trombosi (ovvero la formazione di un trombo, un coagulo di sangue) a uno o più seni durali e/o vene cerebrali.

  • Può esserci un esordio acuto (inferiore alle 48 ore).
  • Subacuta (48h-30 gg)
  • Cronica (maggiore al 30%)

I sintomi dipendono dall’area del cervello coinvolta:

  • Seno sagittale superiore (70-80%) con infarto: ipertensione endocranica (mal di testa che peggiora), paresi, crisi epilettiche.
  • Vene corticali: crisi epilettiche, emianopsia (perdita metà del campo visivo), s. focali motoria o sensitiva.
  • Sistema venoso profondo: coma, disturbo dei movimenti oculari e dei riflessi pupillari, s. focale bilaterale.
  • Seno laterale: afasia, cefalea isolata.
  • Vene cerebellari: cefalea, vertigini, atassia, vomito, sonnolenza.

La diagnosi viene posta in base alla comparsa dei sintomi, escludendo un’emorragia subaracnoidea, tramite varie tipologie di indagine di neuroimaging (TAC con o senza mezzo di contrasto, risonanza magnetica, venografia RM, venografia TAC, angiografia).

Trattamento

La terapia antitrombotica (eparina) viene posta in fase acuta o come profilassi (Warfarin).
La terapia sintomatica viene adottata in caso di crisi epilettiche e ipertensione endocranica

Frequentemente si ricorre anche alla trombolisi, nota anche come terapia trombolitica, quale trattamento utilizzato per dissolvere coaguli nei vasi sanguigni, migliorare il flusso sanguigno e prevenire danni a tessuti e organi.

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