Tifare, una questione di salute pubblica e sociale
Il sentimento che spinge i tifosi ad andare allo stadio e tifare per la propria squadra del cuore e per i loro beniamini sportivi è a tutti gli effetti una passione simile a quella che si prova per una storia d’amore. Il tifo sportivo fa gioire, piangere, arrabbiare ed esultare e, dopo aver vissuto questa esperienza, i tifosi non vedono l’ora di tornare allo stadio per rivivere quelle emozioni.
Tifo sportivo: vincere come stile di vita
È chiaro comunque che, nel cuore dei tifosi, c’è spazio per un unico risultato: la vittoria. Ed è proprio questa precisazione sul risultato che permette di distinguere uno spettatore appassionato di sport da un tifoso accanito. Come disse una volta Giampiero Boniperti, ex presidente della Juventus, “Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta”.
Per gli sportivi appassionati, infatti, il tifo è mosso da un sentimento di puro divertimento a cui ci si approccia da semplici spettatori e con una buona percentuale di distacco emotivo, mentre per i tifosi incalliti vincere è assolutamente fondamentale. Al punto che l’esito negativo di una partita è in grado di influire sull’umore del vero tifoso. Se un tifoso va allo stadio la domenica e la sua squadra del cuore vince, lui sarà felice per l’intera settimana; al contrario, se la squadra perde, il suo morale sarà a terra per molti giorni.
Tifare, pertanto, non è soltanto una questione di sport, ma diventa una specie di stile di vita, una modalità di approcciarsi allo sport in generale e alla squadra in particolare. Conseguire una vittoria diventa fondamentale e sono in molti i tifosi che giocano alle scommesse sportive suportali legali, sicuri e con licenza di gioco ADM, comeil nuovo DAZN bet, perché la sola domenica allo stadio non è sufficiente a placare la sete di contatto con lo sport e il tifo.
Tifosi vs ultrà
A questo punto, bisogna fare una precisazione. Il tifo del tifoso sportivo, quello che spinge ogni giorno milioni di appassionati sportivi e tifosi sfegatati a seguire la propria squadra del cuore, è un tifo costruttivo, quello che bisogna insegnare ai bambini, quello che aggrega, che diventa una questione di salute sociale. Per un vero tifoso sportivo, infatti, “Il calcio è la cosa più importante delle cose meno importanti”, come disse Arrigo Sacchi, CT della Nazionale Italiana nei primi anni ’90.
Il tipo di tifo portato allo stadio dagli ultrà, invece, è sempre nocivo, poiché spesso è sinonimo di azioni pericolose e illegali, che minano la serenità di fruizione della partita che si sta disputando in campo.
Tifare allo stadio: passione e adrenalina
Il tifo sano, che fa bene alla salute, è quello di chi si immedesima nella partita, di chi empatizza con la squadra e i giocatori, di chi soffre e gioisce con loro e per loro, di chi esulta come se avesse segnato lui stesso quel goal, di chi si arrabbia con l’arbitro per una sostituzione o per un fallo subito dal giocatore preferito.
I veri tifosi, infatti, non sono dei semplici spettatori di una partita, ma diventano protagonisti insieme ai calciatori professionisti. È per questo che sarebbe impensabile guardare una partita senza pubblico, perché l’intero svolgimento, perfino il risultato agonistico finale, non sarebbe vissuto allo stesso modo né dai giocatori né dagli spettatori.
Il ruolo dei tifosi èdeterminante al punto dafare la differenza sull’esito di una partita e, di conseguenza, sull’umore che si portano a casa tifosi e giocatori. Un tifoso sportivo degno di questo nome farà di tutto per aiutare la propria squadra del cuore a vincere e provare quel brivido di adrenalina, a beneficio personale e di tutta la collettività.