Vaccini mRNA: dal trionfo del COVID-19 alla speranza per cancro e fibrosi cistica
La tecnologia mRNA, premiata con il Nobel e fondamentale contro il COVID-19, apre nuove frontiere per il trattamento di cancro e fibrosi cistica, ma i recenti tagli ai finanziamenti sollevano preoccupazioni per la preparazione a future pandemie.
La tecnologia mRNA, che ha permesso lo sviluppo rapido dei vaccini contro il COVID-19, sta ridefinendo il panorama medico, offrendo nuove speranze per il trattamento di malattie come il cancro al pancreas e la fibrosi cistica.

Tuttavia, la decisione del Segretario alla Salute degli Stati Uniti, Robert F. Kennedy Jr., di cancellare 500 milioni di dollari in finanziamenti per la ricerca su nuovi vaccini mRNA contro malattie respiratorie ha suscitato allarme tra gli esperti, preoccupati per la prevenzione pandemica.
Indice dell'articolo
Il potere dell’mRNA: una rivoluzione nella medicina
La tecnologia del messenger RNA (mRNA) ha trasformato la vaccinologia sfruttando i meccanismi cellulari del corpo per combattere le malattie. A differenza dei vaccini tradizionali, che richiedono la coltivazione di virus o proteine in cellule o uova di gallina—un processo che può richiedere mesi—i vaccini mRNA vengono sintetizzati in laboratorio utilizzando codice genetico. Questo frammento di mRNA istruisce le cellule a produrre una proteina specifica, come la proteina spike del SARS-CoV-2, attivando una risposta immunitaria. “Con la tecnologia mRNA, potremmo vaccinare il mondo entro un anno”, ha dichiarato Michael Osterholm, esperto di preparazione pandemica presso l’Università del Minnesota.
La velocità e la scalabilità dei vaccini mRNA sono state dimostrate durante la pandemia di COVID-19, quando Pfizer-BioNTech e Moderna hanno sviluppato vaccini in meno di un anno, con un’efficacia superiore al 90% contro l’infezione sintomatica da SARS-CoV-2. Questo successo, basato su decenni di ricerca, ha portato al Premio Nobel per la Medicina 2023 per Katalin Karikó e Drew Weissman, grazie al loro lavoro sui nucleosidi modificati, che hanno reso i vaccini mRNA più sicuri ed efficaci.
Oltre il COVID-19: vaccini mRNA contro il cancro
La versatilità della tecnologia mRNA si estende ben oltre le malattie infettive. I ricercatori stanno ora sviluppando vaccini terapeutici per il cancro, in particolare per tumori aggressivi come l’adenocarcinoma duttale pancreatico (PDAC), che ha un tasso di sopravvivenza a cinque anni del solo 13%. Uno studio di fase 1 presso il Memorial Sloan Kettering Cancer Center (MSKCC), guidato dal dottor Vinod Balachandran, ha testato un vaccino mRNA personalizzato (autogene cevumeran, BNT122) sviluppato con BioNTech e Genentech. Il vaccino prende di mira i neoantigeni, proteine uniche presenti sulle cellule tumorali, personalizzate per ciascun paziente.
Nello studio, 16 pazienti con PDAC di nuova diagnosi hanno ricevuto il vaccino dopo l’intervento chirurgico, insieme all’inibitore del checkpoint immunitario atezolizumab e alla chemioterapia. I risultati, pubblicati su Nature nel 2023, hanno mostrato che il vaccino è sicuro, senza effetti collaterali gravi, e ha indotto una forte risposta delle cellule T nel 50% dei partecipanti. Questi pazienti, il cui sistema immunitario ha riconosciuto i neoantigeni specifici del cancro, hanno mostrato una sopravvivenza senza recidive più lunga rispetto a quelli senza una risposta immunitaria significativa. “È entusiasmante vedere che un vaccino personalizzato potrebbe coinvolgere il sistema immunitario per combattere il cancro al pancreas, che necessita urgentemente di trattamenti migliori”, ha dichiarato Balachandran.
Anche Moderna sta avanzando nello sviluppo di vaccini mRNA per il cancro. Uno studio di fase 2b sul vaccino personalizzato mRNA-4157, combinato con pembrolizumab per il melanoma ad alto rischio, ha riportato una riduzione del 49% del rischio di recidiva o morte dopo tre anni, con una diminuzione del 62% delle metastasi a distanza. Questi risultati promettenti hanno portato a uno studio globale di fase 3 che coinvolgerà 1.100 pazienti, segnalando un potenziale cambiamento nei paradigmi di trattamento del cancro.

Terapie mRNA per malattie genetiche: focus sulla fibrosi cistica
La tecnologia mRNA viene esplorata anche per le malattie genetiche come la fibrosi cistica, una condizione causata da proteine difettose che compromettono la funzione polmonare. A differenza dei vaccini, che richiedono una o due dosi, le terapie per le malattie genetiche necessitano di somministrazioni ripetute per sostituire proteine mancanti o difettose. Translate Bio sta testando una terapia mRNA inalatoria progettata per produrre proteine funzionali che ripristinino la clearance del muco nei polmoni. Studi clinici preliminari su pazienti con discinesia ciliare primaria, una condizione respiratoria correlata, hanno dimostrato che l’mRNA inalato può produrre proteine che formano ciglia, con effetti collaterali gestibili come febbre o mal di testa.
La sfida principale è la consegna. I nanoparticelle lipidiche (LNP), che proteggono l’mRNA, devono raggiungere cellule specifiche nei polmoni senza causare infiammazioni eccessive. I ricercatori stanno sviluppando LNP biodegradabili e meno immunogenici per garantire che le dosi ripetute siano ben tollerate. “Se si verificano effetti collaterali ogni tre settimane per il resto della vita, è una prospettiva diversa”, ha dichiarato Ann Barbier, chief medical officer di Translate Bio, sottolineando la necessità di terapie che bilancino efficacia e comfort del paziente.
Sviluppi recenti nei vaccini mRNA
I vaccini Pfizer-BioNTech e Moderna contro il COVID-19 continuano a evolversi. Il 23 agosto 2024, la FDA ha approvato vaccini mRNA aggiornati per la variante Omicron KP.2, dimostrando la capacità della tecnologia di adattarsi rapidamente alle mutazioni virali. Questi vaccini, tra cui Comirnaty e Spikevax, sono autorizzati per individui a partire dai 6 mesi, con schemi di dosaggio adattati all’età e alla storia vaccinale. Tuttavia, la FDA ha recentemente aggiornato le informazioni di prescrizione per includere avvertenze sui rischi di miocardite e pericardite, basate su uno studio del 2024 che ha mostrato lesioni al muscolo cardiaco in alcuni pazienti, anche se la maggior parte è migliorata nel tempo.
Oltre al COVID-19, Moderna sta sviluppando mNEXSPIKE®, un vaccino COVID-19 di nuova generazione con maggiore efficacia, e mRESVIA®, un vaccino RSV approvato per adulti ad alto rischio di età compresa tra 18 e 59 anni. Uno studio di fase 3 per un vaccino antinfluenzale basato su mRNA ha mostrato risultati positivi, evidenziando il potenziale della tecnologia per sostituire i metodi di produzione basati su uova, più lenti.
La controversia: tagli ai finanziamenti e preparazione pandemica
Il 4 agosto 2025, il Segretario alla Salute degli Stati Uniti, Robert F. Kennedy Jr., noto critico dei vaccini, ha cancellato 500 milioni di dollari in finanziamenti per la ricerca su vaccini mRNA contro malattie respiratorie che potrebbero scatenare future pandemie. Questa decisione ha allarmato esperti come Osterholm, che sottolineano come la rapidità di produzione dell’mRNA—capace di vaccinare il mondo in un anno—offra vantaggi ineguagliabili rispetto ai metodi tradizionali, che potrebbero richiedere 18 mesi per produrre vaccini per solo un quarto della popolazione globale. I tagli minacciano di rallentare i progressi su vaccini per malattie come influenza, HIV e virus Epstein-Barr, attualmente in varie fasi di sperimentazione clinica.
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