Stress e Ansia: Come Imparare a Gestirli

“Non si preoccupi è solo ansia”: mai come negli ultimi anni questa frase è diventata un mantra per risolvere i problemi.

Ad oggi sono circa 284 milioni le personeche, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, hanno vissuto almeno una volta un disturbo ansiogeno e ognuna di loro lo descrive come un limite alle attività quotidiane, sia che si trattasse di casi isolati, sia in costanti.

Ma gli attacchi d’ansia, come scrive Gerry Grassi sul suo blog, psicologo e psicoterapeuta, sono episodi di forte paura che spesso debilitano l’individuo, facendolo sentire sopraffatto, impotente o addirittura in pericolo.

Possono capitare a chiunque e in qualsiasi momento, soprattutto in periodi di forte stress.

Saper riconoscere quando si sta per varcare il limite è quindi fondamentale per non lasciare che l’ansia diventi padrona della vita ed evitare di essere sopraffatti da tale incombenza.

Quali sono i campanelli d’allarme

Durante i grandi cambiamenti è inevitabile provare sensazioni di timore, l’ignoto infatti è una cosa che spaventa la maggior parte delle persone.

Quando però questa paura si tramuta in risvegli notturni improvvisi, attacchi di panico durante il giorno, terrori irrazionali o sintomi fisiologici come palpitazioni, nausea e disturbi gastrointestinali, significa che il nostro organismo ha superato il limite di sopportazione ed è necessario intervenire.

Riconoscerli è molto importante perché non sono altro che reazioni del nostro corpo che cerca di comunicare la presenza di una minaccia, reale o immaginaria.

Perché la paura è importante

Abbiamo detto che spesso situazioni di ansia e stress derivano da un cambiamento più o meno importante, attuale o futuro. Frequentemente ci si dimentica, però, che proprio questo fenomeno è la motrice della vita.

Uno dei casi più lampanti a sostegno di questa teoria è il fallimento dell’esperimento Biosphere 2 condotto agli inizi degli anni ‘90, da un gruppo di ricercatori scientifici dell’Arizona.

Fu costruita una struttura per ricreare le condizioni di vita ideale, e priva di pericoli, per piante e animali: aria pulita, terreno fertile, acqua purificata e luce naturale.

Gli scienziati però si accorsero in fretta che gli alberi all’interno della struttura a un certo punto smettevano di crescere e crollavano al suolo. Dopo varie ricerche compresero che il motivo era l’assenza di vento.

Le piante, infatti, senza sfide e imprevisti e agenti atmosferici da cui difendersi non riuscivano a rafforzarsi, con l’inevitabile conseguenza di un regresso fisico.

Come gestire la paura

Da questo esperimento si comprende che vivere senza il cambiamento è impossibile.

La paura dell’ignoto non è altro che il timore che qualcosa possa andare male. Di conseguenza per riuscire a gestirla è importante ascoltarla e guardarla da un’altra prospettiva, cercando di proteggerci preventivamente dagli imprevisti.

Può essere utile anche concentrarsi su attività piacevoli e rilassanti come il training autogeno, lo yoga e la meditazione; svolgere regolarmente attività fisica e parlarne con chi potrà comprendere il tuo stato d’animo.

In questo modo, la paura si trasformerà in coraggio.

Articoli correlati