Stent: cos’è, a cosa serve, le caratteristiche

Avrete sentito parlare dello stent nell’ambito dell’angioplastica coronarica, il tubicino che viene inserito quando il sangue non fluisce bene a causa del blocco dell’arteria. Tuttavia, lo stent può essere anche prostatico o ureterale. Parliamone insieme.

Stent: caratteristiche, procedura, rischi e tipi

Lo stent è un piccolo tubo che viene inserito all’interno degli organi cavi per sostenere le pareti interne. Come abbiamo già accennato, è molto ambito in ambito vascolare con l’inserimento di stent nelle arterie che bloccano il flusso sanguigno o cui pareti sono fragili.

Gli stent tradizionali sono costituiti da tubicini in rete metallica, quelli di ultima generazione – invece – sono costituiti da speciali materiali riassorbibili cui vantaggio è quello di garantire, con il passare del tempo, il riassorbimento dal tessuto organico cui è in contatto.

Per essere inserito in arterie ostruite è necessario un intervento chirurgico in anestesia locale (in altri casi in anestesia generale).
Tramite l’arteria femorale (che attraversa la coscia) s’introduce un catetere che termina con un palloncino sgonfio intorno al quale è collocato lo stent.

A questo punto viene gonfiato il palloncino che spinge la placca responsabile dell’ostruzione contro le pareti e allarga lo stent fino alla sua posizione finale, l’arteria ritrova così maggior spazio e il flusso di sangue viene ripristinato. Il palloncino viene poi sgonfiato e rimosso con il catetere, mentre lo stent resta posizionato nell’arteria.
Nel compiere questa operazione il chirurgo si avvale dei raggi X.

L’inserimento dello stent è un procedimento pericoloso? Niente affatto, i rischi sono molto rari, al massimo si può andare incontro ad una recidiva che richiede un nuovo posizionamento dello stent.

Nell’introduzione abbiamo parlato di 3 tipi di stent, adesso vogliamo approfondirli riportando quanto indicato sul sito dell’humanitas.it:

Stent coronarico a rilascio di farmaco

Lo stent coronarico a rilascio di farmaco è uno stent medicato che, oltre a comportarsi come un normale stent, rilascia in maniera costante il farmaco di cui è ricoperto, scongiurando così il rischio di una nuova stenosi (restringimento).

Stent prostatico

Lo stent prostatico svolge una funzione simile a quella dei tradizionali stent cui si ricorre in ambito cardiovascolare e permette di mantenere pervia l’uretra maschile e consentire così un normale flusso urinario.
Lo stent prostatico è una delle soluzioni per i pazienti con ostruzione prostatica, spesso dovuta a ipertrofia prostatica benigna.

Stent ureterale

Lo stent ureterale è un piccolo tubo di materiale plastico simile ai tradizionali stent cui si ricorre in ambito cardiovascolare. Consente di mantenere libero l’uretere, il condotto che fa passare l’urina dai reni alla vescica urinaria. Lo stent ureterale può essere utile in quei pazienti il cui uretere è ostruito da un calcolo renale o il cui funzionamento è compromesso da un tumore, anche ad altro organo vicino.

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