Sono un ludopatico? Avvisi e soluzioni immediate alla dipendenza da gioco

Per ogni problema esiste una soluzione. E il primo passo per giungere alla soluzione, è riconoscere il problema. No, questo non è un trattato di matematica né di psicologia, ma vuole essere un consiglio per chi ha capito di avere una dipendenza.

Gioco d’azzardo patologico: quando la passione diventa dipendenza

Giocare è molto facile, è la prima attività a cui si dedicano i bambini. Ma quando si diventa adulti, proprio per via di questa facilità, è anche possibile diventare vittima di quella che nasce come una passione per il gioco.

Sono molte le persone a cui piace giocare online o presso i casinò fisici e che, ad un certo punto, si trovano ad affrontare la ludopatia. Si tratta di una vera e propria patologia, riconoscibile da molti sintomi inequivocabili e, come per ogni malattia, esiste un rimedio.

Riconoscere la ludopatia

Il gioco compulsivo viene attivato nelle stesse aeree cerebrali coinvolte nelle persone che fanno abuso di alcol o di sostanze psicotrope. Viene stimolato un meccanismo di ricompensa che permette di ottenere esaltazione e piacere quando si prova il brivido della probabile vincita.

Chi soffre di gioco d’azzardo patologico, infatti, non riesce a resistere al desiderio di scommettere e alla voglia di conseguire una vincita, anche se conosce bene il rischio della perdita a cui va incontro. Pertanto, il giocatore è sempre alla ricerca di quella sensazione così piacevole, ed è qui che si sfocia nel campo della dipendenza.

La persona affetta da ludopatia, ben presto inizierà a manifestare questi comportamenti in maniera graduale. Spesso, però, vengono sottovalutati o non associati ad una forma di dipendenza, ma invece segnalano l’inizio della dipendenza da gioco:

  • forte esaltazione quando scommette, anche se il rischio di perdita è alto;
  • tendenza a scommettere cifre sempre più elevate, anche in quei giochi con probabilità di vincita bassissima;
  • pensiero ossessivo del gioco che interferisce con il regolare svolgimento delle attività quotidiane e con il mantenimento delle relazioni personali;
  • tendenza a minimizzare il tempo trascorso a giocare e la quantità di denaro spesa (e persa), a mentire a familiari e amici a questo proposito, a cui segue il rifiuto dell’idea di avere una dipendenza da gioco;
  • tendenza a chiedere prestiti, che sfocia nella vendita di beni di famiglia o nel commettere furti per procurarsi soldi per giocare;
  • senso di colpa e stati depressivi dopo aver perso molto denaro o aver contratto debiti a causa del gioco;
  • incapacità di resistere alle scommesse e ai giochi d’azzardo, anche dopo aver espresso la decisione di voler astenersi.

Smettere di giocare d’azzardo da soli? Si può, ecco i consigli

A questo punto, dopo aver riconosciuto questi sintomi, anche la persona affetta da ludopatia può mettere in pratica delle soluzioni per liberarsi dalla dipendenza patologica da gioco d’azzardo.

È chiaro che iniziare un percorso di psicoterapia risulta molto utile se non fondamentale, ma spesso ci vuole del tempo prima di arrivare a questa consapevolezza. Anche perché il ludopatico potrebbe provare molta vergogna e difficoltà a manifestare ad altre persone di essere vittima del gioco compulsivo, persino a familiari e amici.

Pertanto, esistono delle strategie per smettere da soli di giocare compulsivamente, passo che segue il fatto di essersi accorti da soli di soffrirne.

In primis, bisogna praticare il controllo degli spazi di gioco sicuri. Esistono molte piattaforme di gambling online che promuovono il gioco sicuro e responsabile. Questi bookmaker, che possono essere selezionati su Siti Scommesse 24, pongono dei limiti di gioco sia in termini orari che economici. Inoltre, offrono ai giocatori la sicurezza di registrarsi presso portali legali in cui non si corre il rischio di cadere vittima di truffe.

Un altro consiglio per smettere di giocare d’azzardo è quello di tenersi lontani dal gioco il più possibile. Ad esempio: posticipare il momento del gioco quando si ha voglia di giocare o non frequentare luoghi in cui si gioca e persone che lo praticano. Si procede per obiettivi, partendo da qualche ora fino ad arrivare a giornate e settimane intere lontani dal gioco. Riuscire a gestire e controllare l’impulso del gioco è un passo importante.

A questo punto, bisogna trovare un modo per occupare quel tempo che prima era dedicato al gioco d’azzardo. Chi si vuole tirare fuori dalla ludopatia deve appassionarsi a nuovi hobby, praticare nuove attività che lo distraggano e che impegnino positivamente il suo tempo libero.

Questo “cambio di rotta” non solo è utile per smettere di giocare compulsivamente, ma anche per porsi nuovi obiettivi e avere nuove motivazioni che stimolano la mente e il corpo.

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