Sesso e sport: gli atleti possono beneficiare dell’attività sessuale?

Il sesso è stato sempre considerato un tabù nella maggior parte degli sport, ma qualche ricerca sui Myprotein smentisce parzialmente questa convinzione, in quanto ci sono anche sport e attività fisiche che traggono benefici dall’attività sessuale. La mente è strettamente connessa con il fisico e il sesso è un’attività che allena le prestazioni di entrambe, anche se le discussioni e le teorie in materia, sono all’ordine del giorno fra gli esperti e si dividono tra chi è favorevole all’attività sessuale prima di uno sport o di uno sforzo fisico, e chi è contrario. L’unica verità plausibile, per ora, è che dipende dallo sport che si pratica.

Calcio: la libertà sessuale dell’Olanda del 1974

Rinus Micheels è stato il primo allenatore che ha sfatato il tabù sesso prima delle partite di calcio, infatti, durante il mondiale del 1974, permise ai giocatori di portare le mogli in ritiro, garantendo una completa libertà sessuale. Ricordate l’Olanda di Cruijff di quell’anno? Arrivò fino alla finale disputandola contro la Germania dell’Ovest, passò in vantaggio ma perse 2 a 1 a Monaco di Baviera. Sesso o no, quella è sicuramente stata una delle migliori squadre olandesi di sempre.

Sesso prima degli sport di squadra e degli sport individuali

Sono sempre di più gli andrologi e i professionisti del settore che sostengono che fare sesso prima di una competizione sportiva di gruppo, negli sport di squadra come calcio, rugby, pallavolo e basket, possa fare aumentare le possibilità di ottenere risultati positivi in quanto favorisce il relax e aiuta le dinamiche del team, cosa succede per gli sport individuali?

Qui la situazione cambia e i pareri sono discordanti, soprattutto negli sport particolarmente aggressivi o competitivi come boxe e tennis, per cui sarebbe consigliata la castità prima della gara, questo perché secondo gli esperti, bisogna mantenere un livello ormonale alto per favorire un atteggiamento agonistico al top, ma la questione è puramente soggettiva, d’altronde, ci sono sportivi che preferiscono mantenere la concentrazione sentendosi liberi di fare sesso, altri che si astengono, il fattore importante è essere rilassati prima di praticare uno sport ma rimanere altrettanto competitivi e motivati, per questo, l’aspetto psicologico è un fattore dominante.

Aspetto psicologico: questione di soggettività e stato di forma dell’atleta

Qui entriamo nel vivo dell’analisi, in quanto l’approccio psicologico degli atleti alla gara, riguarda la gestione delle energie, della fatica e le motivazioni. Gli esperti del settore sostengono che bisogna prendere in considerazione l’aspetto emotivo di uno sportivo, prima e dopo l’attività sessuale per comprendere se sia positiva o meno. Ecco come ritorna il fattore soggettivo, caratteristica determinante per valutare se sia meglio o no, favorire l’attività sessuale prima di una gara o reprimerla. Se non ci sono alterazioni emotive dopo l’attività sessuale per un atleta, si sente più rilassato e proiettato alla competizione, significa che è un esercizio positivo. Se al contrario ci sono riscontri negativi, allora sarebbe opportuno limitare l’attività sessuale prima di una gara o reprimerla del tutto. A livello psicologico, l’attività sessuale può avere effetti anestetici sulla fatica e il dispendio energetico durante una gara, ma dall’altro lato, il rilassamento eccessivo potrebbe ridimensionare o demolire la soglia della sopportazione della fatica. In ogni caso, siamo nel cerchio soggettivo assoluto, dove a ogni atleta corrisponde una precisa reazione psicofisica.

Anche l’aspetto ormonale è un fattore intrinseco al risultato delle prestazioni sportive di un atleta, questo perché uno stato di eccitazione che perdura nel tempo, può essere favorevole per la performance sportiva. In ogni caso, l’attività sessuale prima di una gara, non solo deve essere messa in relazione con le conseguenze soggettive dell’atleta, ma dovrebbe essere praticata al massimo due ore prima della gara e bisogna tenere in considerazione, lo stato di forma dell’atleta, i tempi di recupero e le ore di sonno.

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