13 segnali che stai per esaurirti (e forse non te ne accorgi nemmeno)

Quando il corpo ti chiede di rallentare: i segnali silenziosi dello stress secondo una terapeuta

A volte basta poco per sentirsi sopraffatti: una settimana intensa, una preoccupazione familiare, o semplicemente troppe cose da fare tutte insieme. Eppure, non sempre ci rendiamo conto che il nostro corpo e la nostra mente stanno già lanciando segnali d’allarme.

Sapevi che lo stress e il burnout spesso si manifestano in modi sottili, quasi invisibili? Non è sempre facile riconoscerli, specialmente quando si è immersi nel lavoro, nella gestione quotidiana o nella pressione emotiva.

Lo stress non colpisce tutti allo stesso modo, e ognuno ha le sue strategie per affrontarlo: c’è chi fa una passeggiata, chi si rifugia in una serie TV, chi semplicemente cerca di dormire di più. Ma ci sono momenti in cui questi segnali diventano più insistenti e ignorarli può portare a conseguenze serie per la salute mentale.

“Il corpo sussurra molto prima di costringerti a fermarti”

A lanciare l’allarme è la terapeuta e ipnoterapeuta Kate Prance, attiva su TikTok dove condivide regolarmente consigli sulla salute mentale con i suoi oltre 2.000 follower. In un video diventato virale, Kate ha elencato una serie di segnali poco comuni che indicano che abbiamo bisogno di rallentare, anche se spesso non ce ne accorgiamo.

«Il tuo corpo sussurra il bisogno di rallentare molto prima di costringerti a fermarti», scrive Kate nella didascalia del video. «Ma la maggior parte di noi ignora i primi segnali. Ecco quelli più sottili che potresti non notare».

13 segnali che indicano che sei vicino al burnout

1. Ti senti “impegnato” anche quando non hai nulla da fare
Anche nei giorni liberi, la tua mente è in modalità frenetica. È come se la quiete ti fosse diventata estranea.

2. Passi da una cosa all’altra senza concludere nulla
Apri mille schede sul browser, inizi diverse attività o pensieri… ma nessuno arriva a destinazione.

3. Provi sollievo quando vengono annullati i piani, anche quelli che desideravi
Hai desiderato quel caffè con un’amica, ma quando salta… tiri un sospiro di sollievo.

4. La tua mente corre, ma il tuo corpo è pesante
Una sensazione contrastante: mille pensieri in testa, ma il corpo sembra inchiodato.

5. Vorresti riposare, ma il riposo fa aumentare i pensieri
Anziché rilassarti, stare fermi amplifica la confusione mentale.

6. Vai a letto tardi anche se sei stanco, perché non riesci a staccare
Il cervello non si spegne, e rimani sveglio oltre l’orario desiderato.

7. Rileggi la stessa frase più volte perché non riesci a concentrarti
La mente salta, fatica a stare nel momento presente.

8. Ti irriti per piccole cose perché stai trattenendo pesi più grandi
La goccia che fa traboccare il vaso? Spesso è solo l’ultima di una lunga serie non espressa.

9. Rimandi anche i compiti semplici perché sei al limite
Il tuo sistema nervoso è sovraccarico: anche una mail diventa insormontabile.

10. Ti emozioni per cose casuali, ma resti indifferente a quelle importanti
Le reazioni emotive non seguono più una logica: piangi per un video sui social, ma resti apatico davanti a un problema serio.

11. Desideri il silenzio, ma quando arriva ti senti sopraffatto
Il momento che aspettavi diventa quasi inquietante.

12. Hai scoppi di energia seguiti da lunghi momenti di crollo
Picchi di entusiasmo seguiti da ore o giorni di stanchezza inspiegabile.

13. Eviti di rallentare perché ti sembra innaturale o “improduttivo”
Fermarsi fa paura, come se significasse perdere tempo o cedere.

Non sono stranezze: sono meccanismi di protezione

«Questi non sono difetti caratteriali», spiega Kate. «Sono modelli di protezione. Il tuo sistema non sta cercando di complicarti la vita: sta cercando di impedirti di crollare».

Le sue parole hanno toccato molte persone. I commenti sotto al video mostrano quanto sia diffusa questa sensazione:

«Mi ritrovo in tutto! Ma fa paura. Tutti mi dicono che faccio troppo e che dovrei prendermi cura di me… lo faccio per una settimana e poi ricado nei soliti schemi».

Kate risponde con delicatezza:

«Si tratta di fare piccoli passi, e trattarsi con gentilezza lungo il percorso. Questi schemi sono antichi, nati per proteggerci».

Un altro utente chiede:

«E se è tutto quello che conosco? Ho sempre vissuto così».

Kate:

«Ti capisco. Quando è tutto quello che conosci, ti sembra normale. Magari prova una pausa di 30 secondi al giorno: mano sul cuore, respiro lento, e ricordati: “Sono al sicuro”».

C’è anche chi condivide esperienze dolorose:

«Ho perso mio padre a marzo e mio suocero il mese scorso. Tutto quello che hai detto mi risuona dentro. Non so come andare avanti».

«Sono in malattia per esaurimento, e mi riconosco in ogni punto. Tutti. Adesso».

Infine, qualcuno chiede:

«Come posso far capire a chi mi sta vicino come sto davvero? Mi vedono andare a lavoro e pensano che stia bene».

Kate risponde con empatia:

«Mi dispiace. Forse puoi provare a condividere con loro un piccolo scorcio di quanto ti costa arrivare a fine giornata. Non per convincerli, ma per farli entrare davvero».

Lo sapevi che…?

  • Il burnout è stato riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come fenomeno legato al lavoro, e può influenzare negativamente la salute mentale e fisica.
  • In Italia, secondo una ricerca del CENSIS del 2024, oltre il 70% dei lavoratori dichiara di sentirsi stressato, e il 35% ha avuto sintomi di burnout almeno una volta nell’ultimo anno.
  • Anche studenti e casalinghe possono sviluppare burnout, nonostante non rientrino nelle categorie “lavorative” tradizionali.

FAQ – Domande frequenti

Come distinguere lo stress dal burnout?
Lo stress è una risposta temporanea a una pressione. Il burnout è uno stato prolungato di esaurimento emotivo, fisico e mentale.

È possibile “guarire” dal burnout?
Sì, ma richiede tempo, consapevolezza e cambiamenti reali nello stile di vita. Un supporto psicologico può essere fondamentale.

È normale sentirsi in colpa quando si rallenta?
Sì, purtroppo molte persone associano il riposo alla pigrizia. Ma rallentare è una forma di cura, non di debolezza.

Come posso iniziare a cambiare?
Piccoli gesti quotidiani: dormire meglio, dire “no” più spesso, fare una pausa anche solo di 30 secondi per respirare.

Cosa fare se gli altri non capiscono come sto?
Parlare sinceramente, senza pretendere che comprendano tutto. Basta anche una frase onesta: “Oggi è stato difficile”.

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