Scienziati faranno nascere un tumore umano in un laboratorio, ecco perché

Il cancro sarà ‘coltivato’ in laboratorio da un team di scienziati britannici e statunitensi che stanno cercando di trovare il modo per fermare la malattia prima che si sviluppi.

Questi studiosi potranno lavorare con un budget quienquiennale di 64 milioni di euro e ‘partoriranno’ un tumore nel tessuto umano cresciuto in laboratorio.

Per l’occasione è stata istituita l’Alleanza internazionale per la diagnosi precoce del cancro (ACED), composta da esperti del Cancer Research UK e di cinque importanti università.

Gli scienziati stanno già studiando come estrarre le cellule da un paziente ad alto rischio di sviluppare il cancro e come riprodurle utilizzando una stampante 3D per testare in quali condizioni sia più probabile che diventino cancerose.

Gli studiosi sperano anche di sviluppare test di screening per rilevare tumori multipli e per sfruttare il potere della tecnologia di imaging così da identificare quali cellule abbiano maggiori probabilità di diventare pericolose, contribuendo così a velocizzare i tempi delle diagnosi.

Come si legge su SkyNews.com, il dottor David Crosby, capo della ricerca sulla diagnosi precoce presso il Cancer Research UK, ha affermato che gli sforzi in questo settore sono ostacolati dal fatto che i ricercatori non vedono mai la ‘nascita’ di un cancro nell’uomo.

Quando trovi una persona che ha il cancro, quel cancro è già in qualche modo definito e il si tratta di una malattia che si evolve nel corso della sua vita: comincia come una cosa ma cambia, si frammenta, si rompe e muta nel tempo“, ha aggiunto.

Dando alla luce un tumore in un pezzo di tessuto umano sintetico in laboratorio, “possiamo vedere com’è il primo giorno e sperare di essere in grado di rilevarlo e intercettarlo“, ha aggiunto l’esperto.

Il dott. Crosby ha dichiarato che potrebbero essere necessari 30 anni affinché il progetto raggiunga i suoi obiettivi.

L’importanza dello studio sta nel fatto che i tassi di sopravvivenza dei pazienti aumentano di tre volte per sei diversi tipi di cancro se presi all’inizio della prima fase, ovvero quando il cancro è generalmente piccolo e localizzato.

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