Metapneumovirus: il virus dimenticato che preoccupa gli anziani italiani
Il metapneumovirus umano preoccupa sempre più i medici: a rischio la salute respiratoria degli anziani in Italia.
Un nuovo studio condotto su scala nazionale solleva l’attenzione su un virus poco conosciuto ma sempre più diffuso tra gli over 50.

Nei mesi più freddi, raffreddore, influenza e Covid-19 non sono gli unici nemici delle vie respiratorie. A preoccupare i virologi italiani è ora anche l’hMPV, il metapneumovirus umano, un virus respiratorio poco noto al grande pubblico ma in rapido aumento tra le persone anziane.
Secondo un’indagine su oltre 100mila campioni raccolti in tutta Italia, il virus si sta rivelando un potenziale pericolo per la salute pubblica, in particolare per chi ha più di 80 anni.
Lo studio, pubblicato su The Journal of Infectious Diseases, è il primo in Italia di queste dimensioni. È stato realizzato da un gruppo di lavoro che coinvolge l’Università Sapienza di Roma, l’Università di Milano e quella di Pavia, con il coordinamento del consorzio GliviRe dell’Amcli, l’Associazione Microbiologi Clinici Italiani.
Finanziato con fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), il progetto ha l’obiettivo di monitorare i virus emergenti e proporre strategie preventive efficaci.
Indice dell'articolo
- 1 Che cos’è il metapneumovirus umano
- 2 I dati dello studio: quali fasce colpisce di più
- 3 Genetica del virus e nuove varianti
- 4 Serve un vaccino? Le prospettive future
- 5 Un virus da monitorare con attenzione
- 6 Un prodotto utile
- 7 FAQ – Domande frequenti sul metapneumovirus umano
- 8 Resta aggiornato con SaluteLab.it!
Che cos’è il metapneumovirus umano
L’hMPV è un virus appartenente alla stessa famiglia del virus respiratorio sinciziale (RSV). Colpisce soprattutto le vie respiratorie inferiori, causando sintomi simili a quelli dell’influenza: febbre, tosse secca, difficoltà respiratorie, talvolta bronchiti e polmoniti.
La maggior parte degli adulti lo contrae in forma lieve. Tuttavia, negli anziani e nelle persone fragili può provocare complicazioni gravi, soprattutto in presenza di malattie croniche o immunodeficienze.
I dati dello studio: quali fasce colpisce di più
Dal 2022 al 2024, i ricercatori hanno analizzato campioni provenienti da 17 centri clinici sparsi in diverse regioni italiane.
Il tasso di positività generale all’hMPV è risultato pari al 3,4%, ma nella fascia over 50 si è fermato al 2,6%, con una concentrazione significativa tra gli over 80.
Il professor Guido Antonelli, virologo alla Sapienza di Roma e co-autore dello studio, spiega:
“Quello che abbiamo osservato è un andamento stagionale molto chiaro. Due picchi rilevanti sono emersi nel febbraio 2023 e nell’aprile 2024. Il virus non fa grandi differenze tra popolazione generale e anziani, ma in quest’ultimi l’impatto clinico è maggiore.”
In alcune zone del Nord-Ovest, i positivi tra i pazienti ambulatoriali sono stati superiori a quelli ospedalizzati, un dato che fa riflettere sull’importanza del monitoraggio anche al di fuori degli ospedali.
Genetica del virus e nuove varianti
Un’attenzione particolare è stata riservata all’analisi genetica del metapneumovirus.
Sono stati rilevati entrambi i sottotipi principali (hMPV-A e hMPV-B), con una tendenza all’evoluzione genetica e la comparsa di nuove varianti che stanno progressivamente sostituendo i ceppi precedenti.
Questa capacità di mutare rapidamente, simile a quella di altri virus respiratori, rende difficile prevedere l’andamento stagionale e l’efficacia di eventuali terapie preventive.
Serve un vaccino? Le prospettive future
A fronte di questi dati, cresce la consapevolezza della necessità di strategie preventive mirate.
La professoressa Alessandra Pierangeli, virologa e co-autrice dello studio, sottolinea:
“I risultati indicano che l’hMPV non è affatto un virus da sottovalutare, soprattutto per chi ha superato i 70 anni. Sarebbe auspicabile lo sviluppo di un vaccino specifico, o almeno l’inclusione del virus nei programmi di sorveglianza respiratoria.”
In futuro, il metapneumovirus potrebbe rientrare nei test diagnostici standard per le infezioni respiratorie, soprattutto nei mesi invernali, accanto a influenza, Covid-19 e RSV.

Un virus da monitorare con attenzione
Sebbene ancora poco noto, l’hMPV sta mostrando di avere un impatto crescente sulla salute pubblica, in particolare in un Paese come l’Italia con una popolazione sempre più anziana.
L’evidenza raccolta dallo studio suggerisce che le autorità sanitarie dovrebbero considerare l’inclusione dell’hMPV nelle future campagne vaccinali, almeno per le categorie a rischio.
Intanto, resta fondamentale puntare sulla prevenzione, sul monitoraggio continuo e sulla diagnosi precoce nei soggetti fragili.
Un prodotto utile
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FAQ – Domande frequenti sul metapneumovirus umano
Che cos’è l’hMPV?
È un virus respiratorio simile al virus sinciziale, che può causare raffreddore, tosse e nei casi gravi bronchiti o polmoniti.
Chi è più a rischio?
Soprattutto gli anziani, le persone con patologie croniche e i soggetti immunodepressi.
Esiste un vaccino?
Al momento no, ma gli studi vanno in quella direzione.
Quando colpisce di più?
In genere nei mesi freddi, ma sono stati registrati casi anche in primavera.
Come posso proteggermi?
Seguendo le buone norme igieniche e consultando il medico in caso di sintomi persistenti.
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