Carenza di ferro: 10 sintomi che spesso ignoriamo
La carenza di ferro: un problema sottovalutato che colpisce una persona su quattro.
Stanchezza continua, difficoltà a concentrarsi, respiro corto: potresti avere una carenza di ferro. Ecco perché non va ignorata.

La carenza di ferro non è solo una questione di alimentazione: è una condizione che può cambiare radicalmente lo stato di salute di una persona. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, colpisce oltre 2 miliardi di individui nel mondo, ovvero una persona su quattro.
Anche se i primi segnali possono sembrare lievi — come un senso costante di stanchezza o difficoltà a concentrarsi — se trascurati possono evolvere in una vera e propria anemia sideropenica, che abbassa drasticamente l’energia, riduce la capacità fisica e peggiora la qualità della vita.
Indice dell'articolo
- 1 Cos’è la carenza di ferro
- 2 Sintomi iniziali: segnali da non sottovalutare
- 3 Sintomi avanzati: quando l’anemia peggiora
- 4 Carenza di ferro e sanguinamenti: un legame da non ignorare
- 5 Chi è più a rischio di carenza di ferro
- 6 Quando fare il controllo: esami utili
- 7 Cosa fare in caso di carenza di ferro
- 8 Ascolta il tuo corpo
Cos’è la carenza di ferro
La carenza di ferro è uno dei disturbi nutrizionali più diffusi al mondo. Il ferro è un minerale essenziale per il nostro organismo perché serve a produrre l’emoglobina, una proteina presente nei globuli rossi che ha il compito di trasportare l’ossigeno nel sangue.
Quando il corpo non dispone di abbastanza ferro, la produzione di globuli rossi rallenta. Il risultato? I tessuti e gli organi ricevono meno ossigeno, e le funzioni vitali ne risentono.
Se questa condizione si protrae nel tempo, si sviluppa l’anemia da carenza di ferro, o anemia sideropenica, una forma di anemia che può colpire persone di qualsiasi età, ma che è particolarmente comune tra donne in età fertile, bambini e anziani.
Sintomi iniziali: segnali da non sottovalutare
La carenza di ferro non si manifesta all’improvviso. Si tratta di un processo graduale in cui il corpo, inizialmente, utilizza le proprie riserve di ferro accumulate. Ma quando queste si esauriscono, si abbassano anche i livelli di ferritina, la proteina che immagazzina il ferro.
Questo calo incide direttamente sulla produzione di globuli rossi e si traduce in una serie di sintomi precoci, spesso confusi con stress o affaticamento generico. Ecco i segnali da tenere sotto controllo:
- Stanchezza persistente, anche dopo aver dormito a lungo
- Debolezza muscolare inspiegabile
- Mal di testa frequenti
- Capogiri o senso di instabilità
- Battito cardiaco accelerato o irregolare
- Difficoltà di concentrazione o sensazione di “mente annebbiata”
Sintomi avanzati: quando l’anemia peggiora
Se la carenza di ferro non viene corretta in tempo, l’organismo entra in una fase di anemia vera e propria. I sintomi si fanno più intensi e possono includere:
- Unghie fragili o che si spezzano facilmente
- Colore azzurrastro nella parte bianca degli occhi
- Desiderio di mangiare sostanze non commestibili, come il ghiaccio (comportamento noto come “pica”)
- Capogiri quando ci si alza in piedi
- Pelle molto pallida
- Affanno o difficoltà respiratorie anche a riposo
- Lingua dolente o gonfia
- Piaghe nella bocca
- Movimenti involontari delle gambe durante la notte, tipici della sindrome delle gambe senza riposo
- Perdita di capelli e diradamento
Carenza di ferro e sanguinamenti: un legame da non ignorare
In molti casi, l’anemia da carenza di ferro è legata a perdite di sangue, che possono essere visibili o nascoste. Ad esempio:
- Mestruazioni abbondanti, prolungate o dolorose
- Sanguinamento gastrointestinale, spesso legato a ulcere o patologie intestinali
- Feci scure o con tracce di sangue
- Dolori addominali ricorrenti
In questi casi, è fondamentale rivolgersi al medico per individuare l’origine del sanguinamento e avviare un percorso diagnostico adeguato.

Chi è più a rischio di carenza di ferro
Ci sono alcune categorie di persone particolarmente esposte alla carenza di ferro. Tra queste:
- Donne in età fertile, soprattutto se hanno cicli mestruali abbondanti
- Donne in gravidanza o in fase di allattamento
- Bambini e adolescenti in crescita
- Anziani, soprattutto se seguono diete restrittive o hanno problemi gastrointestinali
- Persone con malattie croniche (come insufficienza renale, celiachia, malattie infiammatorie intestinali)
- Vegetariani e vegani, se non integrano correttamente il ferro nella dieta
Quando fare il controllo: esami utili
Per diagnosticare una carenza di ferro, il medico può prescrivere alcuni esami del sangue:
- Ferritina (valore più indicativo delle riserve di ferro)
- Sideremia (livello di ferro circolante)
- Transferrina (proteina che trasporta il ferro)
- Emoglobina e globuli rossi
Un semplice emocromo completo può già fornire un primo indizio, ma per una valutazione accurata servono esami più specifici.
Cosa fare in caso di carenza di ferro
Se la carenza è lieve, spesso può essere risolta con una dieta mirata, ricca di alimenti contenenti ferro:
- Carne rossa magra
- Fegato e frattaglie
- Pesce azzurro
- Legumi (lenticchie, ceci, fagioli)
- Verdure a foglia verde (spinaci, bietole)
- Frutta secca (noci, mandorle)
- Alimenti fortificati
Spesso, però, è necessario ricorrere a integratori di ferro prescritti dal medico, da assumere per alcune settimane o mesi. In casi gravi, può essere richiesta la somministrazione endovenosa.
Ascolta il tuo corpo
Stanchezza cronica, difficoltà a concentrarsi, affanno: sono segnali da non sottovalutare. La carenza di ferro può diventare un problema serio se non affrontata per tempo. Parlane con il tuo medico di fiducia, soprattutto se rientri nelle categorie a rischio.