“Era solo ansia”: ma Kelsey aveva un tumore al cervello

Quando Kelsey Stoksted ha iniziato ad avvertire formicolii e intorpidimento al braccio sinistro, non ha pensato subito al peggio. Madre di una bambina di tre anni e residente nel Wisconsin, negli Stati Uniti, ha temuto inizialmente un problema cardiaco. Ma una visita al pronto soccorso ha spiazzato tutti: i sintomi erano scomparsi. I medici le hanno parlato di ansia. Nulla di grave. Eppure, il suo corpo stava già lanciando segnali di qualcosa di molto più serio.

“Era molto inquietante”, racconta oggi Kelsey. “Pensavo fosse legato al cuore, così sono andata in ospedale. Ma quando sono arrivata, i sintomi si erano fermati. Era tutto molto confuso”. I medici le hanno prescritto un beta-bloccante, un farmaco usato per rallentare il battito cardiaco e ridurre gli effetti fisici dell’ansia. Ma il formicolio non accennava a diminuire. La storia è stata raccontata dal Daily Mail.

Un malinteso comune: “Troppo spesso è ansia”

Kelsey non è la prima donna a sentirsi dire che i suoi sintomi sono legati all’ansia. “Penso sia una diagnosi troppo comune per le donne”, osserva con amarezza. E forse non sbaglia: secondo diverse ricerche, le donne ricevono più frequentemente diagnosi psicosomatiche rispetto agli uomini, anche quando i sintomi sono legati a patologie organiche.

Pochi mesi dopo, Kelsey ha avuto una crisi epilettica generalizzata (o crisi tonico-clonica): una forma grave di convulsione che spesso indica un’anomalia cerebrale. Durante questi episodi, la persona perde conoscenza e inizia ad avere movimenti involontari degli arti. Fino all’80% delle persone con tumore cerebrale ne può soffrire.

“Il formicolio iniziava a irradiarsi verso la gamba”, ricorda. “Stavo parlando al telefono con mio marito e la cosa successiva che ricordo è che ero per terra. Mio marito urlava. Per circa cinque minuti non rispondevo“.

La diagnosi shock: un tumore al cervello

Il marito Sean, 33 anni, l’ha portata immediatamente al Meriter Hospital. Una risonanza ha rivelato una massa di 4 centimetri nel cervello. Dopo appena qualche giorno, il 17 agosto 2023, i medici hanno eseguito una craniotomia – un intervento chirurgico che prevede l’apertura del cranio per accedere al cervello. Quasi tutto il tumore è stato rimosso e inviato per biopsia.

“I medici mi hanno spiegato che quei formicolii erano in realtà delle piccole crisi epilettiche. Il tumore era cresciuto a tal punto da esercitare pressione sul cervello”, racconta.

Poco dopo, la diagnosi definitiva: astrocitoma di grado 3, una forma di tumore cerebrale maligno che nasce dalle cellule di supporto del sistema nervoso centrale. “Ero sotto shock. Non riuscivo a credere che stesse succedendo a me”, confessa Kelsey. “Pensavo subito a mia figlia Raya. Non volevo che crescesse senza una madre“.

Un futuro incerto, ma non senza speranza

All’inizio, la prognosi non era delle più incoraggianti: tre-cinque anni di aspettativa di vita. Ma Kelsey non si è arresa. Ha affrontato 33 cicli di radioterapia e 12 cicli di chemioterapia, completati nel gennaio 2025.

Fortunatamente, le successive analisi hanno mostrato mutazioni genetiche favorevoli nelle cellule tumorali, note come IDH mutanti, che sono considerate meno aggressive. Questo ha cambiato tutto.

“Ci hanno detto che la mia prognosi era salita a 12-15 anni. Eravamo felicissimi”, racconta. “È ancora difficile, ma sono grata di essere qui e sono speranzosa per il mio percorso“.

Il desiderio di un altro figlio

Kelsey e suo marito hanno deciso di non rinunciare al sogno di ampliare la loro famiglia. Dopo aver completato i trattamenti, ha effettuato un prelievo di ovociti per un eventuale percorso di fecondazione in vitro (IVF). Malgrado un lieve gonfiore cerebrale post-terapia, i medici restano ottimisti: le risonanze sono stabili.

Il prossimo controllo è previsto per l’8 dicembre. Se anche quel risultato sarà positivo, la coppia intende iniziare a cercare un secondo figlio tramite IVF già all’inizio del 2026.

“Siamo emozionati, nervosi ma felici. Non vediamo l’ora di far crescere la nostra famiglia”, dice con il sorriso.

Astrocitoma di grado 3: cosa sapere

L’astrocitoma di grado 3, detto astrocitoma anaplastico, è un tumore cerebrale maligno che nasce dagli astrociti, cellule di supporto del sistema nervoso centrale. È classificato come glioma ad alto grado, con crescita rapida e marcata tendenza a infiltrare il tessuto cerebrale circostante.

Può insorgere de novo oppure derivare dalla trasformazione di un astrocitoma di basso grado, ed è più frequente nell’età adulta. I sintomi dipendono dalla sede: cefalea persistente, crisi epilettiche, disturbi motori o del linguaggio, alterazioni cognitive o della vista.

La diagnosi si basa su risonanza magnetica e conferma istologica, oggi integrata da analisi molecolari (es. stato IDH, altri marcatori) che orientano prognosi e terapia. Il trattamento è multidisciplinare: chirurgia massimale compatibile con le funzioni neurologiche, seguita da radioterapia e chemioterapia. Il decorso è variabile, ma il follow-up ravvicinato è essenziale per individuare precocemente eventuali recidive.

Mal di testa: quando consultare immediatamente il medico

Sebbene la maggior parte dei mal di testa sia benigna, ci sono segnali che indicano la necessità di consultare immediatamente un medico o di recarsi al pronto soccorso. Devi cercare assistenza urgente se il mal di testa insorge in modo improvviso e violento (spesso descritto come il “peggiore della vita”). Altri campanelli d’allarme includono il mal di testa accompagnato da rigidità del collo, febbre alta, confusione mentale, difficoltà a parlare, perdita di coscienza, problemi alla vista o debolezza in un lato del corpo. È importante anche consultare il medico se la cefalea peggiora progressivamente, se non risponde ai normali antidolorifici, o se compare dopo un trauma cranico o in soggetti con sistema immunitario compromesso.

Lo sapevi che…?

  • Fino all’80% dei pazienti con tumore cerebrale presenta crisi epilettiche.
  • Le mutazioni IDH nei tumori cerebrali sono associate a una prognosi più favorevole.
  • I beta-bloccanti vengono spesso prescritti per sintomi ansiosi, ma non risolvono problemi neurologici gravi.
  • Le donne sono più frequentemente soggette a diagnosi errate legate all’ansia.
  • I sintomi di un tumore cerebrale possono essere sottili e graduali: formicolii, vertigini, mal di testa o confusione.

FAQ

Quali sono i primi sintomi di un tumore al cervello?
Formicolii, mal di testa persistente, crisi epilettiche, cambiamenti comportamentali o della vista.

L’ansia può davvero mascherare malattie più gravi?
Sì. Alcuni sintomi neurologici vengono spesso attribuiti ad ansia, specialmente nelle donne.

Cosa significa astrocitoma di grado 3?
È un tumore cerebrale maligno che colpisce le cellule gliali. È aggressivo ma meno letale del glioblastoma.

Cosa sono le mutazioni IDH?
Alterazioni genetiche che rendono alcune forme di tumore cerebrale meno aggressive e più trattabili.

La fecondazione in vitro è sicura dopo un tumore cerebrale?
In molti casi sì, ma dipende dalla stabilità della malattia e dal parere dell’oncologo.

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