Quali sono le reazioni avverse del vaccino Pfizer?

  • Nel 96% dei casi le segnalazioni circa le reazioni avverse sono riguardate il vaccino Pfizer/BioNTech, considerando che è stato quello più utilizzato in Italia.
  • L’età media in cui è stata riportata la segnalazione di reazioni avverse è di 46 anni e consiste in una serie di sintomi lievi che si risolvono nel giro di poche ore o giorni.
  • Il profilo di sicurezza ed efficacia del farmaco resta comunque alto.

Le reazioni avverse del vaccino Pfizer risultano in linea con quanto si aspettava dagli studi clinici, tuttavia la farmacovigilanza non si ferma.

Vaccino Pfizer: reazioni avverse ed efficacia

Per contrastare la pandemia da Covid-19 è iniziata la campagna vaccinale considerando l’età, la categoria e la condizione.

Non sono mancate le reazioni avverse per un totale di 30.015 su 4.118.277 somministrazioni, circa 729 ogni 100mila dosi.

Come riporta l’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) si tratta di un tasso superiore a quello previsto solitamente per altre vaccinazioni come quella antinfluenzale, ma che è comunque coerente con gli studi eseguiti e i documenti presentati dalle case farmaceutiche al momento della richiesta di approvazione.

Nel 96% dei casi le segnalazioni sono riguardate il vaccino Pfizer/BioNTech, considerando che è stato quello più utilizzato in Italia.

L’età media dei soggetti che hanno sviluppato le reazioni avverse è di 46 anni, riportando:

  • Febbre
  • Cefalea
  • Dolori muscolari/articolari
  • Dolore in sede di iniezione
  • Brividi
  • Nausea

Nell’87% dei casi gli eventi avversi segnalati sono insorti lo stesso giorno della vaccinazione o il giorno successivo.

Se ti stai preoccupando delle possibili reazioni gravi, queste sono state rilevate solamente nel 6,1% del totale, con un tasso di 44 eventi gravi ogni 100 dosi somministrate.

L’Aifa chiarisce: l’unica reazione avversa severa è stata l’ingrossamento delle ghiandole linfatiche. Si tratta, comunque, di una patologia benigna che guarisce da sola.

In generale, le reazioni sistemiche sono state più frequenti e pronunciate dopo la seconda dose.

Il profilo di efficacia e sicurezza continua ad essere alto, come affermato dall’AIFA: i risultati di questi studi hanno dimostrato che due dosi del vaccino COVID-19 mRNA BNT162b2 (Comirnaty) somministrate a distanza di 21 giorni l’una dall’altra possono impedire al 95% degli adulti dai 16 anni in poi di sviluppare la malattia COVID-19 con risultati sostanzialmente omogenei per classi di età, genere ed etnie.

Il 95% di riduzione si riferisce alla differenza tra i 162 casi che si sono avuti nel gruppo degli oltre 18mila che hanno ricevuto il placebo e i soli 8 casi che si sono avuti negli oltre 18mila che hanno ricevuto il vaccino.

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