Quali sono le reazioni avverse del vaccino Moderna?

  • Il vaccino Moderna è stato somministrato in Italia a partire dal 14 gennaio evidenziando delle reazioni avverse in linea con le informazioni presenti nel riassunto delle caratteristiche del prodotto.
  • Le reazioni avverse consistono in una serie di sintomi spesso lievi e risolvibili che si verificano nell’85% dei casi il giorno successivo alla somministrazione.
  • Tuttavia, il vaccino presenta un’alta efficacia nell’impedire di contrarre il virus SARS-CoV-2.

Il vaccino Moderna ha presentato degli effetti avversi in linea con le informazioni presenti nel riassunto delle caratteristiche del prodotto dei vaccini. Approfondiamo la questione.

Vaccino Moderna: le reazioni avverse e l’efficacia

Il vaccino Moderna è stato autorizzato il 7 gennaio 2021 e somministrato sul nostro territorio a partire dal 14 gennaio provocando anch’esso delle reazioni avverse in linea – si legge nel rapporto AIFA – con le informazioni già presenti nel riassunto delle caratteristiche del prodotto dei vaccini e le analisi condotte sui dati fin qui acquisiti confermano il loro profilo di sicurezza.

La maggior parte delle reazioni avverse si sono verificate lo stesso giorno dalla somministrazione del vaccino o il giorno successivo (85% dei casi circa). Solo raramente è stata segnalata una reazione avversa dopo 48 dalla somministrazione.

Gli effetti indesiderati più comuni registrati durante gli studi sperimentali sono: dolore nel sito di iniezione (92%), affaticamento (70%), mal di testa (64,7%), dolori muscolari (61,5%), brividi (45,4%), nausea/vomito (23%), ingrossamento delle ghiandole linfatiche nello stesso braccio dell’iniezione (19,8%), febbre (15,5%), gonfiore (14,7%) e arrossamento (10%) nel sito di iniezione. Le reazioni sono state generalmente di intensità lieve o moderata e si sono risolte entro pochi giorni dalla vaccinazione. Le reazioni sono state più frequenti dopo la seconda dose e nei partecipanti più giovani tra i 18 e i 65 anni, rispetto ai partecipanti di età superiore ai 65 anni.

Nonostante le reazioni avverse, si può comunque parlare di efficacia del vaccino Moderna.

Come riportato ancora dal sito dell’Aifa: “I risultati di questi studi hanno dimostrato che due dosi del vaccino Moderna, somministrate a distanza di 28 giorni l’una dall’altra, sono state in grado di impedire al 94,1% degli adulti dai 18 anni, vaccinati, di sviluppare la malattia COVID-19 riferiti ad 11 casi tra i vaccinati e 185 casi nel gruppo placebo: risultati sostanzialmente omogenei per classi di età, genere ed etnie.

Tutti i casi gravi di COVID-19 (30 in totale, con 1 decesso) verificatisi tra i partecipanti allo studio, si sono registrati nel gruppo di controllo: risultati che confermano la capacità del vaccino di prevenire la forma severa della malattia provocata dal virus SARS-CoV-2.

Per garantire la protezione dopo l’iniezione è importante attendere due settimane dalla seconda dose.

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