Quali sono i campanelli d’allarme dell’aborto spontaneo?

Tratteremo una condizione molto frequente e che si manifesta prima della 22 esima settimana di gestazione: l’aborto spontaneo.

Aborto spontaneo: come riconoscerlo

Una vita mai nata, quella interrotta senza la volontà della gestante. Un neonato mai venuto alla luce prima dei 180 giorni dalla data d’inizio dell’ultima mestruazione.

L’aborto spontaneo porta con sé dolore, perdita della speranza, un’indelebile esperienza che potrà segnare la vita della gestante. Ad un primo impatto l’incredulità. “Perché è successo?”

Le cause possono essere diverse:

1) anomalie cromosomiche (è sicuramente la causa più frequente di abortività spontanea.      La frequenza aumenta con l’aumentare dell’età materna).
2) Malformazioni congenite (utero setto, unicorne etc.) o acquisite (polipi, fibromi)                  dell’utero.
3) Incontinenza cervicale (il collo uterino tende a dilatarsi in epoca molto precoce di                gravidanza, anche in assenza di contrazioni, conducendo all’espulsione del feto).
4) Malattie autoimmuni o trombofiliche (in cui aumenti , cioè, la coagulazione del sangue).
5) Patologie infettive come toxoplasmosi, rosolia, infezione da citomegalovirus che                  possono contagiare il feto e causarne la sofferenze e poi la morte.
6) Infezioni vaginali non trattate.
7) Insufficienza del corpo luteo che non produce abbastanza progesterone, l’ormone che          favorisce l’impianto e il mantenimento della gravidanza nel primo trimestre.                        [Fonte:  Humanitas.it]

Quali sono i campanelli d’allarme a cui fare attenzione prima che si avveri l’evento temuto?

Ricordiamoci che il corpo ha sempre qualcosa da dire, parla, preavvisa, non si smentisce.

Intanto sono i dolori che si fanno sentire al basso ventre come se si stesse attraversando il periodo mestruale, mal di schiena. Tutti sintomi enfatizzati.

In caso di aborto spontaneo – come risaputo – bisogna prestare attenzione alle perdite ematiche abbondanti e con la presenza di coaguli.

L’aborto spontaneo può essere di tipo completo o incompleto. Vi spieghiamo meglio:

In quello completo le perdite ematiche sono davvero forti e l’aborto consiste nell’espulsione totale dell’embrione e della placenta. Non mancano i dolori forti sul basso ventre e la schiena.

In caso di sanguinamento e contrazione potrebbe trattarsi di un aborto spontaneo incompleto.
Le contrazioni permangono per il tentativo dell’organismo di espellere il materiale abortivo.

Un altro caso di aborto spontaneo è detto “ritenuto” (l’aborto interno), un urlo muto in quanto non si evidenziano sintomi di aborto, vengono a mancare tutti quei segnali vitali che fino ad allora erano chiari, caratteristici dello stato gestazionale.

Esistono dei trattamenti preventivi per scongiurare l’evento traumatico, uno tra tutti?
Il totale riposo in caso di minaccia di aborto.

Per qualsiasi altro consiglio e trattamento rivolgersi al proprio ginecologo, ogni caso differisce da un altro.

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