Quali sono i campanelli d’allarme del tumore ai testicoli?

Rintracciare tempestivamente i campanelli d’allarme del tumore al testicolo può salvarti la vita, tutto può partire da un’autopalpazione.

Tumore ai testicoli: cos’è e campanelli d’allarme

Quella che tratteremo è una malattia che interessa soprattutto i giovani, il tumore al testicolo è più frequente tra i 20 e i 40 anni ed ogni anno si registrano 2.400 casi e la sopravvivenza a cinque anni è del 91%.

Vi parleremo dei segni che possono far pensare ad un tumore al testicolo ma una loro insorgenza non è indice necessariamente di tumore.

Tuttavia, giungere ad una diagnosi non è immediato in quanto in questo tipo di tumore i sintomi possono non essere immediati ma scoprirlo nello stadio iniziale vuol dire assicurarsi la guarigione.

I testicoli sono 2 e contenuti nello scroto, degli organi fondamentali in quanto grazie a questi avviene la formazione degli spermatozoi.

Solitamente il tumore si sviluppa solo in uno dei due ma l’evidenza scientifica afferma che chi ha già sviluppato questo tipo di neoplasia ha più probabilità di svilupparlo anche nell’altro testicolo.

Se vi state chiedendo quali sono le cause, la risposta potrebbe essere deludente in quanto sono ancora sconosciute ma possono esserci dei fattori di rischio tra cui il criptorchidismo ovvero la mancata discesa nello scroto di uno o entrambi i testicoli e viene conosciuta anche come ‘criptorchidia’.

Un altro fattore di rischio è la sindrome di Klinefelter, un’anomalia dei cromosomi sessuali.

Se in famiglia ci sono stati altri casi di questo tumore vi può essere l’eventualità di uno sviluppo quindi è importante anche la storia familiare.

Lo stile di vita appare importante per contrastare – per quanto possibile – questa forma di tumore. Fumare, ad esempio, può comportare il carcinoma testicolare: questo vizio aumenta del doppio il rischio della malattia.

I tumori testicolari si possono distinguere in due tipi:

1) Seminomi: hanno un decorso favorevole e sono i più frequenti.
2) Non seminomi: se ne distinguono di differenti forme ovvero i coriocarcinomi, i teratomi e i tumori del sacco vitellino.

Adesso vuoi sapere quali sono i campanelli d’allarme?

A voler rispondere a questa domanda è uno studio condotto in Gran Bretagna e pubblicato sul British Journal of General Practice.
Secondo lo studio, la maggior parte dei pazienti studiati erano giunti all’osservazione medica per lo più dal gonfiore della ghiandola sessuale accompagnato da dolore.

Ma i segnali d’allarme non sono finiti, possono presentarsi anche dei grumi di sangue nel testicolo, sensazione di pesantezza nello scroto, dolore nella parte inferiore dell’addome o dell’inguine, sangue nelle urine.

La diagnosi precoce resta l’unica chance per prolungare la sopravvivenza e per questo è importante condurre un’autopalpazione regolare a casa propria magari durante l’igiene quotidiana per indagare la forma e la consistenza.

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