Quali sono i 4 campanelli d’allarme dello scompenso cardiaco?

Che sia una condizione cronica o improvvisa, lo scompenso cardiaco è un evento patologico che deve essere posto sotto l’attenzione medica. Agisci cogliendone i campanelli d’allarme.

Scompenso cardiaco: di cosa si tratta?

Una condizione che ‘colpisce’ circa un milione di persone in Italia soprattutto nella terza età per cui una causa frequente di ricovero ospedaliero.

C’è qualcosa che succede al cuore: non riesce più a svolgere la sua normale attività di pompa e ad irrorare di sangue tutti gli organi del corpo, è la contrazione del cuore a perdere la sua efficacia primaria.

Un’altra conseguenza di questo accadimento è l’accumulo di sangue in altre zone del corpo, non di rado è possibile notare un accumulo di liquido nei polmoni, nel fegato, nel tratto gastrointestinale, nelle braccia e nelle gambe e in questo caso parliamo di scompenso cardiaco congestizio.

Quella che stiamo trattando è una condizione spesso cronica ma può comparire anche all’improvviso cogliendo di spiacevole sorpresa. Questa malattia può colpire o il lato destro o quello sinistro del cuore e molte volte anche entrambi i lati.

Da cosa può essere causato lo scompenso cardiaco?

1) La malattia coronarica con coinvolgimento e ostruzione dei vasi sanguigni che forniscono sangue e ossigeno al cuore. Questo può indebolire il muscolo cardiaco sia nel tempo che all’improvviso.
2) Pressione arteriosa non ben controllata, che può portare a problemi di rigidità o, eventualmente, ad un indebolimento muscolare.
3) Malattie cardiache congenite.
4) Infarto del miocardio.
5) Malattie delle valvole cardiache.
6) Infezione che indebolisce il muscolo cardiaco.
7) Alcuni tipi di aritmie.

Ma ci sono dei fattori di rischio che possono essere considerati per apprestarsi ad un’attenta valutazione di eventuali campanelli d’allarme. Vogliamo approfondirli, questi sono:

1) Precedente infarto miocardico o valvolare (si verifica quando un trombo, coagulo di sangue, interrompe improvvisamente il flusso di sangue all’interno di un’arteria coronaria).
2) Soffrire di ipertensione (una condizione clinica in cui la pressione del sangue nelle arterie della circolazione sistemica risulta elevata.).
3) Essere affetti da diabete, sindrome metabolica (è una situazione clinica nella quale diversi fattori fra loro correlati concorrono ad aumentare la possibilità di sviluppare patologie a carico dell’apparato circolatorio e diabete).
4) Obesità.
5) Fibrillazione atriale (il battito del cuore è irregolare e disorganizzato).
6) Alimentazione scorretta.
7) Assenza di attività fisica.

Intanto, si può iniziare con il prevenire uno scompenso cardiaco andando a ‘correggere’ quei fattori di rischio modificabili quindi adeguarsi ad un’alimentazione corretta priva di grassi ma ricca di verdure, eliminare il vizio del fumo e mantenendo sotto controllo i valori della glicemia, colesterolo e pressione arteriosa.

I campanelli d’allarme

1) Respiro corto (e questo può ingannare chi è obeso relegandolo a questa condizione), detto anche dispnea che comporta fatica anche nello svolgere attività di basso profilo fisico.
2) Stanchezza eccessiva anche durante degli sforzi moderati.
3) In presenza di liquidi nei polmoni si può presentare una fatica respiratoria. La sensazione è quella di fame d’aria.
4) Vertigini, confusione e breve perdita di coscienza determinati da un basso flusso di sangue al cervello.

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