Qual è la differenza tra infezione e infiammazione?

Infiammazione e infezione sono la stessa cosa? La risposta è no, nonostante siano termini utilizzati molto spesso e scambiati tra loro, ma ne approfondiremo le varietà.

Infiammazione e infezione: le differenze

Nel tuo gergo infiammazione e infezione possono essere due termini simili se non uguali e usati con la convinzione di parlare della stessa cosa. Ma in effetti, non è così. Sono due termini che hanno connotazioni specifiche: sono due problemi differenti tra loro.

Con il termine infiammazione (o flogosi) s’intende “lo stato morboso di una parte del corpo, dovuto alla reazione difensiva contro stimoli nocivi, caratterizzato da congestione, aumento locale della temperatura, edema, dolore e alterazione della funzionalità dell’organo colpito; detto anche flogosi” (Definizione da Oxford Languages).

L’infiammazione è un meccanismo di difesa vero e proprio che ha lo scopo di ‘difendere’ il corpo dal nemico indiscreto e può avvenire in seguito all’infezione, di cui parleremo nelle prossime righe.

Qual è lo scopo del processo infiammatorio?

1) Espellere la causa che ha determinato un qualsiasi danno cellulare (che non coinvolge la vitalità di tutte le cellule).
2) Stimolare i processi riparativi dell’organismo.

Ci sono 5 segni ben precisi dell’infiammazione che possono essere colti:

Calor: aumento della temperatura secondario a vasodilatazione e relativo aumento di apporto sanguigno
Rubor: arrossamento dovuto anch’esso all’aumentato apporto di sangue (iperemia)
Tumor: rigonfiamento (tumefazione, edema) dovuto allo stravaso ematico che determinerà un riversamento di tutto ciò che è presente nel letto capillare, mediatori dell’infiammazione compresi, andando a creare un nuovo volume che meccanicamente stimolerà i recettori vicini, come ad esempio i nocicettori (recettori del dolore)
Dolor: dovuto a compressione dei nocicettori e stimolazione delle terminazioni nervose da parte dell’agente infiammatorio
Functio lesa: compromissione funzionale della zona colpita [Fonte: ohga.it]

L’infiammazione da acuta può passare a cronica, ovvero avere una lunga durata e ostacolare i processi riparativi oltre che aumentare la distruzione tissutale.

Parliamo adesso dell’infezione ovvero della “penetrazione di microrganismi patogeni nell’organismo (batteri, protozoi, miceti e virus)” (definizione da Oxford Languages).

Quindi si parla di una reazione del tutto fisiologica all’intromissione estranea dei microrganismi, non riconosciuti come componenti ‘naturali’ del corpo.

L’invasione dell’intruso può essere di due tipi:

1) Primaria, è il primo tentativo che il microrganismo compie nell’invadere il corpo, a questo punto l’organismo non si trova preparato allora avrà bisogno di tempo prima di reagire: deve creare gli anticorpi e l’immunità specifica contro il patogeno.

2) Secondaria, non è di certo il primo tentativo questa volta che il microrganismo fa nei confronti dell’organismo: l’invasore ri-agisce ed agisce ma questa volta verrà riconosciuto dalle sentinelle difensive del corpo che lo elimineranno.

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