Infarto nelle donne: perché i sintomi sono diversi (e più pericolosi)
Il cuore di una donna non è identico a quello di un uomo: è più piccolo, ha vasi sanguigni più stretti e batte più velocemente per compensare le dimensioni ridotte. A livello ormonale, sembra inizialmente più protetto. Tuttavia, c’è ancora molto da comprendere.

Gli esperti sottolineano che servono più studi dedicati al cuore femminile, in particolare sulle sue caratteristiche anatomiche e funzionali, sulle risposte allo stress e alla terapia farmacologica, e sulle peculiarità della microcircolazione. Senza questa prospettiva di genere, la prevenzione, la diagnosi e la cura delle malattie cardiovascolari rischiano di rimanere inefficaci per la metà della popolazione.
Indice dell'articolo
- 1 Il cancro non è il nemico principale: il cuore lo è
- 2 La medicina ha ignorato il cuore delle donne
- 3 Fattori di rischio femminili: un quadro complesso e poco conosciuto
- 4 Gravidanza e menopausa: snodi critici per la salute del cuore
- 5 Fattori emergenti: le nuove minacce per il cuore delle donne
- 6 Infarto al femminile: una realtà diversa e meno visibile
- 7 Sintomi meno noti e più pericolosi
- 8 Cure inadeguate: un rischio evitabile
Il cancro non è il nemico principale: il cuore lo è
Contrariamente all’opinione comune, il cancro non è la prima causa di morte tra le donne: lo sono le patologie cardiovascolari. Eppure, questa realtà è ancora poco conosciuta, anche tra le stesse donne.
La maggior parte della popolazione non è consapevole di questo rischio. Molti pensano che a morire di infarto siano soprattutto gli uomini. Ma non è così. Le donne hanno un tasso di mortalità più alto: negli ospedali, è pari al 9,1%, contro il 5% degli uomini.
La medicina ha ignorato il cuore delle donne
Questa sottovalutazione ha radici storiche. Per decenni, la ricerca cardiovascolare si è concentrata quasi esclusivamente sui soggetti maschi, creando un vuoto di conoscenze sul cuore femminile. Le conseguenze sono gravi: diagnosi meno precise, trattamenti meno efficaci e un rischio maggiore di complicazioni.
Spesso, inoltre, la comunicazione su questi rischi è stata assente o inefficace. Le donne stesse non si percepiscono a rischio, e questo ritarda ulteriormente la diagnosi.
Fattori di rischio femminili: un quadro complesso e poco conosciuto
Oltre ai fattori di rischio tradizionali (ipertensione, colesterolo alto, diabete, obesità, fumo, sedentarietà), le donne presentano elementi di vulnerabilità unici legati ai cambiamenti ormonali.
In età fertile, ad esempio, alcune condizioni aumentano il rischio cardiovascolare:
- sindrome dell’ovaio policistico
- uso di contraccettivi orali
- gravidanze con complicazioni (parto prematuro, aborti ripetuti)
Secondo un documento di consenso europeo pubblicato su rivista scientifica, la perdita ricorrente di gravidanze e le malattie cardiache condividono fattori di rischio comuni: fumo, sovrappeso, consumo eccessivo di alcol. Inoltre, chi ha una storia familiare di aterosclerosi potrebbe essere più esposta a queste complicazioni.

Gravidanza e menopausa: snodi critici per la salute del cuore
Durante la gravidanza, possono emergere condizioni come l’ipertensione gestazionale e il diabete gestazionale. Anche se temporanei, questi disturbi danneggiano l’endotelio e aumentano la probabilità di sviluppare ipertensione e patologie coronariche negli anni successivi.
Con la menopausa, invece, la caduta degli estrogeni elimina un’importante protezione naturale. Questo favorisce:
- la disfunzione dell’endotelio
- l’aumento del colesterolo cattivo
- la pressione alta
Fattori emergenti: le nuove minacce per il cuore delle donne
Oggi si riconosce l’importanza di altri elementi che mettono a rischio il cuore femminile:
- malattie autoimmuni (lupus, artrite reumatoide), che causano infiammazioni croniche
- depressione, più diffusa tra le donne, che peggiora l’autocura e incrementa l’infiammazione sistemica
Conoscere questi aspetti è fondamentale per intervenire prima dell’insorgenza dei sintomi veri e propri.
Infarto al femminile: una realtà diversa e meno visibile
Nelle donne, l’infarto può derivare da meccanismi diversi rispetto agli uomini. Non sempre c’è una placca che ostruisce un’arteria. Più spesso, specialmente nelle donne giovani, si tratta di dissezione coronarica spontanea o vasospasmo.
Queste condizioni sono difficili da riconoscere e richiedono protocolli diagnostici e terapeutici diversi.
Sintomi meno noti e più pericolosi
Il dolore toracico è presente anche nelle donne, ma con minore frequenza. Altri sintomi comuni sono:
- affaticamento intenso
- difficoltà a respirare
- nausea
- dolore al collo, alla mandibola o alla schiena
Questi segnali, spesso, vengono confusi con altri disturbi. Le donne tendono a sottovalutarli o a ritardare l’accesso al pronto soccorso. Quando arrivano, l’infarto è già in fase avanzata.
Cure inadeguate: un rischio evitabile
Le donne ricevono meno frequentemente farmaci salvavita o interventi di rivascolarizzazione. Questa disuguaglianza è causata da vari fattori:
- sintomi atipici che portano a diagnosi tardive
- stereotipi di fragilità associati all’età e ad altre patologie
Questo porta a trattamenti meno aggressivi e, quindi, a un aumento della mortalità.
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