Paracetamolo e rischio autismo: cosa dice la Scienza
Il paracetamolo in gravidanza è davvero sicuro? Nuovi studi riaprono il dibattito sull'autismo nei bambini.
Negli ultimi anni, il paracetamolo – farmaco comune e facilmente reperibile – è finito sotto i riflettori per un motivo sorprendente: potrebbe aumentare il rischio di autismo nei bambini se assunto durante la gravidanza?

La domanda ha alimentato numerose discussioni, tanto nel mondo scientifico quanto tra i genitori. Alcune ricerche hanno suggerito possibili collegamenti, ma nuove evidenze scientifiche sembrano restituire un quadro più rassicurante.
Uno studio molto recente pubblicato sulla rivista JAMA (Journal of the American Medical Association) analizza nel dettaglio la questione, portando con sé dati interessanti che meritano attenzione.
Indice dell'articolo
- 1 Cosa dice lo studio: quasi 2,5 milioni di casi analizzati
- 2 Il ruolo dei fattori familiari: genetica, ambiente e salute materna
- 3 Dibattito pubblico e dichiarazioni polemiche
- 4 Perché molti studi non sono conclusivi
- 5 Come usare il paracetamolo in modo sicuro in gravidanza
- 6 Cosa sappiamo oggi: rassicurazioni e limiti delle ricerche
- 7 Messaggio chiaro: non allarmarsi, ma usare buon senso
- 8 FAQ – Domande frequenti
Cosa dice lo studio: quasi 2,5 milioni di casi analizzati
I ricercatori hanno esaminato 2.480.797 nascite avvenute in Svezia tra il 1995 e il 2019, con l’obiettivo di valutare un eventuale legame tra l’assunzione di paracetamolo in gravidanza e disturbi del neurosviluppo nei bambini.
Hanno rilevato una correlazione iniziale tra esposizione prenatale al farmaco e diagnosi successive di:
- Disturbo dello spettro autistico (ASD)
- Disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD)
- Disabilità intellettiva
Ma il risultato più interessante è emerso da un’analisi ancora più approfondita: il confronto tra fratelli nati dalla stessa madre, dove uno era stato esposto al paracetamolo durante la gestazione e l’altro no.
In questi casi, le differenze sparivano. Non si osservava un rischio maggiore significativo di autismo o altri disturbi nel fratello esposto rispetto all’altro.
Il ruolo dei fattori familiari: genetica, ambiente e salute materna
Questi risultati suggeriscono che i veri fattori di rischio potrebbero essere altri, come:
- La genetica familiare
- L’ambiente domestico condiviso
- Le condizioni mediche della madre
In pratica, nei casi in cui sembrava esserci una correlazione, non era il farmaco in sé il colpevole, ma ciò che portava all’assunzione del farmaco o altri elementi condivisi nella famiglia.
Dibattito pubblico e dichiarazioni polemiche
Il tema è tornato al centro dell’attenzione nel settembre 2025, quando l’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, durante un comizio, ha dichiarato:
“La scienza sta nascondendo gli effetti del paracetamolo in gravidanza e il suo legame con l’autismo.”
Le sue parole hanno innescato un acceso dibattito, amplificato dai media e dai social network.
In risposta, l’Agenzia Regolatoria dei Medicinali del Regno Unito (MHRA) ha chiarito con una nota ufficiale:
“Il paracetamolo continua a essere considerato sicuro durante la gravidanza, se usato sotto indicazione medica. Non ci sono prove che causi l’autismo.”
Perché molti studi non sono conclusivi
La maggior parte delle ricerche che indicano un’associazione tra paracetamolo e autismo sono studi osservazionali. Questo tipo di studi può evidenziare delle coincidenze, ma non può dimostrare un rapporto causa-effetto diretto.
Secondo una revisione pubblicata sulla rivista Acta Obstetricia et Gynecologica Scandinavica, ci sono diversi fattori che possono falsare i risultati:
- Condizioni mediche della madre: Il paracetamolo viene spesso usato per febbre, dolori o infezioni. Queste condizioni, da sole, potrebbero influire sullo sviluppo fetale.
- Fattori genetici: Molti disturbi del neurosviluppo hanno una base ereditaria. La predisposizione familiare potrebbe incidere più dell’uso del farmaco.
- Errori nei ricordi: Molti studi si basano su ciò che le mamme ricordano di aver preso in gravidanza, con possibili imprecisioni.
- Motivazione d’uso del farmaco: Spesso non è il farmaco il problema, ma la causa che ha portato ad assumerlo, come una febbre alta non trattata.
Come usare il paracetamolo in modo sicuro in gravidanza
Nonostante il dibattito, la comunità scientifica continua a considerare il paracetamolo come analgesico e antipiretico di prima scelta per le donne incinte.
Ma attenzione: l’uso deve essere sempre consapevole e sotto controllo medico. Le linee guida raccomandano:
- Usare la dose minima efficace, solo se necessario.
- Evitare l’assunzione prolungata, soprattutto senza supervisione.
- Consultare sempre il medico, in particolare nel primo trimestre.
- Non auto-medicarsi: sapere perché si sta male è essenziale prima di assumere qualsiasi farmaco.
Cosa sappiamo oggi: rassicurazioni e limiti delle ricerche
Ad oggi, non ci sono prove scientifiche conclusive che dimostrino un legame diretto tra uso di paracetamolo in gravidanza e sviluppo di autismo.
Gli studi osservazionali che hanno evidenziato un’associazione, una volta sottoposti a controlli più rigorosi, non confermano un rischio aumentato.
Tuttavia, la ricerca continua ad approfondire alcuni aspetti, come:
- Gli effetti di dosi elevate o uso a lungo termine.
- L’impatto dell’uso in momenti specifici, come il primo trimestre.
- Le eventuali interazioni con altri farmaci o malattie materne.

Messaggio chiaro: non allarmarsi, ma usare buon senso
La comunità medica è compatta: niente allarmismi inutili.
Il paracetamolo rimane sicuro per la maggior parte delle donne in gravidanza, se assunto nel modo corretto. Ma non deve mai essere preso con leggerezza o senza indicazioni mediche.
La parola d’ordine è responsabilità:
- Parlare sempre con il medico curante.
- Evitare di prendere farmaci “di propria iniziativa”.
- Limitarsi a ciò che è davvero necessario.
FAQ – Domande frequenti
Il paracetamolo è sicuro in gravidanza?
Sì, se usato sotto controllo medico e per periodi brevi, è considerato sicuro.
C’è un legame certo tra paracetamolo e autismo?
No, non esistono prove scientifiche che confermino un legame diretto.
Posso prenderlo nel primo trimestre?
È possibile, ma è consigliabile farlo solo su indicazione del medico.
Ci sono alternative più sicure?
Per dolori lievi e febbre, il paracetamolo è generalmente preferito. Tuttavia, ogni caso va valutato dal medico.
Cosa fare se ho preso paracetamolo in gravidanza?
Non allarmarti. Se usato correttamente, non ci sono rischi documentati. In caso di dubbi, parlane con il tuo medico.