La prostatite è pericolosa? Quando andare dal medico?

La prostatite batterica acuta non trattata può rivelarsi problematica per la salute.

Di prostatite si parla sempre di più negli ultimi anni. Quando si chiama in causa questa condizione, è naturale chiedersi se sia o meno pericolosa. Nelle prossime righe di questo articolo, cercheremo di rispondere assieme a questo interrogativo.

Nel caso in cui, leggendolo, dovessero nascerti nella mente dei dubbi relativi alle tue condizioni di salute, ti invitiamo, dal momento che i nostri contenuti sono divulgativi e non rappresentano un consiglio medico, a contattare il tuo specialista di fiducia.

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Cos’è la prostatite?

Per capire se una determinata condizione è pericolosa, è necessario capire con cosa si ha a che fare. Questo vale anche per la prostatite, definibile a livello medico come un’infiammazione della ghiandola prostatica. Come evidenziato dagli esperti dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità), nel momento in cui la si chiama in causa è bene rammentare il suo essere diversa sia dal tumore alla prostata, sia dall’ipertrofia prostatica benigna, una condizione che si contraddistingue per un ingrossamento anomalo della sopra citata ghiandola.

Condizione che coinvolge il 50% degli uomini adulti almeno una volta nella vita, la prostatite può essere acuta, cronica o sintomatica.

Prostatite: quando deve preoccupare?

La risposta alla domanda “La prostatite è pericolosa?” è un sonoro “Dipende”. Da cosa? Innanzitutto dalla tipologia di prostatite con cui si ha a che fare. Nei casi in cui, per esempio, ci si trova davanti a una diagnosi di prostatite di origine batterica, è nodale intervenire il prima possibile con cure mirate.

Se non lo si fa in tempo, un quadro clinico all’insegna della prostatite acuta di origine batterica può peggiorare e cronicizzarsi. Può succedere anche che vengano coinvolti i tessuti vicini alla prostata, come per esempio i testicoli.

L’infezione può diffondersi nel sangue? Sì, ma si tratta di casi estremamente rari. Lo stesso si può dire per la probabilità di avere a che fare, a partire da una prostatite batterica acuta, con una condizione di setticemia, ossia con un’infezione che coinvolge tutto l’organismo.

La situazione di partenza, ribadiamo, va trattata velocemente e con i farmaci giusti. Un rischio concreto in caso contrario è quello di andare incontro a forti difficoltà nell’urinare o alla formazione di una sacca di pus, il cosiddetto ascesso prostatico.

L’importanza della prevenzione

Nel momento in cui si parla della prostatite e delle sue possibili complicanze, è fondamentale aprire il capitolo della prevenzione, che dovrebbe fare parte della cultura della salute di qualsiasi uomo adulto. Fondamentale per concretizzarla è innanzitutto l’attenzione alla dieta. Se possibile, è il caso di orientare la propria alimentazione verso un consumo ridotto di grassi e di sale. L’optimum è l’apporto notevole di frutta e verdura fresche, meglio se di stagione.

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Fondamentale è altresì concentrarsi sull’apporto di acqua durante il giorno – attenzione, non deve provenire per forza dai bicchieri che si riempiono a tavola o mentre si lavora – e ridurre l’assunzione di alimenti irritanti per la vescica, come per esempio la caffeina e l’alcol. Essenziale è anche mantenere il peso forma e dedicarsi ogni giorno all’attività fisica, anche se moderata.

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