Primo trapianto al mondo di fegato di maiale in un uomo vivo

Per la prima volta, un fegato di maiale è stato trapiantato in un uomo vivo. Un esperimento che segna una svolta nei trapianti tra animali e umani.

Un fegato di maiale geneticamente modificato è stato trapiantato in un uomo vivo per la prima volta nella storia della medicina. L’intervento, condotto in Cina, rappresenta una tappa epocale per il futuro dei trapianti tra specie diverse, noti con il termine scientifico di xenotrapianti.

Fino a oggi, erano già stati effettuati esperimenti simili, ma soltanto su pazienti deceduti o in condizioni terminali e non coscienti. Stavolta, invece, un uomo di 71 anni affetto da tumore al fegato e malattia epatica in fase avanzata è stato il protagonista di questo passo avanti rivoluzionario.

Perché questo trapianto è così importante

La novità sta nel fatto che il trapianto è stato eseguito su un paziente vivo, cosciente e non in stato terminale. L’uomo, però, non era idoneo a un trapianto di fegato umano né alla rimozione parziale dell’organo malato, che in certi casi rappresenta una possibile alternativa terapeutica.

In questo scenario complesso, i medici hanno deciso di ricorrere a un fegato di maiale modificato geneticamente, progettato per ridurre il rischio di rigetto da parte del sistema immunitario umano.

Un primo mese promettente

Dopo l’intervento, il decorso iniziale è stato incoraggiante. Il nuovo fegato ha funzionato correttamente per diverse settimane e non è stato rigettato subito, come spesso accade in trapianti tra specie diverse.

Per i primi 30 giorni, il paziente ha mostrato segni positivi di adattamento, e questo ha acceso le speranze nella comunità scientifica internazionale.

Una complicanza dopo 38 giorni

Tuttavia, al 38° giorno post-operatorio, si è manifestata una complicanza grave: una reazione del sistema immunitario ha colpito il rivestimento interno dei vasi sanguigni, compromettendo la funzionalità dell’organo trapiantato.

I medici hanno inizialmente tentato di contenere l’infiammazione con farmaci immunosoppressori e con una procedura specifica per rimuovere dal sangue i fattori nocivi che alimentavano la risposta immunitaria.

Nonostante gli sforzi, il fegato ha dovuto essere rimosso.

La situazione si aggrava: emorragie e decesso

Purtroppo, il paziente ha continuato a mostrare segni di sofferenza sistemica, tra cui episodi ricorrenti di emorragia gastrointestinale (sanguinamento interno lungo l’apparato digerente). Questa complicanza ha reso il quadro clinico sempre più fragile.

Alla fine, dopo 171 giorni dall’intervento, l’uomo è deceduto.

Cosa resta di questo esperimento?

Sebbene l’esito finale sia stato tragico, l’intervento ha rappresentato un momento storico per la ricerca medica. Mai prima d’ora un organo animale aveva funzionato in modo efficace in un essere umano vivo per oltre un mese.

Questa esperienza fornisce dati clinici fondamentali per comprendere meglio:

  • le dinamiche del rigetto interspecie,
  • il comportamento immunologico del corpo umano,
  • e le possibili strategie per allungare la durata funzionale degli organi animali trapiantati.

Prospettive future: tra speranza e cautela

Il trapianto di organi da animali a esseri umani potrebbe rappresentare una risposta concreta alla carenza cronica di donatori. Ogni anno, migliaia di pazienti in lista d’attesa non riescono a ricevere un organo in tempo, con gravi conseguenze.

Tuttavia, la strada è ancora lunga. Le reazioni immunitarie imprevedibili restano il principale ostacolo da superare. Ma ogni trapianto sperimentale, anche se non ha successo completo, contribuisce a costruire conoscenza, testare approcci nuovi e affinare le tecniche.

Un dibattito ancora aperto

L’aspetto etico non può essere ignorato. I trapianti da animali sollevano questioni morali e bioetiche legate al benessere degli animali, alla manipolazione genetica e ai limiti della sperimentazione umana.

Ma allo stesso tempo, c’è anche un dovere medico e scientifico: cercare soluzioni per salvare vite umane, nel rispetto della dignità di tutti gli esseri viventi coinvolti.

FAQ – Domande frequenti sui trapianti da animali a uomini

Cos’è un xenotrapianto?
È un trapianto tra due specie diverse, ad esempio da maiale a essere umano.

Perché si usano i maiali?
Perché hanno organi simili per dimensioni e funzione a quelli umani, e si riproducono velocemente.

I trapianti da animali sono legali?
Sì, ma solo in contesti sperimentali e con autorizzazioni rigorose.

Quanto è durato il fegato trapiantato?
Ha funzionato per oltre un mese prima di essere rimosso.

Il paziente è sopravvissuto?
Purtroppo no. È deceduto 171 giorni dopo il trapianto.

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