Colazione a rischio? Tracce di sostanze tossiche nei cereali venduti in Europa

Uno studio europeo lancia l’allarme sulla presenza di sostanze tossiche nei prodotti a base di cereali.

Quando al mattino versiamo i cereali nella tazza, pensiamo a una colazione sana e veloce. Ma secondo un nuovo studio condotto da PAN Europe (Pesticide Action Network), potremmo inconsapevolmente ingerire sostanze potenzialmente pericolose per la salute. La ricerca ha infatti rilevato la presenza di acido trifluoroacetico (TFA) – un composto chimico della famiglia dei PFAS – in numerosi alimenti a base di cereali venduti in Europa, compresi pasta, pane, biscotti e croissant.

Il TFA, definito “sostanza chimica eterna” perché non si degrada nell’ambiente, deriva dalla decomposizione di pesticidi utilizzati su colture come frumento e mais. E secondo gli scienziati, i rischi per la salute umana non sono affatto trascurabili.

Che cos’è il TFA e perché preoccupa gli scienziati

Il trifluoroacetico è un acido persistente che rientra nella più ampia categoria dei PFAS (sostanze per- e polifluoroalchiliche), noti per la loro resistenza alla degradazione naturale. Questi composti sono usati da decenni in ambito industriale e agricolo, ma studi recenti li collegano a una lunga lista di problemi di salute: infertilità, disturbi del comportamento, malformazioni congenite, colesterolo alto e diversi tipi di tumore, tra cui renale, testicolare e ovarico.

Sebbene il TFA non sia stato ancora classificato ufficialmente come cancerogeno, è già riconosciuto come sostanza corrosiva e dannosa per il sistema riproduttivo, il fegato, la tiroide e il sistema immunitario. L’esposizione può avvenire non solo attraverso l’acqua potabile, ma anche – e soprattutto – tramite il cibo.

Lo studio: TFA in oltre l’80% dei prodotti testati

La ricerca ha analizzato 66 prodotti a base di cereali acquistati in 16 Paesi europei, tra cui Italia, Francia, Germania, Spagna, Irlanda e Grecia. Tra gli alimenti esaminati:

  • Cereali da colazione
  • Pane integrale e raffinato
  • Pasta
  • Croissant
  • Farina
  • Pangrattato
  • Biscotti

I risultati sono stati allarmanti: l’81,8% dei campioni (54 su 66) conteneva TFA, con una concentrazione media pari a 78,9 microgrammi per chilogrammo (µg/kg).

Il livello più elevato è stato registrato nei cereali da colazione acquistati in Irlanda, con 360 µg/kg, una quantità 107 volte superiore rispetto a quella rilevata nell’acqua del rubinetto. Seguono:

  • Pane integrale belga: 340 µg/kg
  • Farina di frumento tedesca: 310 µg/kg
  • Baguette francese: 210 µg/kg
  • Pane nero svizzero (Rauchbrot): 200 µg/kg
  • Croissant francese: 180 µg/kg
  • Biscotti olandesi “pepernoten”: 130 µg/kg

Frumento sotto accusa: contaminazione 7 volte maggiore

Dallo studio emerge che i prodotti a base di frumento sono molto più contaminati rispetto a quelli realizzati con altri cereali. La concentrazione media di TFA nei prodotti di grano risulta 7,6 volte superiore rispetto a quelli contenenti segale, avena, riso o mais.

Le cause possono essere due, secondo il rapporto: l’uso più massiccio di pesticidi PFAS sulle coltivazioni di frumento, oppure una maggiore capacità della pianta di accumulare queste sostanze, per ragioni fisiologiche.

L’appello di PAN Europe: “TFA da vietare subito”

A guidare la richiesta di intervento è Angeliki Lysimachou, responsabile scientifica di PAN Europe: “Non possiamo permettere che bambini e donne incinte siano esposti a sostanze che sappiamo essere dannose per la salute riproduttiva”, ha dichiarato.

Secondo l’organizzazione, i pesticidi contenenti TFA devono essere vietati urgentemente, e i limiti di sicurezza rivisti per proteggere i consumatori. Il rapporto sottolinea inoltre che la dieta rappresenta oggi uno dei principali veicoli di esposizione umana ai PFAS, più dell’acqua potabile.

Prodotti “puliti” sono l’eccezione

Tra i pochi alimenti privi di tracce di TFA si segnalano:

  • Wafer al cioccolato dalla Bulgaria
  • Pane di segale ungherese
  • Biscotti “lady fingers” (tipo savoiardi)

Ma sono eccezioni: nella grande maggioranza dei casi, i prodotti cerealicoli venduti nell’Unione Europea risultano contaminati.

Rischi per la salute: i dati parlano chiaro

Secondo diversi studi industriali e accademici, l’esposizione al TFA è stata collegata a:

  • Riduzione della qualità dello sperma
  • Disturbi della tiroide
  • Compromissione delle funzioni epatiche e immunitarie
  • Problemi respiratori (tosse, respiro corto, irritazioni)

Molti PFAS, seppur non il TFA in sé, sono già stati associati a diverse forme di tumore. Ecco perché gli esperti invitano le autorità sanitarie europee ad agire con fermezza.

Lo sapevi che…?

  • I PFAS sono chiamati “sostanze eterne” perché non si degradano nell’ambiente.
  • Possono accumularsi nel nostro organismo per anni, attraverso cibo e acqua.
  • In alcuni Paesi europei si stanno già vietando pesticidi contenenti PFAS, ma il TFA resta ancora presente in molti alimenti.
  • Secondo l’EFSA, i limiti di esposizione ai PFAS devono essere abbassati per garantire la sicurezza dei consumatori.

FAQ – Domande frequenti

Cos’è il TFA?
È un acido chimico derivato dai pesticidi PFAS, persistente nell’ambiente e potenzialmente dannoso per la salute.

Quali alimenti risultano contaminati?
Cereali da colazione, pasta, pane, farina, biscotti e altri prodotti a base di frumento.

Quali effetti ha sulla salute?
Può danneggiare la fertilità, il fegato, la tiroide, il sistema immunitario e lo sviluppo del feto.

Come possiamo limitarne l’esposizione?
Prediligendo prodotti biologici, leggendo le etichette, evitando cibi industriali contenenti frumento contaminato.

Esistono alternative sicure?
Sì, alcuni prodotti a base di avena, riso o segale risultano avere livelli di TFA molto più bassi o nulli.

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Fonte: Daily Mail.

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