Pesticidi e gravidanza: cosa dice una nuova allarmante ricerca
Una nuova ricerca dall’Argentina lancia l’allarme: l’esposizione multipla ai pesticidi in gravidanza può aumentare complicazioni come ipertensione e ritardo nella crescita del feto.
Nel 2025, mentre cresce la preoccupazione globale sull’uso intensivo di pesticidi, una ricerca pubblicata sulla rivista Chemosphere mette in luce un pericolo ancora sottovalutato: l’impatto delle sostanze chimiche sull’organismo delle donne in gravidanza.

La notizia arriva dall’Argentina, dove un gruppo di scienziati ha monitorato decine di future mamme residenti in aree rurali. Il risultato? Chi è esposta a più pesticidi contemporaneamente corre un rischio maggiore di complicazioni durante la gestazione.
Un campanello d’allarme che riguarda tutte le donne, non solo in America Latina.
Indice dell'articolo
- 1 L’esposizione multipla ai pesticidi è più pericolosa di quanto si pensasse
- 2 Chi vive in campagna è più esposta, ma nemmeno le città sono sicure
- 3 Una minaccia che va oltre l’Argentina
- 4 Cosa possono fare le future mamme per proteggersi?
- 5 Perché questo tema deve interessare tutti
- 6 Un prodotto utile: rilevatore domestico di pesticidi
- 7 FAQ – Domande frequenti
- 8 Resta aggiornato con SaluteLab
L’esposizione multipla ai pesticidi è più pericolosa di quanto si pensasse
La ricerca è stata condotta dall’Universidad Nacional del Litoral, nel cuore agricolo della provincia argentina di Santa Fe. Gli studiosi hanno analizzato l’urina di 90 donne incinte.
I dati sono impressionanti:
- 81% delle donne aveva nel corpo almeno un pesticida;
- 64% risultava contaminata da più sostanze contemporaneamente;
- In particolare, sono state rintracciate tracce di fungicidi triazolici, usati intensivamente su coltivazioni di soia, mais e grano.
Le donne esposte a diversi pesticidi mostravano una maggiore probabilità di sviluppare patologie come ipertensione gestazionale o ritardo della crescita intrauterina del feto.
“È fondamentale smettere di valutare i pesticidi uno per uno: dobbiamo considerarli come un cocktail chimico, come parte dell’intero ambiente cui siamo esposti durante la vita”, affermano i ricercatori.
Chi vive in campagna è più esposta, ma nemmeno le città sono sicure
Le donne che vivono in zone rurali risultano più a rischio:
- 70% delle donne di campagna presentava più pesticidi nel corpo;
- Contro il 55% delle donne residenti in città.
Ma c’è di più: i rischi di complicazioni erano quasi doppi tra le donne rurali rispetto a quelle urbane.
Ciò suggerisce che non si tratta solo di dove si vive, ma anche di come ci si alimenta. Alcuni pesticidi, infatti, possono accumularsi tramite frutta e verdura contaminata, e raggiungere anche chi vive in ambienti urbani.

Una minaccia che va oltre l’Argentina
L’allarme lanciato da questo studio argentino non riguarda solo il Sud America. In Nebraska (USA), un’altra ricerca ha rivelato che l’esposizione multipla ai pesticidi può aumentare fino al 36% il rischio di cancro al cervello nei bambini.
Nathan Donley, ricercatore del Center for Biological Diversity, ha dichiarato in un’intervista a The Guardian:: “L’esposizione a miscele di pesticidi è la norma, non l’eccezione. Il problema è che partiamo dal presupposto che tutto sia sicuro, finché non si dimostra il contrario. Ma mancano gli studi, e quindi la prova non arriva mai”.
La conclusione degli esperti è chiara: servono più controlli, più studi e più tutela per le popolazioni vulnerabili, come le donne in gravidanza.
Cosa possono fare le future mamme per proteggersi?
Sebbene sia difficile evitare totalmente i pesticidi, esistono alcune precauzioni utili:
- Consumare alimenti biologici quando possibile, per ridurre il carico chimico.
- Lavare accuratamente frutta e verdura, anche quelle sbucciabili.
- Informarsi sulla provenienza dei prodotti alimentari.
- Evitare attività agricole o ambienti trattati chimicamente, soprattutto nei primi mesi di gravidanza.
- Consultare il medico in caso di dubbi sull’ambiente circostante o sulla dieta.
Anche se la responsabilità primaria resta delle istituzioni e delle normative, ogni piccolo gesto può ridurre l’esposizione quotidiana.
Perché questo tema deve interessare tutti
L’uso massiccio di pesticidi non è più solo un tema agricolo o ecologico, ma un vero problema di salute pubblica. Il rischio per le donne incinte è solo una delle tante facce di un sistema produttivo che richiede una revisione profonda.
I dati parlano chiaro, e non si tratta di allarmismi: è urgente ripensare l’agricoltura moderna, puntare su metodi più sostenibili, e soprattutto proteggere chi è più fragile, come le donne in dolce attesa e i bambini.
Un prodotto utile: rilevatore domestico di pesticidi
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FAQ – Domande frequenti
I pesticidi sono presenti anche nella frutta italiana?
Sì, secondo analisi annuali, residui di pesticidi sono rilevati anche in colture italiane, seppur entro limiti di legge.
Lavare la frutta con acqua è sufficiente?
Solo in parte. Acqua e bicarbonato possono aiutare, ma alcuni residui penetrano la buccia.
I prodotti bio sono davvero privi di pesticidi?
Sono privi di pesticidi di sintesi. Possono contenere pesticidi naturali o comunque in quantità minori.
Esistono test per sapere se un alimento contiene pesticidi?
Sì, esistono test portatili domestici, oppure si può fare analisi di laboratorio (più costosa).
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