Pertosse, casi in aumento: rischio grave nei neonati
La pertosse, conosciuta anche come “tosse convulsa”, è una malattia infettiva che può essere letale nei bambini molto piccoli. Oggi i casi sono in aumento: ecco perché bisogna prestare attenzione.

La pertosse è un’infezione batterica altamente contagiosa che colpisce polmoni e vie respiratorie. È caratterizzata da forti attacchi di tosse che possono durare diversi minuti, spesso seguiti dal tipico suono “whoop”, dovuto al tentativo di riprendere fiato.
Indice dell'articolo
Perché i neonati sono i più vulnerabili
Negli adulti e nei bambini più grandi, la pertosse provoca tosse fastidiosa che può durare mesi. Nei neonati e nei bambini sotto i 12 mesi, però, può trasformarsi in una malattia potenzialmente letale.
Come spiega la specialista in malattie infettive Caitlin Li (Ann & Robert H. Lurie Children’s Hospital di Chicago, Northwestern University), i sintomi nei neonati possono essere diversi da quelli classici:
“Il caratteristico suono della pertosse può essere assente, ma le apnee, cioè le interruzioni della respirazione, sono comuni.” — Dr Caitlin Li
Nei piccoli pazienti, la pertosse può manifestarsi anche con un conteggio molto alto di globuli bianchi, che in alcuni casi può trarre in inganno i pediatri, facendo pensare a patologie gravi come tumori o condizioni non infettive.
I rischi principali nei bambini piccoli
I neonati con pertosse hanno maggiori probabilità di sviluppare complicazioni gravi come:
- disidratazione
- difficoltà respiratorie
- polmonite
- convulsioni
Per questo motivo la prevenzione resta la strategia più efficace.
Il ruolo dei vaccini
Gli esperti sottolineano l’importanza della vaccinazione. La pertosse è inclusa nei programmi vaccinali di routine come parte del vaccino esavalente (6-in-1) somministrato a 8, 12 e 16 settimane, seguito dal richiamo 4-in-1 a 3 anni e 4 mesi.
Ma il punto cruciale riguarda la protezione dei neonati nei primi mesi di vita. Per questo motivo, la vaccinazione contro la pertosse è raccomandata anche in gravidanza
“Dato che i neonati sono ad alto rischio di complicazioni, la vaccinazione delle madri durante la gravidanza è fondamentale, perché protegge i bambini contro questa malattia potenzialmente fatale.” — Dr Caitlin Li
In genere il vaccino in gravidanza viene somministrato intorno alle 20 settimane di gestazione, così da garantire la protezione al neonato nei primi mesi di vita.
Terapie e cure raccomandate
In caso di pertosse, la somministrazione rapida di antibiotici è raccomandata per tutti i pazienti con diagnosi sospetta o confermata. Se assunti nelle fasi iniziali, possono ridurre i sintomi; se dati più tardi, non migliorano la malattia, ma riducono la trasmissione.
Per alleviare i sintomi:
- riposo adeguato
- bere molti liquidi
- assumere paracetamolo o ibuprofene in caso di fastidio
Quando chiamare i soccorsi
La pertosse nei neonati può evolvere rapidamente e in modo pericoloso. È fondamentale contattare immediatamente il 118 o recarsi in pronto soccorso se:
- le labbra, la lingua, il viso o la pelle del bambino diventano improvvisamente blu o grigiastre (più evidente sul palmo delle mani o la pianta dei piedi nelle pelli più scure)
- il bambino ha gravi difficoltà respiratorie o respira in modo superficiale
- compare dolore al petto, che può indicare polmonite
- si verificano convulsioni o crisi epilettiche
Cosa ricordare sulla pertosse
- È una malattia altamente contagiosa che colpisce polmoni e vie respiratorie.
- Nei neonati può essere mortale, con rischio di apnea, polmonite e convulsioni.
- La vaccinazione in gravidanza protegge i bambini nei primi mesi di vita.
- Gli antibiotici precoci possono migliorare i sintomi e ridurre la trasmissione.
- Attenzione ai segnali di emergenza: difficoltà respiratorie, colorito bluastro, convulsioni.
Un aiuto pratico per le famiglie
Per i genitori, avere a disposizione un saturimetro da dito può aiutare a monitorare l’ossigenazione nei bambini in caso di sintomi respiratori.
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