Il paracetamolo fa male al fegato? Come stanno le cose
Il paracetamolo è uno dei farmaci più usati al mondo. Ma dietro la sua apparente innocuità si nasconde un rischio sottovalutato.
È nel tuo armadietto dei medicinali, forse lo prendi senza pensarci. Ma sapevi che il paracetamolo è una delle principali cause di danno epatico nel mondo?
Secondo il British Journal of Clinical Pharmacology, il paracetamolo – o acetaminofene – è la causa più comune di danno epatico acuto nei paesi occidentali, spesso per sovradosaggi involontari o automedicazione prolungata.

Cos’è il paracetamolo e perché è così diffuso?
Il paracetamolo è un analgesico (contro il dolore) e antipiretico (contro la febbre) molto usato per trattare sintomi lievi o moderati. È contenuto in:
- farmaci da banco;
- sciroppi pediatrici;
- combinazioni contro l’influenza;
- prodotti con oppioidi.
La sua accessibilità, unita alla convinzione che sia “innocuo”, ha favorito un uso eccessivo e spesso disattento.
Come danneggia il fegato?
1. Metabolismo e tossicità del paracetamolo
In dosi normali, il paracetamolo viene metabolizzato dal fegato e smaltito senza difficoltà. Tuttavia, se si supera la dose consigliata, il corpo produce una sostanza tossica: NAPQI (N-acetil-p-benzochinone imina).
Questo composto tossico, se non neutralizzato da un antiossidante naturale chiamato glutatione, può danneggiare le cellule epatiche, provocando:
- necrosi (morte cellulare);
- infiammazione;
- insufficienza epatica acuta nei casi più gravi.
2. Una minaccia silenziosa
Il rischio più grande? I sintomi di intossicazione possono tardare ad apparire. Nausea, stanchezza o malessere possono sembrare banali, ma dopo 24-72 ore possono emergere segni gravi come:
- ittero (colorazione gialla della pelle e degli occhi);
- dolore al fianco destro;
- confusione mentale;
- sanguinamenti anomali.
Qual è la dose sicura di paracetamolo?
Per un adulto sano, le linee guida indicano:
- Dose massima giornaliera: 4.000 mg (4 g)
- Dose comune singola: 500–1.000 mg ogni 6-8 ore
- Durata consigliata: massimo 3-5 giorni senza consulto medico
Tuttavia, molti esperti preferiscono un limite più prudente: non superare i 3.000 mg al giorno, soprattutto in caso di:
- problemi epatici;
- consumo di alcol;
- assunzione di altri farmaci.
Quanta quantità è una “sovradosaggio”?
- Adulti: oltre 7,5–10 g in una sola volta è potenzialmente tossico
- Bambini: più sensibili, la dose tossica varia con peso ed età
- Uso cronico: anche 3–4 g al giorno per più giorni consecutivi può danneggiare il fegato
Molti ignorano che il paracetamolo è presente anche in farmaci combinati (antigripali, decongestionanti, ecc.), aumentando inconsapevolmente il rischio.
Chi rischia di più?
Alcuni gruppi sono particolarmente vulnerabili agli effetti tossici:
- persone con epatite o malattie epatiche croniche;
- chi consuma alcol regolarmente;
- soggetti malnutriti o con carenze di glutatione;
- pazienti in terapia con farmaci epatotossici;
- anziani e bambini senza controllo medico.
Cosa fare in caso di sospetta intossicazione?
In caso di sovradosaggio, si usa come antidoto la N-acetilcisteina (NAC), che può prevenire gravi danni se somministrata entro 8 ore.
La tempestività è essenziale: non bisogna aspettare i sintomi. Se sospetti di aver assunto troppo paracetamolo, rivolgiti subito al medico o al pronto soccorso.
“Il paracetamolo non è pericoloso in sé. Lo diventa quando viene sottovalutato.”
È sicuro se usato bene?
Sì. Il paracetamolo resta uno dei farmaci più sicuri e raccomandati per febbre e dolore, specialmente per chi non tollera antinfiammatori non steroidei come l’ibuprofene (ad esempio in caso di gastrite o rischio cardiovascolare).
Ma la sicurezza dipende da:
- rispetto delle dosi;
- frequenza di assunzione;
- evitare sovrapposizioni con altri farmaci contenenti paracetamolo.
Quali sono i sintomi di danno epatico da paracetamolo?
- nausea, vomito;
- dolore al quadrante superiore destro dell’addome;
- ittero (occhi e pelle giallastri);
- confusione o sonnolenza;
- emorragie inusuali (gengive, lividi);
- urina scura o feci chiare
Questi segni compaiono entro 24-72 ore da un sovradosaggio.
Il paracetamolo non è il nemico. Ma può diventarlo se si ignora la sua potenza. La fiducia cieca nei farmaci da banco, l’abitudine a “prendere una pillola in più” e l’automedicazione prolungata hanno portato a una crisi silenziosa ma evitabile.
Suggerimenti per un uso sicuro
- Leggi sempre il principio attivo sulle confezioni
- Evita di associare farmaci contenenti paracetamolo
- Chiedi consiglio al medico se devi usarlo per più di 3 giorni
- Evita l’alcol mentre assumi paracetamolo
- Tieni il farmaco fuori dalla portata dei bambini
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FAQ
Il paracetamolo fa sempre male al fegato?
No. È sicuro se si rispettano dosi, tempi e condizioni di assunzione. I danni si verificano solo in caso di eccessi o uso scorretto.
Posso prenderlo con l’alcol?
Meglio di no. L’alcol affatica il fegato e potenzia gli effetti tossici del paracetamolo.
I bambini possono prenderlo?
Sì, ma solo con dosi calibrate al peso e sotto supervisione medica.
Cosa succede se supero la dose una volta sola?
Dipende dalla quantità. In caso di dubbio, vai subito al pronto soccorso.
Posso prenderlo con altri farmaci?
Solo se non contengono anch’essi paracetamolo. Verifica sempre gli ingredienti.