Osteoporosi: quali sono i sintomi?

Quali sono i sintomi dell’osteoporosi? Dato che si tratta di una malattia molto diffusa – secondo i dati ISTAT relativi al 2020, ne soffre l’8,1% della popolazione italiana con una forte prevalenza tra i soggetti di sesso femminile – è normalissimo porsi questa domanda.

Il comprensibile obiettivo, infatti, è anche quello di informarsi in merito alla prevenzione di una patologia che, quando si presenta, può impattare fortemente sia sulla qualità della vita del paziente – le fratture con cui hanno spesso a che fare le persone affette da osteoporosi sono tutto tranne che piacevoli – sia sulla spesa sanitaria nazionale.

In questo articolo, cercheremo di capire assieme come si manifesta l’osteoporosi. Ricordiamo ancora una volta che, qualora dovessero venirti dubbi sulla tua salute, la cosa migliore che potete fare è rivolgerti al tuo medico curante.

Come si manifesta l’osteoporosi?

L’osteoporosi, patologia cronica che che si contraddistingue per alterazioni a carico della struttura ossea provocando una riduzione della resistenza al carico meccanico e un maggior rischio di fratture, nelle sue prime fasi è generalmente asintomatica.

Quando è in stato avanzato, si manifesta in diversi modi. Tra i sintomi da non trascurare è possibile citare l’insorgenza di mal di schiena, così come i vizi di postura. Il fatto di stare spesso incurvati è un segnale da non trascurare.

Proseguendo con l’elenco dei sintomi dell’osteoporosi, un doveroso cenno va dedicato al progressivo abbassamento dell’altezza.

Come ben sa anche chi non ha mai sofferto di questa patologia cronica o non ha mai avuto esperienza di un familiare con tale problema, uno dei principali sintomi dell’osteoporosi sono le fratture. Tra le più frequenti rientrano quelle alle vertebre, ma anche al femore o al polso.

Dal momento che, come già accennato, l’osteoporosi può essere asintomatica all’inizio, è cruciale il ruolo dello specialista. Suo compito è quello di effettuare una diagnosi precoce partendo da alcuni aspetti clinici che possono costituire un fattore di rischio.

Nell’elenco è possibile includere la storia familiare caratterizzata dalla presenza di parenti con diagnosi di osteoporosi. Un altro segnale che può rappresentare un fattore di rischio è la familiarità con le fratture a carico del femore e delle vertebre.

Lo specialista può formulare una diagnosi di osteoporosi anche in presenza di pazienti che seguono terapie farmacologiche con medicinali come i glucocorticoidi e gli immunosoppressori.

Anche le chemioterapie per il cancro alla mammella possono aumentare il rischio di avere a che fare con l’osteoporosi.

Prevenzione

Dopo aver approfondito i sintomi dell’osteoporosi, è naturale farsi domande sulla prevenzione. Concretizzarla è possibile? Assolutamente sì. Quando la si chiama in causa, si agisce sui fattori di rischio. Tra questi, rientra la carenza di calcio. Aumentare l’introito di questo nutriente – ciò vuol dire, per esempio, allenarsi ad ascoltare i segnali premonitori che il corpo manda quando è in carenza – aiuta tantissimo.

Lo stesso si può dire per il focus sulla vitamina D. Per amor di precisione, ricordiamo che l’adeguatezza dei suoi livelli è fondamentale se si ha intenzione di ottimizzare l’assorbimento di calcio da parte dell’organismo.

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