Omar Pedrini, complicanze post-operatorie alle corde vocali: iniziata la riabilitazione
Oggi Pedrini si trova in fase di recupero: le sue condizioni generali sono in miglioramento e gli specialisti sono fiduciosi che la sua voce tornerà alla normalità nel tempo.
Due mesi dopo l’ultimo ricovero per un intervento al cuore, Omar Pedrini è tornato alla clinica San Martino di Genova per affrontare le conseguenze post-operatorie che hanno coinvolto le sue corde vocali. Il cantautore bresciano, operato lo scorso 19 marzo, ha raccontato pubblicamente la sua esperienza: dopo l’intervento, a causa di una complicazione, è stato tenuto in coma farmacologico per quattro giorni, durante i quali è stato sottoposto a una lunga intubazione.

Le conseguenze sulla voce
La prolungata intubazione ha causato un danno alle corde vocali di Pedrini, compromettendo temporaneamente la sua voce. Lo stesso artista ha rassicurato i fan attraverso i social e i media: “Mi è stato detto che la voce, danneggiata dalla lunga intubazione, ritornerà quella di prima, lentamente ma tornerà…”. Pedrini ha scelto di affrontare il percorso di recupero proprio presso la clinica otorinolaringoiatrica dell’ospedale San Martino di Genova, sotto la supervisione del dottor Giorgio Peretti e del suo staff.
Il percorso di riabilitazione
Il musicista ha iniziato la riabilitazione vocale e, pur mantenendo il suo spirito ironico, ha sottolineato che il recupero sarà graduale ma promettente. “Non so se per l’umanità sia un bene”, ha scherzato, “ma mi è stato detto che la voce tornerà quella di prima”. Pedrini ha ringraziato pubblicamente il personale sanitario che lo sta seguendo e ha espresso ottimismo riguardo al ritorno alla normalità, sia nella vita quotidiana sia nella carriera artistica.
Il quadro clinico generale
Omar Pedrini, da anni alle prese con problemi cardiaci, ha subito numerosi interventi al cuore (il primo nel 2004, poi nel 2014, nel 2021 e più recentemente nel 2025). L’operazione di marzo, che doveva essere di routine, è stata complicata da un imprevisto che ha richiesto il coma farmacologico e, di conseguenza, ha portato alle attuali difficoltà vocali.
Oggi Pedrini si trova in fase di recupero: le sue condizioni generali sono in miglioramento e gli specialisti sono fiduciosi che la sua voce tornerà alla normalità nel tempo. L’artista continua a condividere aggiornamenti con i fan, mantenendo un atteggiamento positivo e riconoscente verso il personale medico che lo sta assistendo.
Cos’è l’intubazione endotracheale
L’intubazione endotracheale è una procedura salvavita che consiste nell’inserimento di un tubo attraverso la bocca o il naso fino alla trachea, passando necessariamente tra le corde vocali. Tuttavia, questa manovra può provocare danni alle strutture laringee, in particolare alle corde vocali, per diversi motivi meccanici e fisiopatologici.
Leggi anche: Muore dopo un lavaggio nasale: allerta in Texas per l’ameba “mangia-cervello”
Meccanismi di danno
– Trauma diretto: il passaggio del tubo può causare microtraumi, lacerazioni o addirittura ulcerazioni delle corde vocali e della mucosa laringea. In caso di intubazione difficile o ripetuta, il rischio di danno aumenta.
– Compressione prolungata: il tubo esercita una pressione costante sulle corde vocali e sulle strutture circostanti, ostacolando la normale perfusione sanguigna (ischemia) e favorendo la comparsa di edema, ulcerazioni e, nei casi più gravi, necrosi dei tessuti.
– Infiammazione ed edema: la presenza di un corpo estraneo induce una risposta infiammatoria locale che può portare a edema delle corde vocali e della mucosa laringea, alterando la vibrazione e la qualità della voce.
– Paralisi delle corde vocali: il trauma o la compressione possono coinvolgere i nervi laringei, provocando una paralisi temporanea o permanente delle corde vocali, con conseguente disfonia o difficoltà respiratorie.
– Granulomi e polipi: la frizione ripetuta del tubo può determinare la formazione di granulomi (noduli infiammatori) o polipi sulle corde vocali, che peggiorano la raucedine e la qualità vocale.
– Stenosi laringea: nei casi di intubazione prolungata, la guarigione delle lesioni può avvenire con formazione di tessuto cicatriziale, causando restringimenti (stenosi) che possono compromettere la funzione respiratoria e fonatoria.
Fattori di rischio
– Durata dell’intubazione: più a lungo il tubo rimane in sede, maggiore è il rischio di danno laringeo.
– Diametro del tubo: tubi di calibro maggiore esercitano più pressione sulle corde vocali.
– Condizioni del paziente: età avanzata, comorbilità (come diabete e ipertensione) e condizioni cliniche gravi aumentano la vulnerabilità ai danni.
– Tecnica di intubazione: errori tecnici, intubazioni ripetute o eseguite in urgenza aumentano il rischio di lesioni.
Conseguenze cliniche
Le lesioni alle corde vocali possono manifestarsi con:
– Raucedine o disfonia persistente
– Dolore e fastidio alla gola
– Difficoltà nella deglutizione (disfagia), con rischio di aspirazione e polmonite
– Dispnea e, nei casi gravi, necessità di interventi chirurgici correttivi
Prevenzione e gestione
Un’attenta valutazione delle vie aeree, la scelta di un tubo di dimensioni adeguate, la limitazione della durata dell’intubazione e il monitoraggio della pressione della cuffia sono strategie fondamentali per ridurre il rischio di danni alle corde vocali. In caso di sintomi persistenti dopo l’estubazione, è indicata una valutazione specialistica otorinolaringoiatrica.