Nuova scoperta sul tumore al seno: come contrastare la resistenza alle terapie
Un gruppo internazionale di ricercatori ha individuato un possibile meccanismo che favorisce la resistenza alle terapie ormonali nel cancro al seno luminale, aprendo la strada a combinazioni terapeutiche più mirate e personalizzate.

Il cancro al seno di tipo luminale è tra i più diffusi e complessi da trattare. Un recente studio guidato dal Centro de Investigación del Cáncer (CSIC‑Università di Salamanca ‑ FICUS) ha rilevato che la proteina FOXA1, che normalmente funge da interruttore cellulare controllando la crescita tumorale, modifica il suo comportamento quando perde una “marca chimica” detta acetilazione. Questa perdita permette alla proteina di diventare più attiva e collaborare con i recettori HER2 e HER3, aiutando il tumore a ignorare i trattamenti che bloccano il recettore degli estrogeni. Questo tipo di risultato si basa su dati pubblicati su rivista scientifica specializzata.
I ricercatori hanno osservato, nei modelli cellulari e animali, che l’attivazione dei recettori HER2/HER3 porta alla deacetilazione di FOXA1 e attiva geni associati a una prognosi peggiore e a una minore risposta a farmaci come il fulvestrant, utilizzato nella seconda linea di trattamento del tumore al seno luminale. È stata inoltre individuata un’altra proteina, HDAC2, che svolge un ruolo chiave nelle modalità con cui le segnalazioni di HER2/HER3 favoriscono la crescita del tumore.

Da questa scoperta emerge una proposta chiara: inibire HDAC2 – per esempio tramite inibitori selettivi di deacetilasi istoniche (HDAC) come la romidepsina – potrebbe permettere di recuperare il controllo ormonale sulla crescita delle cellule tumorali. Inoltre, combinare terapie mirate contro HER2/HER3 insieme al recettore degli estrogeni ha mostrato potenziale nel ribaltare la resistenza nei tumori HER2‑low, ossia quelli che esprimono livelli più bassi di HER2 rispetto ai tumori aggressivi ma comunque richiedenti terapie specifiche.
È una svolta significativa. Il ricercatore capo ha dichiarato che «questi risultati ci avvicinano a una medicina personalizzata nel cancro al seno, permettendo di anticipare quali pazienti potranno beneficiare di combinazioni terapeutiche e ridurre la frequenza delle recidive dopo i trattamenti ormonali».
In sintesi, lo studio apre la strada a nuove strategie cliniche e a trial più mirati, con l’obiettivo di migliorare le risposte terapeutiche nelle pazienti con tumore al seno luminale e, in particolare, nei casi HER2‑low.
Lo sapevi che…?
- La proteina FOXA1 agisce come interruttore chiave nella crescita tumorale tramite la sua regolazione chimica.
- Tumori classificati come HER2‑low sono spesso meno studiati e richiedono approcci terapeutici specifici.
- La perdita della regolazione ormonale è una delle principali sfide nei trattamenti del cancro al seno luminale.
FAQ
Che cosa significa “luminale” nel tumore al seno?
Significa che il tumore esprime recettori ormonali (estrogeni e/o progesterone), rendendolo sensibile alle terapie ormonali.
Cosa sono i recettori HER2 e HER3?
Sono proteine che trasmettono segnali di crescita nella cellula; quando sono attivati e in eccesso, possono rendere più difficili le terapie.
In cosa consiste l’acetilazione di una proteina?
È una modifica chimica che regola l’attività proteica: quando la FOXA1 perde questa “marca”, diventa più attiva e può favorire la crescita tumorale.
Che significato ha “HER2‑low”?
Indica tumori con bassa espressione di HER2: non sono ‘HER2‑negativi’, ma non sono sufficientemente ‘HER2‑positivi’ per essere trattati con le terapie convenzionali HER2.
Quando diventeranno disponibili queste nuove terapie?
Sono in fase di studio: prima serve tradurre queste scoperte in trial clinici per valutare efficacia e sicurezza.





