Non riesci a stare su una gamba? Attenzione al rischio demenza
Un test semplicissimo, che dura solo 10 secondi, può rivelare segnali precoci di demenza. A spiegarlo è un neurologo: ecco di cosa si tratta.

Ti sei mai chiesto se esistono segnali precoce di demenza che potresti riconoscere in tempo? La risposta è sì, e secondo un neurologo basta anche un test di soli 10 secondi per avere un primo indizio.
La demenza è una sindrome complessa che coinvolge il deterioramento progressivo delle funzioni cerebrali. Colpisce soprattutto le persone oltre i 65 anni e si manifesta con disturbi della memoria, cambiamenti del comportamento e difficoltà nel pensiero quotidiano.
Ma se fosse possibile individuare il rischio molto prima dei sintomi evidenti?
Indice dell'articolo
Cosa dice il neurologo: il test da fare in casa
Il neurologo Baibing Cheng, noto anche come Dr. Bing sui social, ha condiviso su TikTok un metodo semplice per capire se si è a rischio. Uno dei suoi consigli è tanto facile quanto sorprendente: provare a stare in equilibrio su una gamba per almeno 10 secondi.
“Se hai meno di 70 anni e non riesci a restare in equilibrio su una gamba per almeno 10 secondi, potresti avere un rischio maggiore di sviluppare la demenza”, ha spiegato.
Secondo il medico, la perdita di equilibrio può riflettere un malfunzionamento precoce in alcune aree cerebrali responsabili del controllo motorio, come il cervelletto e i gangli della base. Queste stesse aree sono spesso coinvolte nei processi neurodegenerativi.
Una ricerca pubblicata nel Journal of Alzheimer’s Disease già nel 2009 ha confermato questa correlazione. In uno studio su oltre 680 partecipanti, chi non riusciva a mantenere l’equilibrio su una gamba per più di 5 secondi mostrava un rischio maggiore di decadimento cognitivo legato all’Alzheimer.
Altri studi confermano: equilibrio e cervello sono collegati
Un’altra ricerca del 2015 condotta all’Università di Kyoto, in Giappone, ha approfondito il legame tra equilibrio e salute cerebrale. I partecipanti che non riuscivano a rimanere su una gamba per più di 20 secondi presentavano una maggiore incidenza di micro-emorragie cerebrali e ictus silenti, condizioni che possono precedere la demenza.
“La nostra ricerca ha dimostrato che la capacità di stare in equilibrio su una gamba è un test importante per la salute del cervello.” — Dr. Yasuharu Tabara, Università di Kyoto
Chi mostra scarsa stabilità posturale, dunque, dovrebbe essere seguito con attenzione: potrebbe trattarsi di un primo segnale di deterioramento cognitivo.
Altri 4 segnali precoci da monitorare
Oltre al test dell’equilibrio, il Dr. Bing ha indicato altri quattro segnali che potrebbero suggerire un rischio aumentato di demenza. Ecco quali sono.
1. Difficoltà negli squat a corpo libero
Non riuscire a fare uno squat senza pesi o alzarsi da una sedia senza usare le mani può essere un segnale preoccupante. Questo test viene chiamato chair stand test o sit to stand test.
Secondo il neurologo, questi movimenti richiedono forza nelle gambe e coordinazione, entrambe collegate alle funzioni cognitive. Una riduzione delle prestazioni può indicare un declino precoce dei circuiti neurali coinvolti nel controllo motorio e nel pensiero.
2. Movimenti inconsulti durante il sonno
Calci, pugni o urla durante il sonno possono essere sintomi di un disturbo chiamato REM Sleep Behavior Disorder (RBD). Questo disturbo è strettamente correlato alla demenza a corpi di Lewy e al morbo di Parkinson.
Il RBD si manifesta perché alcune strutture del tronco encefalico che regolano il sonno REM iniziano a degenerare. Se si nota questo comportamento, è bene parlarne con il medico.
3. Isolamento sociale e solitudine
Anche l’isolamento può aumentare il rischio di demenza. Restare soli a lungo porta a un’attivazione cronica dei percorsi dello stress, aumenta l’infiammazione e riduce i fattori neurotrofici, cioè quelle sostanze che proteggono i neuroni.
La solitudine è legata a una riduzione della materia grigia cerebrale e ad alterazioni nella produzione del BDNF, una proteina chiave per la memoria e l’apprendimento.
4. Forza della presa debole
Un’impugnatura debole può indicare fragilità fisica generale, ma anche riduzione del volume cerebrale e un peggioramento della funzione esecutiva. La forza della presa è un indicatore molto usato in geriatria per valutare la salute complessiva dell’organismo, cervello incluso.
Perché è importante riconoscere questi segnali
Individuare in tempo i segnali di possibile declino cognitivo permette di intervenire in anticipo. Anche se non esiste una cura definitiva per la demenza, esistono strategie per rallentarne la progressione:
- Adottare uno stile di vita attivo
- Curare alimentazione e sonno
- Coltivare relazioni sociali
- Tenere la mente allenata con letture, giochi o conversazioni stimolanti
Anche la prevenzione cardiovascolare è fondamentale: pressione alta, colesterolo e diabete sono fattori che possono danneggiare il cervello.
Cosa fare se noti uno di questi segnali
Se ti rendi conto che non riesci a mantenere l’equilibrio su una gamba, o se riscontri altri segnali come quelli elencati, non allarmarti subito, ma consulta un medico. Un esame neurologico approfondito può aiutare a capire la causa.
Consiglio utile: un attrezzo per l’equilibrio
Per allenare l’equilibrio e testarlo in sicurezza a casa, può essere utile una balance board. Ne esistono modelli semplici ed economici, perfetti per adulti e anziani.
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Domande frequenti
Cosa significa non riuscire a stare su una gamba per 10 secondi?
Potrebbe indicare un problema di equilibrio legato al sistema nervoso centrale, da approfondire con un medico.
Tutti quelli che hanno scarso equilibrio svilupperanno demenza?
No, ma è un fattore di rischio. Serve una valutazione complessiva dello stato di salute.
Il test si può fare da soli?
Sì, ma con attenzione. È consigliato farlo vicino a un muro o un supporto stabile.
È normale che gli anziani abbiano una presa debole?
Un leggero calo è fisiologico, ma se è marcato o improvviso può indicare altri problemi.
Posso migliorare l’equilibrio con l’allenamento?
Assolutamente sì. Esercizi regolari aiutano sia il corpo sia il cervello.
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