Morire a 30 anni per un tumore rarissimo: il gesto d’amore della famiglia

Un giovane uomo muore a 30 anni per un tumore rarissimo: la sua famiglia realizzerà il suo sogno per aiutare gli altri.

Un uomo di 30 anni, descritto come “coraggioso e bellissimo”, è morto tra le braccia della moglie dopo una battaglia contro un tumore rarissimo. La sua storia sta commuovendo il Regno Unito.

Alex Able
Alex Able.

Si chiamava Alex Able, viveva a Horsted, a Chatham, ed è spirato serenamente, circondato dall’amore della moglie Elle e dei suoi cari. La sua morte è arrivata dopo mesi di lotta contro un tumore aggressivo e quasi sconosciuto: il tumore rabdoide, una forma rarissima di cancro con appena 11 casi documentati in Europa, e di cui Alex risulta essere il primo paziente diagnosticato nel Regno Unito.

Nel 2025, la sua famiglia, come raccontato sul Mirror, aveva lanciato una raccolta fondi per cercare cure alternative, dopo che i medici del Guy’s Hospital di Londra avevano interrotto la terapia a causa della diffusione della malattia.

Un tumore rarissimo e la speranza in una terapia alternativa

Alex lavorava come ingegnere per una nota azienda di bevande analcoliche. La diagnosi arrivò come un fulmine a ciel sereno: tumore rabdoide, una forma oncologica molto più frequente nei bambini e quasi assente negli adulti.

Nonostante le statistiche scoraggianti, Alex e la sua famiglia non si sono arresi. Dopo aver condiviso la sua storia sui social, alcuni professionisti sanitari internazionali – tra cui un esperto tedesco – hanno offerto il loro supporto. Grazie a questo aiuto, è stato creato un piano terapeutico personalizzato.

Purtroppo, dopo appena una settimana di trattamento, Alex ha subito una grave emorragia cerebrale che gli è stata fatale.

Un addio pieno d’amore e di ricordi

Al suo funerale erano presenti familiari, amici, colleghi di lavoro e compagni di scuola. La suocera, Katie Dine, ha raccontato:

“È stata una giornata proprio come lui avrebbe voluto: bellissima, piena di amore. Abbiamo celebrato le sue passioni, la sua musica, i suoi disegni e la sua adorazione per le moto. La sera ci siamo raccontati aneddoti su di lui. In quella stanza c’era solo amore.”

Alex era infatti un grande appassionato di moto, in particolare delle Harley-Davidson, e un fan sfegatato dei Metallica. Aveva incontrato Elle nel 2019 grazie a un’app di incontri. Dopo il secondo appuntamento, vivevano già praticamente insieme.

Si sono fidanzati nel giro di nove mesi e sposati entro l’anno, con una cerimonia intima durante la pandemia.

Una storia d’amore veloce, come se il tempo fosse contato

Uno dei migliori amici di Alex, Billy, ha raccontato:

“Alex era notoriamente indeciso: scegliere tra due magliette quasi uguali gli portava via ore. Ma quando si trattava di Elle, sapeva subito che era quella giusta.”

Elle stessa, durante il funerale, ha detto che forse l’amore tra loro è nato così in fretta perché, inconsapevolmente, sapevano che non avrebbero avuto una vita intera insieme.

La suocera Katie ha aggiunto: “Sembrava un’anima antica, come se avesse già vissuto mille vite. Non era estroverso, ma sapeva bene chi era”.

Un talento naturale, spesso troppo modesto

Alex era un perfezionista. Spesso si sottovalutava, ma era capace di imparare qualsiasi cosa: musica, disegno, lavori manuali. Era anche molto intelligente, smentendo lo stereotipo dell’artista poco portato per gli studi.

Prima della diagnosi, lui ed Elle avevano in programma di trasferirsi nello Shropshire, vicino alla sorella di lei e al neonato nipote. Avevano anche il sogno di formare una famiglia e viaggiare ancora insieme.

Katie racconta con dolore:
“Sentiamo di aver perso tutto prima che avesse avuto davvero l’occasione di vivere. Avremmo fatto qualsiasi cosa per salvarlo. Ci sentiamo traditi dal destino”.

Il sogno di Alex: un rifugio per chi affronta il dolore

Durante i momenti più difficili, Alex aveva espresso il desiderio di aiutare altri pazienti come lui. Non pensava di poter raccogliere abbastanza fondi per la ricerca, ma voleva comunque fare la differenza concreta nella vita delle persone.

Così è nato il progetto: The Alex Able Retreat, un rifugio gratuito per chi affronta gravi malattie.

Grazie ai fondi residui della raccolta, la famiglia costruirà casette o lodge accessibili a tutti, immersi nella natura, dove i malati e i loro cari potranno ritrovare un po’ di pace. L’iniziativa sarà avviata nello Shropshire, proprio dove Alex e Elle sognavano di trasferirsi.

Katie spiega:

“Con questo rifugio, Alex potrà aiutare persone che stanno vivendo ciò che ha vissuto lui. Voleva dare qualcosa che a lui è mancato. Ha lasciato una lista precisa di cosa voleva includere: era il suo modo per continuare a esserci.”

Una missione di famiglia: vendere casa per realizzare il sogno

Per finanziare il progetto, i genitori di Elle venderanno la loro casa e acquisteranno un terreno abbastanza grande da ospitare il rifugio e vivere lì. La gestione sarà affidata alla fondazione dedicata ad Alex, che coprirà anche le spese per gli ospiti.

L’obiettivo è collaborare con ospedali, hospice e associazioni che potranno indirizzare i malati verso questa struttura, completamente gratuita.

Un’eredità che va oltre la vita

Alex si chiedeva spesso quale segno avrebbe lasciato nel mondo, temendo di non aver avuto il tempo di realizzare i suoi sogni. Ma la sua famiglia è certa che il rifugio porterà avanti il suo spirito e la sua umanità.

Conclude Katie:

“Alex ha ispirato tantissime persone. Anche se non c’è più, continuerà ad aiutare chi ne ha più bisogno. E questo, forse, è il dono più grande che poteva lasciare.”
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