Aveva febbre e fatica a respirare, ma la mandano a casa: muore nel sonno

Una giovane mamma muore a 25 anni dopo essere stata dimandata dall’ospedale con sintomi gravi. L'inchiesta è stata riaperta.

“Mi hanno fatto perdere solo tempo”. Con queste parole, una giovane madre di 25 anni si è lamentata con la famiglia dopo una visita al pronto soccorso. Solo poche ore dopo, è stata trovata senza vita nel suo letto. È la tragica storia di Tanya McCartney, una donna britannica che avrebbe potuto salvarsi se solo avesse ricevuto le cure adeguate in ospedale, raccontata dal Mirror.

Tanya McCartney
Tanya McCartney

Secondo quanto emerso dall’inchiesta, Tanya si era recata al pronto soccorso del Chesterfield Royal Hospital il 18 maggio 2023. Presentava febbre alta, difficoltà respiratorie e forte mal di gola. Sintomi preoccupanti che, secondo i medici di famiglia, giustificavano una visita urgente. Ma all’ospedale non venne riconosciuta la gravità del suo quadro clinico.

Invece di essere ricoverata per una polmonite – che si sarebbe potuta trattare con antibiotici per via endovenosa – le vennero prescritti semplici antibiotici orali. Poche ore dopo il ritorno a casa, Tanya è morta nel sonno.

Una madre, una figlia, una giovane donna piena di sogni

Tanya era diventata madre da poco. Il suo piccolo Marcus aveva solo 11 mesi al momento della tragedia. Stava costruendo un futuro per sé e per suo figlio. Aveva studiato per diventare meccanica – un lavoro non comune per una donna – ma, non trovando impiego, si era dedicata alla cura delle persone con problemi di salute mentale. Stava anche iniziando un percorso per diventare infermiera psichiatrica.

Sua madre, Natasha, oggi si prende cura del piccolo Marcus. Con la voce spezzata dal dolore, ha raccontato: “Tanya è stata tradita in tutti i modi possibili. L’ospedale ha ammesso che se le fosse stata data la cura giusta, sarebbe ancora viva. È un dolore che mi spezza. Mi distrugge sapere che mio nipote crescerà senza conoscere la sua mamma”.

Tanya, ha raccontato Natasha, era una ragazza determinata, allegra e piena di umorismo. Avevano un rapporto intenso, come spesso capita tra madre e figlia, ma si volevano profondamente bene.
“Marcus è stata una sorpresa, e Tanya aveva mille paure. Ma appena è nato, ha capito tutto. È stata una mamma eccezionale“.

Diagnosi sbagliata e sintomi ignorati

Tutto è iniziato nei primi giorni di maggio 2023. Tanya aveva iniziato a sentirsi male, ma pensava si trattasse di un semplice raffreddore preso dal figlio. Il 18 maggio, seguendo il consiglio del medico curante, si è fatta accompagnare dalla nonna al pronto soccorso.

Sono rimaste ore in attesa. Al ritorno, Tanya ha confidato alla madre che era stato tutto inutile.
“Non sapevano cosa avessi. Non mi hanno fatto nulla di utile“.
La mattina successiva, Natasha è uscita per andare al lavoro mentre la figlia dormiva. Poche ore dopo, la tragedia.

Il padre di Tanya ha chiamato allarmato, dicendo che un elicottero dell’elisoccorso era atterrato vicino a casa. Poco dopo, è arrivata la conferma devastante: Tanya era morta nel sonno.
“Eravamo distrutti. Non potevamo crederci. Come può succedere una cosa simile?” ha raccontato Natasha.

L’inchiesta e le ammissioni dell’ospedale

L’indagine interna dell’ospedale aveva inizialmente giudicato “corretto” il fatto di aver dimesso Tanya. Ma la famiglia ha notato subito incongruenze.
Un esempio? In uno dei rapporti clinici c’era scritto che Tanya “aveva bevuto da una fontanella”. Ma, come ha fatto notare la madre, “Tanya non beveva mai acqua liscia. Nemmeno per prendere le medicine. Doveva sempre aggiungere un po’ di succo. Quella frase ci ha fatto capire che qualcosa non tornava”.

Per chiarire i fatti, la famiglia si è rivolta a un team legale specializzato in negligenze mediche, lo studio Slater and Gordon. Grazie alla loro azione, è emerso che Tanya sarebbe molto probabilmente sopravvissuta se le fosse stata diagnosticata per tempo una polmonite e se avesse ricevuto antibiotici per via endovenosa.

Il Chesterfield Royal Hospital NHS Foundation Trust ha ammesso l’errore e si è scusato pubblicamente.
“Riconosciamo che le cure ricevute da Tanya non hanno rispettato gli standard a cui aspiriamo,” ha dichiarato Kevin Sargen, direttore medico dell’ospedale.
“Stiamo collaborando con il coroner per supportare le indagini in corso“.

In attesa dell’inchiesta ufficiale

L’inchiesta giudiziaria sulla morte di Tanya è stata riaperta nel 2025 e si attende un verdetto nei prossimi mesi. La famiglia, nel frattempo, vive un limbo emotivo.
“Non possiamo elaborare il lutto finché non sapremo la verità. Ogni giorno è una montagna da scalare“, dice Natasha.

Anche l’avvocato della famiglia, Rebecca Dowse, ha espresso parole dure:
“La morte di Tanya era totalmente evitabile. Ma oltre al dolore per la sua perdita, la famiglia ha dovuto lottare per ottenere risposte. Questo è inaccettabile“.

Lo sapevi che…?

  • La polmonite è una delle principali cause di morte evitabile nei Paesi sviluppati, specialmente se non diagnosticata in tempo.
  • Secondo il NHS inglese, ogni anno oltre 25.000 persone muoiono a causa di complicazioni da polmonite.
  • In Italia, secondo l’ISTAT, nel 2022 ci sono stati oltre 12.000 decessi legati a infezioni respiratorie, spesso in soggetti non anziani.

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Domande frequenti

Cosa è successo esattamente a Tanya McCartney?
È morta dopo essere stata dimessa dall’ospedale, nonostante avesse sintomi gravi. Le era stata prescritta una terapia orale, ma aveva bisogno di antibiotici per via endovenosa.

La sua morte poteva essere evitata?
Sì. L’ospedale ha ammesso che una diagnosi corretta e una terapia adeguata avrebbero molto probabilmente salvato Tanya.

Che cos’è la polmonite?
Un’infiammazione dei polmoni, spesso causata da infezioni batteriche o virali. Può diventare pericolosa se non trattata correttamente.

Cosa farà ora la famiglia?
Attende l’esito dell’inchiesta giudiziaria per avere giustizia e capire come sia stato possibile un errore così grave.

Come si può prevenire un errore simile?
Ascoltare attentamente i sintomi del paziente, eseguire gli esami diagnostici corretti e non sottovalutare segnali come difficoltà respiratorie e febbre alta.

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