Morta a 57 anni per un referto arrivato tardi: l’ultimo insegnamento di Maria Cristina Gallo
Ha denunciato i ritardi dell’Asp di Trapani e non ce l’ha fatta: addio a Maria Cristina Gallo.
“Se avessi avuto il referto subito, oggi non avrei avuto metastasi”: l’ultima battaglia della professoressa Gallo diventa simbolo nazionale di giustizia e sanità.

A Mazara del Vallo è calato un silenzio che pesa come il piombo. Una città intera si è fermata per dire addio a Maria Cristina Gallo, la professoressa di 57 anni che aveva trovato il coraggio di denunciare pubblicamente un caso emblematico di malasanità. Quella denuncia le è costata tutto, ma ha anche dato voce a tanti che, nella solitudine di un corridoio ospedaliero, aspettano ancora risposte.
Il suo nome è ormai simbolo di dignità e giustizia.
Maria Cristina è morta di cancro, pochi mesi dopo aver raccontato pubblicamente i ritardi di oltre otto mesi nella consegna del suo referto istologico da parte dell’Asp di Trapani. Ritardi che hanno compromesso ogni possibilità di cura efficace: operata inizialmente per un fibroma ritenuto benigno, ha ricevuto la diagnosi definitiva quando il tumore era già al quarto stadio, con metastasi diffuse. Ormai era troppo tardi.
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Una denuncia che ha scosso la sanità siciliana
Il caso era esploso all’inizio del 2024, quando Gallo, ancora in vita e combattiva, denunciò pubblicamente i ritardi nella consegna degli esami istologici per pazienti oncologici all’interno dell’Asp di Trapani. In alcuni casi, i referti sarebbero arrivati con due anni di ritardo. La sua voce ha rotto il silenzio.
Quella denuncia ha provocato le dimissioni del direttore generale dell’azienda sanitaria, Maurizio Croce. E, soprattutto, ha acceso i riflettori della magistratura: oggi la Procura di Trapani ha aperto un’inchiesta sulla vicenda, con dieci indagati.
I funerali e il lutto cittadino: Mazara del Vallo si ferma
La città ha risposto con una commozione tangibile. Il Comune ha proclamato il lutto cittadino: un gesto raro, ma doveroso. I funerali si terranno nella Cattedrale di Mazara del Vallo, celebrati dal vescovo Angelo Giurdanella. L’amministrazione comunale sarà presente in forma ufficiale, con il gonfalone.
“Vogliamo manifestare il nostro cordoglio in modo solenne e tangibile”, ha dichiarato il sindaco Salvatore Quinci. “Maria Cristina ha combattuto con coraggio una terribile malattia, scoperta troppo tardi per colpa degli ingiustificabili ritardi dell’Asp”.
Una battaglia per chi non ha voce
Maria Cristina Gallo non ha combattuto solo contro la malattia, ma anche contro l’indifferenza e la burocrazia, quella che spesso uccide più della patologia stessa.
A ricordarlo è stato Davide Faraone, vicepresidente di Italia Viva:
“Non ha combattuto solo contro un tumore raro e feroce, ha combattuto contro l’indifferenza, contro i ritardi, contro quel rimpallo di responsabilità che troppo spesso uccide più della malattia stessa.”
Faraone ha raccontato come Maria Cristina, anche durante gli otto mesi d’attesa del referto, non abbia mai smesso di parlare, di denunciare. “Non chiedeva vendetta, chiedeva giustizia”, ha scritto, aggiungendo che la sua battaglia deve continuare attraverso tutti noi.
Una donna, una madre, un’insegnante
Le parole più toccanti sono arrivate da chi la conosceva da vicino. Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera e amico personale, ha ricordato così la professoressa:
“È stata una combattente irriducibile. Non il caso e neppure la fatalità hanno deviato il corso della sua esistenza. Cristina è diventata simbolo, suo malgrado, di uno di quei casi che si definiscono di malasanità.”
Mulè ha condiviso anche un messaggio ricevuto da Maria Cristina quando era ormai consapevole del suo destino:
“…purtroppo… se io avessi avuto il referto del mio banale fibroma subito non avrei avuto metastasi, non sarei stata al quarto stadio, con il rischio di morire… tuttavia il bene che ne verrà mi dà sollievo e spero ci sia anche giustizia.”
Giustizia, non vendetta: il messaggio che resta
Maria Cristina non ha voluto coltivare rabbia. Le sue parole, semplici e potenti, restano impresse in chi oggi la saluta con le lacrime agli occhi: “Voglio promuovere il bene, dare senso a tutto questo male”.
La sua voce è diventata quella di tanti malati che non hanno la forza o la possibilità di farsi ascoltare. Il suo volto, sereno e dignitoso anche nella sofferenza, è ora il simbolo di una battaglia che va ben oltre i confini di una singola città o di un’azienda sanitaria.
Una battaglia da non dimenticare
Oggi Mazara del Vallo piange una madre amorevole, una moglie esemplare, un’insegnante appassionata. Ma l’Italia intera ha il dovere di ricordare Maria Cristina Gallo come una cittadina coraggiosa, che ha trasformato il suo dolore in testimonianza.
La sua storia è destinata a rimanere nella memoria collettiva, come monito per le istituzioni e richiamo alla responsabilità.
FAQ – Cosa sapere sul caso Gallo
Chi era Maria Cristina Gallo?
Era una professoressa di 57 anni di Mazara del Vallo. È deceduta a causa di un tumore diagnosticato tardivamente.
Cosa ha denunciato?
Ha denunciato pubblicamente i ritardi nei referti oncologici dell’Asp di Trapani, che in alcuni casi hanno raggiunto i due anni.
Quando ha ricevuto il referto?
L’esame istologico richiesto a dicembre 2023 è stato consegnato solo ad agosto 2024. A quel punto la malattia era in fase avanzata.
Cosa è accaduto dopo la sua denuncia?
Sono partite indagini della Procura di Trapani. Dieci persone risultano indagate. Il direttore generale dell’Asp si è dimesso.
Ci saranno conseguenze istituzionali?
L’inchiesta è in corso. Intanto il caso ha suscitato reazioni politiche e civili, con richieste di riforme urgenti nel settore sanitario.
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