Morbillo ancora pericoloso: grave polmonite per una bimba di 19 mesi non vaccinata
Una bambina di 19 mesi è stata ricoverata per dieci giorni in rianimazione all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze a causa di una grave forma di morbillo contratta durante un soggiorno all’estero, in un Paese dove la circolazione del virus è ancora sostenuta.
Una bambina di 19 mesi è stata ricoverata per dieci giorni in rianimazione all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze a causa di una grave forma di morbillo contratta durante un soggiorno all’estero, in un Paese dove la circolazione del virus è ancora sostenuta. La piccola, non ancora vaccinata, ha sviluppato una severa polmonite da morbillivirus, complicanza che ha compromesso la sua capacità respiratoria e ha richiesto l’intubazione e cure intensive di terzo livello. Dopo l’estubazione, ha avuto bisogno di supporto respiratorio non invasivo per alcuni giorni, ma ora il peggio sembra passato e la prognosi è stata sciolta.

Le complicanze del morbillo nei bambini
Il morbillo non è una malattia banale, soprattutto nei bambini piccoli. Le complicanze più frequenti includono:
– Polmonite (che può essere molto grave e, nei neonati, spesso causa di morte nei casi fatali)
– Otite media
– Cheratocongiuntivite
– Epatite/aumento delle transaminasi
– Encefalite acuta (1-3 casi su 1.000)
– Panencefalite subacuta sclerosante (complicanza neurologica rara e tardiva)
Secondo i dati più recenti, circa un terzo dei casi di morbillo riporta almeno una complicanza, con la polmonite tra le più frequenti. Nei bambini sotto i cinque anni, l’incidenza delle complicanze è particolarmente alta, rendendo il morbillo una malattia potenzialmente molto pericolosa in questa fascia d’età.
La situazione epidemiologica in Italia
Nel 2025, l’Italia ha registrato un aumento dei casi di morbillo: dal 1° gennaio al 31 maggio sono stati notificati 334 casi, quasi raddoppiati nel solo mese di maggio rispetto ad aprile. In circa il 90% dei casi, le persone colpite non erano vaccinate. L’incidenza più elevata si osserva proprio nei bambini tra 0 e 4 anni, la fascia più vulnerabile alle complicanze.
Il ruolo della vaccinazione
La bambina ricoverata non aveva ancora ricevuto la vaccinazione, che in Italia viene raccomandata con la prima dose tra i 12 e i 15 mesi di età e una seconda tra i 5 e i 6 anni. Il vaccino MPR (morbillo-parotite-rosolia) è altamente efficace e sicuro, e la sua somministrazione è fondamentale per proteggere i bambini e la comunità, soprattutto perché i più piccoli (sotto l’anno di età) non possono ancora essere vaccinati e dipendono dall’immunità di gregge.
Occorre proteggere i bambini
La professoressa Luisa Galli, responsabile delle Malattie infettive del Meyer, ha sottolineato l’importanza di rispettare il calendario vaccinale e di verificare la copertura prima di viaggi in Paesi dove il morbillo è ancora endemico. Solo una copertura vaccinale superiore al 95% può impedire la circolazione del virus e proteggere i soggetti più vulnerabili.
Non sottovalutare i rischi
Il caso della bambina ricoverata al Meyer evidenzia come il morbillo possa ancora essere una malattia grave e potenzialmente letale, soprattutto nei bambini non vaccinati. La vaccinazione resta lo strumento più efficace per prevenire casi simili e proteggere la salute pubblica. La raccomandazione degli esperti è chiara: vaccinare i bambini secondo le tempistiche previste e non sottovalutare i rischi legati a questa infezione.