Mini-ictus dopo il botulino: Amanda racconta la sua battaglia

Una madre di tre figli racconta come un trattamento estetico di routine l’abbia lasciata con danni neurologici e mesi di terrore.

Un semplice trattamento estetico per le rughe si è trasformato in un incubo: paralisi parziale, mini-ictus e un calvario lungo quasi due anni.

Amanda Wolaver
Amanda Wolaver

Amanda Wolaver, 33 anni, come raccontato dal Mirror, madre di tre figli e direttrice commerciale in Georgia (USA), si sottoponeva regolarmente a iniezioni anti-rughe da dieci anni. Nessun problema, fino ad agosto 2023, quando un nuovo prodotto — mai provato prima — ha cambiato la sua vita.

Dopo un’iniezione di Dysport, alternativa al Botox, ha iniziato a soffrire di fortissimi mal di testa e il giorno dopo si è svegliata incapace di muoversi. Da lì è cominciato un calvario medico durato mesi, tra sintomi misteriosi, diagnosi errate e il timore di morire lentamente.

Dal trattamento estetico all’incubo

Amanda aveva speso circa 620 euro per farsi iniettare 104 unità di Dysport su fronte, zampe di gallina e glabella. Dopo poche ore, un forte emicrania l’ha costretta a letto. Il mattino successivo, non riusciva a parlare in modo coerente né a muoversi normalmente.

In ospedale le dissero che non c’era nulla di grave: “Sarà una forte emicrania”, ipotizzarono. Ma nei giorni seguenti i sintomi peggiorarono. Vertigini costanti, debolezza, difficoltà a camminare: Amanda si sentiva come se “il pavimento le venisse strappato da sotto i piedi”.

I sintomi peggiorano

Nei successivi 16 mesi, Amanda è rimasta quasi sempre in casa, incapace di occuparsi dei figli o persino di farsi la doccia da sola. Rumori forti e odori intensi le provocavano crisi di vertigini.

Dopo una lunga serie di esami — tra cui monitoraggio cardiaco, punture lombari, 15 risonanze e TAC — i medici sospettarono sclerosi multipla o una malattia autoimmune. Poi, quattro mesi dopo l’iniezione, una risonanza a testa e collo rivelò la presenza di mini-ictus (TIA).

La diagnosi: botulismo iatrogeno

Il punto di svolta arrivò solo a marzo 2025, quando Amanda trovò un forum online di persone con sintomi simili dopo il botulino. I medici, mettendo insieme tempistica e quadro clinico, le diagnosticarono botulismo iatrogeno, una rara malattia neuromuscolare causata dalle neurotossine botuliniche, lo stesso principio attivo del Botox.

Questa condizione non ha una cura specifica: l’unica speranza è che il corpo elimini lentamente la tossina.

La lenta ripresa

Oggi Amanda sta migliorando, ma non è ancora tornata come prima. Ha cambiato alimentazione, eliminato caffeina e bibite gassate, e perfino rimosso le protesi al seno per aiutare il corpo a “disintossicarsi”.

Dice di non essere più interessata alle rughe: “Ora voglio solo vivere e passare più tempo con la mia famiglia. Il prezzo della bellezza è stato troppo alto”.

Botulino: cosa sapere prima di usarlo

Molti italiani si sottopongono a trattamenti estetici con botulino senza conoscere i rischi. Il botulino (o tossina botulinica) è una sostanza che blocca temporaneamente la contrazione muscolare, riducendo le rughe.

I rischi, seppur rari, includono:

  • Reazioni allergiche
  • Paralisi muscolare prolungata
  • Difficoltà respiratorie o di deglutizione
  • Botulismo iatrogeno, come nel caso di Amanda

FAQ

Il botulino è sicuro?
Sì, se usato da medici esperti e con prodotti certificati, ma il rischio non è mai zero.

Cosa fare se compaiono sintomi strani dopo un’iniezione?
Rivolgersi subito al pronto soccorso e riferire il trattamento.

Il botulismo iatrogeno si può curare?
Non esiste una cura specifica: serve tempo perché il corpo elimini la tossina.

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