Miastenia oculare: i sintomi, le terapie e la testimonianza di Gennaro Gattuso

La gestione della miastenia oculare si basa su una combinazione di farmaci sintomatici, immunosoppressori, strategie di supporto per la vista e, nei casi più complessi, terapie avanzate e supporto multidisciplinare.

A Coverciano è ufficialmente iniziata l’avventura di Gennaro Gattuso come nuovo commissario tecnico della Nazionale italiana, subentrato a Luciano Spalletti, esonerato dopo il difficile avvio nelle qualificazioni al Mondiale 2026.

Cos’è la miastenia oculare

Gennaro Gattuso, nonostante la sue grinta ed energia, soffre di miastenia oculare, una malattia cronica autoimmune che colpisce i muscoli degli occhi e delle palpebre, indebolendoli e provocando sintomi come diplopia (visione doppia) e ptosi (palpebra cadente). La malattia si manifesta perché alcuni autoanticorpi bloccano la trasmissione nervosa necessaria alla contrazione dei muscoli oculari.

Quando e perché Gattuso ha reso nota la sua malattia

Il ct della nazionale ha parlato pubblicamente della sua condizione per la prima volta a fine 2020, quando era allenatore del Napoli. In quell’occasione, dopo essersi presentato in campo con una benda sull’occhio, spiegò in conferenza stampa e ai microfoni di Sky: “Soffro di una malattia autoimmune, la miastenia. È da un mese che girano voci che muoio, ma tranquilli, non muoio. Vedere doppio è una grossa difficoltà e da un mese non sono me stesso. Voglio dirlo a tutti i ragazzini che hanno paura quando hanno un qualcosa di strano e non si vedono bene allo specchio: la vita è bella e bisogna affrontarla senza paura, senza nascondersi”.

Gattuso ha sottolineato come la malattia gli abbia creato disagi professionali, soprattutto per la visione doppia, ma non lo abbia mai fermato dall’allenare. Ha anche ribadito che, pur non essendo guaribile, la miastenia oculare può essere gestita con terapie farmacologiche e che oggi è perfettamente in grado di svolgere il suo lavoro di allenatore.

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Rimedi e trattamenti per la miastenia oculare

La miastenia oculare non ha una cura definitiva ma può essere gestita efficacemente con diversi trattamenti sintomatici e strategie di supporto. Ecco i principali rimedi attualmente utilizzati:

1. Farmaci sintomatici

– Inibitori della colinesterasi (come la piridostigmina, nota anche come Mestinon): migliorano la trasmissione neuromuscolare e possono alleviare la ptosi (abbassamento della palpebra), anche se sono meno efficaci sulla diplopia (visione doppia).

2. Terapie immunosoppressive

– Corticosteroidi (ad esempio prednisone): riducono la risposta autoimmune e possono prevenire la progressione verso forme più gravi della malattia.

– Immunosoppressori (come azatioprina, micofenolato mofetile, ciclosporina): utilizzati nei casi in cui i corticosteroidi non siano sufficienti o tollerati.

3. Altri trattamenti

– Immunoglobuline endovena (IVIG) o plasmaferesi: riservati ai casi più gravi o alle crisi acute.

– Timectomia (rimozione chirurgica del timo): in genere non è raccomandata per la sola miastenia oculare, ma può essere considerata se la malattia evolve o in presenza di timoma.

4. Supporti e soluzioni pratiche

– Bendaggio o cerotto su un occhio: utile per gestire la visione doppia, alternando l’occhio coperto per evitare perdita della vista.

– Occhiali a stampella o supporti palpebrali: dispositivi che aiutano a sollevare la palpebra in caso di ptosi.

– Modifiche dello stile di vita: evitare affaticamento, stress eccessivo e adottare strategie per migliorare la qualità del sonno e la gestione dello stress.

5. Terapie emergenti

– Sono in fase di sperimentazione nuovi farmaci, tra cui anticorpi monoclonali (come zilucoplan, rozanolixizumab) e terapie cellulari, che potrebbero offrire opzioni aggiuntive in futuro.

Ogni caso di miastenia oculare va valutato da un’équipe multidisciplinare (oculista, neurologo, chirurgo), per personalizzare la terapia in base ai sintomi e alle esigenze del paziente.

In conclusione, la gestione della miastenia oculare si basa su una combinazione di farmaci sintomatici, immunosoppressori, strategie di supporto per la vista e, nei casi più complessi, terapie avanzate e supporto multidisciplinare.

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