Melatonina e bambini: i rischi nascosti che i genitori devono conoscere
Melatonina e bambini: perché non è la soluzione giusta per i disturbi del sonno.
In Italia, fino al 30% dei bambini piccoli soffre di problemi di sonno. Ma dare melatonina è davvero sicuro?

Molti genitori si trovano ad affrontare notti difficili, con risvegli frequenti o bambini che non riescono ad addormentarsi. La tentazione di cercare una soluzione rapida è forte, e sempre più famiglie pensano di ricorrere alla melatonina, nota come “ormone del sonno”. Ma è davvero la scelta giusta per i più piccoli?
Secondo diversi dati internazionali, i disturbi del sonno riguardano:
- tra il 20 e il 30% dei bambini sotto i 6 anni,
- circa il 10% dei bambini tra i 6 e i 12 anni,
- dal 15 al 20% degli adolescenti.
Numeri alti, che spiegano bene perché tanti genitori siano in difficoltà. Tuttavia, la melatonina non è un integratore innocuo: diversi studi e autorità sanitarie hanno evidenziato rischi ed effetti collaterali che non vanno sottovalutati, soprattutto nei più piccoli.
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Che cos’è la melatonina
La melatonina è un ormone prodotto naturalmente dal cervello, in particolare dalla ghiandola pineale. Il suo compito è regolare il ritmo sonno-veglia: quando cala la luce, il corpo inizia a produrne di più, inviando un segnale di “sonnolenza” all’organismo.
Ecco perché viene spesso chiamata “ormone del sonno”. Non induce il sonno in modo diretto, ma facilita l’addormentamento, soprattutto quando l’orologio biologico è “sfasato”.
In diversi Paesi europei gli integratori a base di melatonina si trovano liberamente in farmacia. Anche in Italia sono disponibili senza obbligo di ricetta, a basse dosi (fino a 1 mg per compressa). Ma questo non significa che siano sempre sicuri, in particolare per i bambini.
I possibili effetti collaterali
Nel 2018, l’Agenzia nazionale francese per la sicurezza sanitaria (ANSES) ha pubblicato un rapporto che mette in guardia dall’uso indiscriminato di melatonina. Sono stati segnalati diversi effetti indesiderati, tra cui:
- mal di testa,
- nausea e vomito,
- tremori,
- vertigini,
- dolori addominali.
Anche i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) americani hanno lanciato un allarme: nel 2020, la melatonina è diventata la prima causa pediatrica di chiamata ai centri antiveleni negli Stati Uniti, con un aumento enorme rispetto al 2012.
Inoltre, sono stati descritti casi di sincope, convulsioni e forte sonnolenza, soprattutto dopo ingestione accidentale di compresse lasciate in casa.
Perché non va usata nei bambini
Il problema principale è che non esistono ancora studi sufficienti sugli effetti a lungo termine della melatonina nei più piccoli. Proprio per questo, l’ANSES ha raccomandato di non somministrarla a:
- bambini e adolescenti,
- donne in gravidanza o allattamento,
- persone con malattie autoimmuni o infiammatorie,
- chi deve svolgere attività che richiedono molta attenzione (es. guida).
Inoltre, anche negli adulti, la melatonina dovrebbe essere usata solo in modo puntuale e non come soluzione continuativa.
Cosa fare se un bambino dorme poco
La soluzione migliore resta quella di puntare su strategie non farmacologiche, che aiutano il sonno in modo naturale. Gli esperti consigliano:
- Creare un rituale serale sempre uguale (ad esempio lavaggio dei denti, lettura di una favola, luce soffusa).
- Eliminare gli schermi (tv, tablet, smartphone) almeno un’ora prima di dormire.
- Mantenere la stanza fresca, silenziosa e buia.
- Favorire attività rilassanti nel tardo pomeriggio, evitando giochi troppo movimentati prima di andare a letto.
Se il problema persiste per settimane o mesi, è importante rivolgersi al pediatra o a un centro specializzato nel sonno infantile, invece di ricorrere a integratori senza controllo medico.
L’importanza di un sonno regolare per la crescita
Il sonno non serve solo a “riposarsi”: è fondamentale per la crescita fisica, lo sviluppo cerebrale e il benessere emotivo dei bambini. Durante la notte, l’organismo produce ormoni della crescita, consolida la memoria e regola l’umore.
Un sonno disturbato può portare a:
- difficoltà di concentrazione a scuola,
- irritabilità,
- aumento del rischio di obesità,
- indebolimento delle difese immunitarie.
Ecco perché è importante intervenire presto, con metodi sicuri ed efficaci.
Cosa dicono gli esperti
Gli specialisti del sonno ribadiscono che la melatonina non deve essere la “scorciatoia” per bambini che faticano a dormire. Serve piuttosto educare a buone abitudini del sonno, che restano la vera chiave per un riposo sereno.
Domande frequenti (FAQ)
La melatonina è un farmaco o un integratore?
In Italia è venduta come integratore fino a 1 mg per compressa. Oltre questa dose serve ricetta medica.
Si può dare ai bambini?
No, le autorità sanitarie sconsigliano l’uso nei bambini e negli adolescenti.
Quali sono i rischi principali?
Cefalea, nausea, sonnolenza diurna, convulsioni in alcuni casi, soprattutto in caso di ingestione accidentale.
Ci sono alternative naturali?
Sì, la regolarità dei rituali serali, la riduzione degli schermi e la creazione di un ambiente favorevole al sonno.
La melatonina non è, quindi, una soluzione magica ai problemi di sonno nei bambini. Anzi, può rappresentare un rischio se usata senza controllo medico. La strada giusta resta quella delle abitudini sane, della costanza e della pazienza. E quando i disturbi persistono, il primo passo è sempre parlarne con il pediatra.