Mastografia: quando farla, come funziona e perché è così importante
Ogni anno in Italia vengono diagnosticati oltre 55.000 nuovi casi di tumore alla mammella. Eppure, molti di questi potrebbero essere scoperti in fase iniziale grazie a un esame semplice e rapido: la mastografia, anche chiamata mammografia.

È consigliata in tutto il mondo come metodo di prevenzione fondamentale per le donne, soprattutto a partire da una certa età. Ma sai davvero come funziona, a cosa serve e quando è opportuno farla?
Indice dell'articolo
- 1 Cos’è la mastografia e perché è importante
- 2 Chi deve fare la mastografia e a che età
- 3 Come si svolge una mastografia: passo dopo passo
- 4 Cosa succede se il risultato è anomalo
- 5 Mastografia di screening o diagnostica: che differenza c’è?
- 6 Perché la mastografia può salvarti la vita
- 7 Domande frequenti sulla mastografia
Cos’è la mastografia e perché è importante
La mastografia è un esame diagnostico che utilizza raggi X a basso dosaggio per esaminare i tessuti del seno.
L’obiettivo è chiaro: identificare precocemente eventuali anomalie che non si vedono a occhio nudo e che non si sentono nemmeno al tatto. Parliamo di micro-calcificazioni, noduli o alterazioni minime che potrebbero evolversi nel tempo.
La diagnosi precoce, lo ricordano sempre anche le istituzioni sanitarie come l’Organizzazione Mondiale della Sanità, è la chiave per curare meglio e con meno aggressività eventuali forme di tumore al seno.
Chi deve fare la mastografia e a che età
In Italia, la mastografia è raccomandata principalmente alle donne tra i 40 e i 69 anni, anche se non presentano sintomi.
In questa fascia d’età, il rischio di sviluppare un tumore al seno aumenta, ma la diagnosi precoce consente di intervenire subito con terapie meno invasive e con maggiori probabilità di successo.
Se hai casi di tumore al seno in famiglia (mamma, sorella o nonna), oppure sei portatrice di mutazioni genetiche BRCA1 o BRCA2, il medico potrebbe consigliarti di iniziare prima o integrare la mastografia con una risonanza magnetica.
Come si svolge una mastografia: passo dopo passo
Molte donne temono l’esame perché non ne conoscono i dettagli. In realtà, è un test semplice, veloce e indolore nella maggior parte dei casi.
Ecco cosa succede:
- Ti verranno effettuate due radiografie per ciascun seno: una frontale e una laterale.
- Per ottenere immagini nitide, il seno viene lievemente compresso tra due piastre per pochi secondi.
- Il tutto dura circa 15 minuti.
- Non è necessaria anestesia e si esegue in ambulatorio.
- È importante non usare deodoranti, talco o creme sotto le ascelle e sul seno il giorno dell’esame: potrebbero alterare l’immagine.
L’esame è eseguito da tecnici radiologi esperti e l’esito viene poi interpretato da un medico specialista.
Cosa succede se il risultato è anomalo
Ricevere un risultato “anomalo” non significa avere un tumore.
Solo 1 donna su 10 con un esito sospetto riceve poi una diagnosi di tumore.
In questi casi, il medico può proporre:
- Ecografia mammaria
- Risonanza magnetica
- Biopsia (piccolo prelievo di tessuto)
A volte può essere semplicemente necessario ripetere la mastografia, se le immagini non erano sufficientemente chiare.
Mastografia di screening o diagnostica: che differenza c’è?
Esistono due tipi di mastografia, con finalità diverse:
Mastografia di screening
- Rivolta a donne senza sintomi
- Serve per intercettare il tumore prima che dia segnali
- È offerta gratuitamente ogni due anni dal Servizio Sanitario Nazionale alle donne tra i 50 e i 69 anni
Mastografia diagnostica
- Eseguita quando ci sono sintomi visibili o palpabili, come:
- Noduli
- Arrossamenti
- Secrezioni anomale dal capezzolo
- Dolore persistente
- Cambiamenti nella forma del seno
Serve per osservare meglio zone sospette già individuate con altri esami o all’esame clinico.
Perché la mastografia può salvarti la vita
Il tumore al seno è, ancora oggi, la prima causa di morte oncologica tra le donne. Tuttavia, grazie alla diagnosi precoce, le possibilità di guarigione superano l’85% se il tumore viene scoperto nella fase iniziale.
Fare una mastografia regolarmente permette di:
- Individuare lesioni molto piccole
- Intervenire prima dell’insorgenza dei sintomi
- Evitare cure invasive
- Aumentare notevolmente la sopravvivenza
Parla con il tuo medico, non aspettare i sintomi. La prevenzione può fare davvero la differenza.
Domande frequenti sulla mastografia
A che età si inizia a fare la mastografia?
Generalmente dai 40 anni, oppure dai 50 se si segue lo screening nazionale.
Ogni quanto va ripetuta?
Ogni due anni, salvo diverse indicazioni del medico.
La mastografia fa male?
Può dare un po’ di fastidio per la compressione del seno, ma è rapido e sopportabile.
Serve una prescrizione?
Sì, è necessaria la richiesta del medico di base o dello specialista, soprattutto per l’esame diagnostico.
Posso farla se ho protesi al seno?
Sì, ma è bene informare il tecnico radiologo, che adotterà accorgimenti specifici.
Un consiglio utile
Se vuoi monitorare regolarmente la salute del tuo seno a casa, può essere utile uno specchio ingranditore con luce LED, perfetto per l’autoesame del seno. Ti aiuta a notare eventuali cambiamenti della pelle o del capezzolo.
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