Mangiare noci, pistacchi e anacardi fa un gran bene al cervello

Un nuovo studio condotto da ricercatori della Loma Linda University Health – Stati Uniti d’America – ha scoperto che mangiare noci regolarmente rafforza le frequenze delle onde cerebrali associate alla cognizione, alla guarigione, all’apprendimento, alla memoria e ad altre funzioni chiave del cervello.

Un estratto dello studio è stato pubblicato sulla rivista FASEB Journal.

I ricercatori hanno, quindi, scoperto che alcune noci stimolano alcune frequenze cerebrali più di altre.

I pistacchi, ad esempio, hanno generato la più grande risposta di raggi gamma, fondamentali per migliorare l’elaborazione cognitiva, la conservazione delle informazioni, l’apprendimento, la percezione e il rapido movimento degli occhi durante il sonno.

Le arachidi (che in realtà sono legumi ma che hanno fatto parte dello studio) hanno prodotto la più alta risposta di raggi delta, associati a un’immunità sana, alla guarigione naturale e al sonno profondo.

Il ricercatore principale dello studio, Lee Berk, preside associato per la ricerca presso la Scuola Allied Health Professions, ha detto che, mentre i ricercatori hanno trovato delle differenze tra le sei varietà di noci testate, tutti erano ricche di antiossidanti benefici.

Studi precedenti hanno, inoltre, dimostrato che le nocciole arrecano molti benefici al cuore: proteggere il cuore, combattere il cancro, ridurre l’infiammazione e rallentare il processo di invecchiamento. Il ricercatore Berk, però, crede che la ricerca si sia poco concentrata su come influenzano il cervello.

Questo studio fornisce risultati significativi, dimostrando che le nocciole sono buone per il cervello così come lo sono per il resto del corpo“, ha affermato Berk, aggiungendo che si attende che studi futuri riveleranno che apportano altri contributi al cervello e al sistema nervoso.

Lo studio ha preso in esame mandorle, anacardi, arachidi, noci pecan, pistacchi e noci.

Gli Elettroencefalogrammi (EEG) sono stati utilizzati, infine, per misurare la forza dei segnali delle onde cerebrali.

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