Mal di testa, spasmi e paura di morire: la reazione nascosta a un comune antibiotico
Quando a Victoria Abotorabi hanno prescritto un ciclo di antibiotici per un’infezione all’orecchio, non immaginava che quel fastidio alla testa sarebbe presto diventato l’ultimo dei suoi problemi.

Nel giugno 2024, la 50enne madre di due figli ha ricevuto dal suo medico di base una terapia di tre settimane con ciprofloxacina. Cinque mesi dopo, però, aveva già fatto sette accessi al Pronto Soccorso e speso 6.000 sterline in visite private per capire l’origine di mal di testa, palpitazioni e intorpidimenti.
La consulente del settore recruitment, che vive a Leeds, racconta:
“Non soffro mai di mal di testa, e questo era tremendo.
Sono andata dal medico e mi hanno mandato subito al Pronto Soccorso. Erano preoccupati e mi hanno fatto una TAC, ma senza controllare quali farmaci stessi assumendo”.
Il dolore è durato cinque mesi:
“Era terribile, non riuscivo nemmeno ad appoggiare la testa sul cuscino”.
Intanto nessun trattamento funzionava. Victoria aveva sviluppato scatti muscolari, spasmi, problemi digestivi, un forte calo di peso e dolori ai nervi del viso.
“Nessuno capiva cosa avessi, continuavo a tornare al Pronto Soccorso. Pensavo di stare per morire, mi sentivo malissimo.
Ho scritto lettere d’addio ai miei figli. O stavo per morire, o volevo morire. Il dolore era insopportabile”.
I sanitari le ripetevano che fosse solo ansia o stress.
La vera causa: una reazione avversa agli antibiotici
Victoria non sapeva di essere vittima di una reazione avversa alla ciprofloxacina, un antibiotico del gruppo dei fluorochinoloni, utilizzati per molte infezioni batteriche.
I primi sintomi sono arrivati già cinque giorni dopo l’inizio della terapia: palpitazioni notturne e intorpidimento delle mani.
Secondo il NHS, in rarissimi casi i fluorochinoloni possono causare effetti collaterali gravi, duraturi o permanenti, che colpiscono articolazioni, muscoli e sistema nervoso.
Convinta che fosse tutto collegato all’infezione all’orecchio, Victoria ha continuato la terapia. Dopo una settimana è arrivato un mal di testa fortissimo, seguito da un crescendo di sintomi: spasmi, confusione, dolore al collo, rash cutanei e dolore ai nervi del viso.
Durante i cinque mesi di sofferenza, ha raggiunto il Pronto Soccorso sette volte, temendo che i medici stessero trascurando qualcosa di grave.
Solo al settimo accesso, nel novembre 2024, qualcuno le ha chiesto quali farmaci avesse assunto negli ultimi mesi. Da lì la diagnosi: reazione avversa ai fluorochinoloni.
“Mi sento tradita: non avrei mai dovuto prenderlo”
Sconvolta dalla scoperta, oggi Victoria vuole sensibilizzare sui possibili effetti collaterali di questo antibiotico, spesso prescritto con leggerezza.
“Prima stavo benissimo. Ero attiva, andavo in palestra più volte alla settimana.
Avevo solo un dolore all’orecchio che mi svegliava di notte, un dolore sordo.
Pensavo fosse una semplice otite. Il medico mi ha dato antibiotici e cortisone per tre settimane, dicendomi che avrei risolto tutto”.
E invece no.
Solo dopo aver speso 6.000 sterline in visite private è arrivata la diagnosi.
“Non esiste una cura. Dipende dal fatto che il tuo corpo riesca a recuperare.
Se lo avessi saputo, non l’avrei mai preso. Non dovrebbe essere un antibiotico di prima scelta.
Ora vivo con un dolore cronico. Mi fidavo completamente del sistema sanitario e dei medici, ma mi sento tradita.
È un farmaco terribile, non vale il rischio. Guardando indietro, ho fatto passi avanti, ma la vita resta dura”.





